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Cronaca

Confiscati beni per 8 mln ad un esponente della criminalità organizzata ennese

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Caltanissetta – In esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Enna, su richiesta della Procura Distrettuale di Caltanissetta, ha sottoposto a confisca un patrimonio stimabile nel valore di oltre 8 milioni euro, accumulato da Felice Cannata, esponente della criminalità organizzata ennese, già condannato – con sentenza irrevocabile datata 11 novembre 2015 – per associazione per delinquere di tipo mafioso in relazione alla sua appartenenza alla famiglia mafiosa di Pietraperzia; in relazione a tale patrimonio, il Giudice ha ritenuto gli indizi
sintomatici della provenienza illecita.


Cannata, che nel tempo si è occupato di reimpiegare capitali di illecita provenienza in
attività produttive del nord Italia, in particolare nei settori della compravendita di autovetture
di grossa cilindrata, è stato coinvolto nell’ambito dell’operazione Triskelion,
condotta dal Gico della Guardia di Finanza di Caltanissetta, sfociata, tra l’altro, nella
pronuncia di condanna.
Sulla base delle plurime evidenze giudiziarie acquisite, risultate idonee a definire il profilo di
pericolosità sociale del soggetto, i militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di
Caltanissetta, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, hanno
eseguito una mirata indagine patrimoniale nei confronti di Cannata e del suo nucleo
familiare, onde verificare la coerenza del relativo tenore di vita e del patrimonio posseduto con i redditi dagli stessi dichiarati.


In particolare, le indagini hanno permesso di riscontrare l’incapacità del nucleo familiare dell’uomo far fronte agli impegni economici assunti. L’insieme dei redditi dichiarati e/o
percepiti, confrontati con il valore dei beni acquistati e con le ulteriori uscite rilevate nel
periodo temporale di riferimento (dall’anno 2000 in poi), sono quindi risultati sproporzionati rispetto alle acquisizioni patrimoniali operate, dimostrando un tenore di vita decisamente elevato e incongruo rispetto alle possibilità reddituali e/o derivante da fonti di lecita provenienza.


All’esito degli approfondimenti patrimoniali, già nel gennaio 2018 erano stati
acquisiti elementi idonei per consentire alla Dda di Caltanissetta di ottenere dalla Sezione
Misure di Prevenzione del Tribunale di Enna il sequestro dei beni oggetto dell’odierna
confisca, a seguito della quale vengono ora acquisiti al patrimonio dello Stato:

1 azienda agricola ubicata in territorio ennese; 77 terreni ubicati in territorio nisseno ed ennese; 11 fabbricati siti in Caltanissetta, Pietraperzia (EN), Pozzuolo Martesana (MI) e
Inzago (MI) e rapporti finanziari e beni mobili registrati.

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Cronaca

Auto in fiamme in corso Aldisio

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Una Smart è andata a fuoco questa sera poco dopo le 19. Il rogo è avvenuto in corso Salvatore Aldisio, davanti il palazzo Favitta cone si vede nella foto di copertina.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per estinguere le fiamme che altrimenti avrebbero danneggiato altre auto in sosta , e gli agenti della polizia.

Le indagini per capire se si è trattato di autocombustione o altro.

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Cronaca

Miano aveva creato il “Berlusconi market”

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Abilissimo, ha fatto girare la testa per oltre un anno a tante Procure d’Italia, è penetrato nei siti della Guardia di Finanza, Tim e Telespazio ma è stato tradito da una leggerezza. Il suo Ip è stato  rintracciato quando ha provato a collegarsi ad un sito porno.  L’hacker gelese Carmelo Miano è stato rintracciato solo così e raggiunto nella sua casa romana della Garbatella dove è stato arrestato.

Ai magistrati  ha ammesso di aver violato lui quei siti, di aver agito in autonomia e per fini personali cioè per avere notizie su un’indagine di qualche anno prima che lo riguardava per i reati di truffa ad un’assicurazione e per traffico di criptovalute. Tra le accuse di cui  deve rispondere vi è quella di riciclaggio. Secondo gli investigatori avrebbe messo insieme la somma di 7 milioni di euro in bitcoin ed aveva creato un mercato illegale virtuale a cui aveva dato il nome di Berlusconi market.

In questo filone delle indagini che riguardano il giovanissimo hacker cioè quello delle criptovalute gli investigatori stanno valutando la posizione del padre e di altre due persone. Tra gli indagati  in questa inchiesta ci sarebbe pure un poliziotto in servizio fino a qualche tempo fa a Gela che sarebbe amico del padre di Carmelo Miano. Sono indagini in corso su cui gli investigatori non si sbilanciato. Tanti gli aspetti che vanno valutati. Il suo avvocato Gioacchino Genchi ha chiesto la scarcerazione sostenendo che il suo cliente non ha danneggiato alcun sistema informatico essendo già disastrato e privo delle giuste protezioni. L’inchiesta  si presenta molto complicata perché ci sono tanti aspetti da chiarire compresa la frequentazione di un sito di e commerce russo che venderebbe informazioni sensibili illegalmente.

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Cronaca

Incidente mortale in via Venezia:si indaga sulla dinamica

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Sono in corso indagini per fare luce sulla dinamica dell’incidente stradale che si è verificato stamattina alle 9.00 sulla via Venezia ed in cui ha perso la vita Giovanni Martines di 66 anni.

L’uomo, originario di Palermo, è un ipovedente e vive da tantissimi anni in una roulotte posizionata lungo la strada che collega Gela a Butera nei pressi del kartodromo. Pare quindi che non abbia familiari in città. È stato investito da un Suv mentre stava attraversando la strada a piedi. È morto sul colpo.

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