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Cronaca

Corrao: “La Commissione Europea faccia rispettare le norme UE”

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Palermo
 – “Con quale faccia la Regione si ostina ancora a considerare il territorio di Gela come un enorme buco nero da inquinare impunemente? Il raddoppio della discarica di rifiuti urbani di Timpazzo non solo provocherebbe danni ambientali enormi, soprattutto per un territorio già ampiamente compromesso, ma sarebbe l’ennesima spada di Damocle sulla salute dei cittadini. Questo ampliamento viola le più elementari norme comunitarie e nazionali, per questo ho chiesto alla Commissione Ue di intervenire per tutelare la comunità gelese”. Così l’eurodeputato siciliano del gruppo Green-EFA a proposito del progetto della Regione Siciliana di ampliamento della discarica di Timpazzo (Gela) per aumentare il quantitativo di rifiuti conferibile da 450 a 900 tonnellate giornaliere. 
“Questo ulteriore allargamento della discarica – sottolinea Corrao – è assolutamente folle, sia dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista legale, perché risulta in contrasto con il piano rifiuti della Regione Sicilia, con il piano di gestione del sito Natura 2000 (ITA050012); e con le misure minime di conservazione dei siti naturalistici. Pure la Riserva Naturale del Biviere, che ha il dovere di difendere la biodiversità del territorio, ha espresso un deciso parere negativo ma nonostante ciò, per assurde ragioni di silenzio assenso, la commissione tecnica specialistica della Regione ha comunque portato avanti l’iter escludendone la valutazione d’incidenza”. “Per di più la discarica esistente – continua l’eurodeputato – non ha mai attuato le prescrizioni del provvedimento AIA 2013 e non è stata prevista una procedura AIA per questo nuovo ulteriore allargamento. Ci sono tutti gli elementi per interrompere questo piano che è un vero e proprio attentato alla salute e all’ambiente del territorio gelese. Per questo ho chiesto alla Commissione UE di intervenire immediatamente su queste palesi violazioni comunitarie. La Regione si metta in testa che Gela non è la discarica della Sicilia” – conclude

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Cronaca

Sequestrati 500 prodotti di Carnevale non sicuri

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Enna-  In occasione della ricorrenza del carnevale, la Guardia di Finanza di Piazza Armerina, dopo una serie di controlli nel settore della sicurezza prodotti e dei marchi contraffatti, ha sequestrato circa 500 articoli di carnevale rivolti ai consumatori più piccoli, risultati non sicuri e pericolosi per la salute. Si tratta, nello specifico, di mascherine, pupazzi, giocattoli e accessori vari, posti in vendita da un’attività commerciale della provincia ennese ed individuati nell’ambito della costante azione di controllo economico del territorio svolta dai finanzieri.

Da una preliminare verifica, infatti, è stata riscontrata la mancanza su alcuni prodotti del previsto marchio europeo “CE”, che garantisce al consumatore la conformità della merce agli standard di sicurezza e ai requisiti previsti dall’UE in materia di salute e tutela dell’ambiente, nonché la mancanza delle indicazioni, in lingua italiana, inerenti all’eventuale presenza di materiali pericolosi, in violazione del Decreto Legislativo n. 54/2011 in materia di “Sicurezza dei giocattoli”.

Tutta la merce presente nell’esercizio commerciale è stata quindi sottoposta ad un’attenta disamina al fine di individuare i prodotti non conformi e si è conclusa con il sequestro amministrativo dei beni e la segnalazione del rappresentante legale della ditta alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Enna, nonché con l’applicazione della prevista sanzione amministrativa pecuniaria di € 3.000,00.

L’attività svolta dalla Guardia di Finanza, anche in questo caso dimostra la volontà di tutelare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza richiesti dalla normativa europea e nazionale, al fine di garantire agli imprenditori onesti una condizione di leale concorrenza e ai consumatori finali la tutela della propria salute.

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Cronaca

Prodotti non sicuri sequestrati dalla Finanza

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Circa 400.000 articoli non sicuri pronti per essere immessi sul mercato, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Caltanissetta. L’operazione, effettuata in due esercizi commerciali gestiti da cittadini di origini bengalesi, ha consentito di rinvenire numerosi prodotti, consistenti in articoli di bigiotteria di varia natura, non idonei al commercio secondo le disposizioni del Codice del Consumo, il cui valore commerciale si aggira intorno ai 100.000 euro. Gli articoli sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, in quanto privi delle informazioni minime per il consumatore finale relative alla sicurezza, alla qualità, alla composizione e all’origine dei prodotti, ritenuti indispensabili per un corretto utilizzo in piena sicurezza. Per le violazioni riscontrate sono state elevate sanzioni fino a 50.000 euro. L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della vendita e distribuzione di prodotti non conformi e non sicuri, a tutela del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori finali.

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Accusa un malore a casa e muore, tragedia per un gelese a Firenze

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Ha lasciato un vuoto incolmabile tra i familiari e gli amici che gli hanno voluto bene, la prematura scomparsa del cinquantottenne gelese Angelo Antonio Palmeri, deceduto a causa di un improvviso malore che non gli ha lasciato scampo mentre si trovava nella sua abitazione di Firenze.

Trasferitosi da alcuni anni nel capoluogo toscano, svolgeva la professione di autista di pullman per turisti. A Gela era molto conosciuto per la sua innata simpatia (che non ha mai fatto mancare sul lavoro) e per essere mite e buono, sempre pronto a dare una mano ai più bisognosi. Figlio del compianto Carmelo Palmeri, già primario di anestesia e rianimazione ed ex direttore sanitario negli anni ’90 dell’ospedale Vittorio Emanuele, Angelo Antonio lascia la moglie Giovanna e le figlie Chiara ed Elena. Immenso dolore per i fratelli Giuseppe, Pierpaolo e Rosanna.

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