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Cronaca

Concluso il concorso letterario dell’associazione nazionale Carabinieri

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“I ragazzi sono la nostra speranza per un futuro migliore, e solo loro sanno regalarci emozioni come quelle di questa mattina, nel plesso di Albani Roccella che, a breve, sarà intitolato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Così il Sindaco Lucio Greco, al termine dell’iniziativa, giunta alla terza edizione, organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Gela. Il concorso, aperto agli studenti delle scuole medie e superiori, era incentrato sull’elaborazione di componimenti sul valore delle istituzioni e degli eroi dei nostri tempi, con omaggio a chi ha perso la vita nell’esercizio del proprio dovere, soprattutto tra i Militari dell’Arma. Le 14 opere migliori, recensite dal giornalista Franco Infurna, sono state premiate con altrettante borse di studio messe a disposizione dall’associazione. La cerimonia ha avuto luogo nell’anfiteatro del plesso, non a caso nella settimana aperta dall’anniversario della strage di Capaci. 

“E’ stato toccante vedere in quanti hanno voluto partecipare ed esprimere il proprio stato d’animo sotto forma di diario, tema e qualunque altra forma di scritto previsti dal regolamento. Sono rimasto particolarmente colpito, inoltre, – ha aggiunto il Primo Cittadino – dalla testimonianza di un ragazzo adottato da una famiglia gelese che sogna di fare il Carabiniere. La vita non è stata clemente con lui nei primi anni, e mi hanno molto colpito la profondità dei suoi pensieri e la voglia evidente di riscatto. Complimenti ai promotori della manifestazione, alla dirigente Rosalba Marchisciana, perfetta padrona di casa, e agli alunni, non solo a quelli premiati, ma anche a quelli che fanno parte dell’orchestra della scuola e hanno intonato, in apertura l’inno di Mameli e l’inno dei Carabinieri, concludendo con un bel canto dedicato alla Sicilia”.

Alla cerimonia hanno preso parte le autorità militari e civili, l’Ufficio Scolastico Provinciale, i dirigenti e i docenti di tutte le scuole coinvolte. Un momento di festa che si è concluso nell’ala interna dell’istituto, quella in cui è stato realizzato il bellissimo murales raffigurante i due magistrati uccisi nelle stragi mafiose del  ’92.“Questo istituto sarà presto intitolato a due eroi della nostra Repubblica, – ha commentato il Sindaco – e come Amministrazione Comunale intendiamo sostenere e valorizzare sempre di più iniziative di questo tenore. Mantenere viva la memoria è un dovere collettivo: non solo il 23 maggio, non solo il 19 luglio, ma tutto l’anno ed in ogni modo”.

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Cronaca

Autocisterna contro suv sulla SS 115: un ferito

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File chilometriche in due direzioni a causa di un incidente che ha bloccato la strada statale 115 per Licata.

Nei pressi della curva a gomito che si trova all’uscita del comune agrigentino, un’autocisterna che trasporta liquidi si è scontrata con un Suv sul quale viaggiavano due persone.

A finire all’ ospedale di Licata il passeggero del Suv che accusava dolori al petto.

Sul posto sono arrivati i Carabinieri per i rilievi sull’incidente. La sede stradale è stata occupata a lungo ed il traffico paralizzato.

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Cronaca

Denunciato per detenzione di munizioni

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Riesi – Nei giorni scorsi, nel corso di un servizio di controllo del territorio eseguito a Riesi, la locale Stazione Carabinieri, coadiuvata dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e con il supporto specialistico del Nucleo Cinofili di Palermo, ha denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela un 51enne del luogo, per il reato di detenzione abusiva di munizionamento.

Dopo la perquisizione eseguita nell’abitazione dell’uomo sono state rinvenute munizioni di diverso calibro per armi da fuoco comuni e da guerra, sottoposte a sequestro.

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Cronaca

Mancata precedenza e scatta l’inseguimento per speronarli, paura per due fidanzati

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Volanti della Polizia sono intervenute a Gela a seguito della segnalazione di una giovane donna che, mentre si trovava a bordo di un’auto con il fidanzato, segnalava due autovetture e un motociclo che tentavano di inseguirli per speronarli. In particolare, giungeva una richiesta di aiuto al numero di emergenza, da parte della ragazza la quale riferiva all’agente della sala operativa del Commissariato di essere inseguita da più auto e un motociclo. La zona indicata era la periferia nord della città e, immediatamente, le pattuglie si recavano nelle vie indicate all’operatore di Polizia e lì intercettavano i veicoli coinvolti.

Le fasi concitate dell’inseguimento duravano oltre cinque minuti, come veniva ricostruito anche dalla visione di un video che la ragazza registrava durante i concitati momenti. In base alla ricostruzione dei fatti, tutto sembrava aver avuto inizio a causa di una mancata precedenza su strada per cui, uno degli indagati, “offeso dal gesto” si dava all’inseguimento dell’auto della vittima, tentando più volte di bloccargli la strada; ad un certo punto riusciva nell’intento e il giovane alla guida della vettura che inseguiva scendeva dall’auto e si avvicinava minaccioso alla vittima, la quale però, riusciva, con una manovra repentina, a darsi ancora una volta alla fuga. In seguito, sia le due auto sia il motorino che si erano messi alla “caccia” dell’auto della vittima, tentavano ancora più volte di chiudere, come in una morsa, i due giovani e si susseguivano diversi tentativi di bloccare la coppia di fidanzati; più volte, infatti, durante le fasi dell’inseguimento, almeno sei da quanto si vede nel video, riuscivano a tamponare l’auto per costringerla a fermarsi, ma ogni volta la vittima riusciva a trovare una via di fuga. L’inseguimento veniva interrotto solamente grazie all’intervento della pattuglia della Polizia che intercettava i richiedenti, i quali finalmente, sentendosi al sicuro, arrestavano la loro corsa. Contemporaneamente, l’altra volante riusciva a fermare e identificare alcuni degli inseguitori. In particolar modo quelli a bordo di una delle due auto; dalla visione del video poi si riuscivano ad individuare altri tre dei partecipanti all’inseguimento, i conducenti delle due autovetture e del motociclo, per un totale di sette persone. Gli accertamenti successivi permettevano di identificare i tre conducenti, tutti del 2003, alcuni dei quali gravati da precedenti penali, che sono stati denunciati per violenza privata aggravata dalla partecipazione di più di cinque persone.

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