Un anno scolastico che si conclude in musica per l’Istituto comprensivo ‘Giovanni Verga’. Un concerto di fine anno che ha suggellato un impegno per gli insegnanti e gli alunni che si nutre di amore per la musica e la cultura. E’ così che è stata messa la parola fine all’anno scolastico 2021-22. Anno difficile, contrassegnato dal coronavirus, fra dad e presenze ma pregno di attività. Un anno fiorito nell’ultima parte con la fine delle restrizioni e l’inizio di una ripresa culminata col ‘Salone del libro’ unico non sono nel territorio ma anche nel comprensorio e anche un po’ più in là. Il concerto di fine anno è stato gestito in tutte le sue parti dai ragazzi indirizzati opportunamente dagli insegnanti. Ogni brano è stato introdotto con l’espressione dei loro sentimenti che solo la musica può trasmettere. Presentazioni vivaci in cui i piccoli musicisti interagiscono con domande che presuppongono risposte adeguate sui temi della musica e dalla quali si evince la loro passione.
“Che dire, la mia esperienza di musica d’insieme è stata meravigliosa – ha detto Diana, nella sua presentazione – E’ iniziata con un po’ di incertezze, perché non ero sicura di riuscire a suonare lo strumento che avevo scelto. Poi, durante il corso, grazie all’aiuto degli insegnanti, ho visto i primi risultati che mi hanno incoraggiata ad andare avanti. Intendo continuare questo percorso musicale anche per i prossimi anni e spero di fare molti altri progressi , grazie al sostegno di tutti gli insegnanti che ringrazio per la pazienza e la fiducia riposta nei miei confronti”.
I ragazzi sono stati preparati dagli insegnanti: Carmela Amico per la classe di chitarra, Oreste Crapanzano per il flauto, Maria Provenzano per il pianoforte e Salvatore Scibetta per la classe di tomba.
“Sei curioso anche tu, vedo! – ha detto Aurora – Bene, quest’anno per la prima volta, la nostra scuola ci ha dato l’opportunità di partecipare a due concorsi, che ci hanno arricchiti tanto di più. Entrambi ci hanno permesso di raggiungere buoni risultati. Sapere che nella nostra città, si organizza un concorso a livello regionale, mi rende felice perché permette a tanti giovani che amano la musica come me di coltivare questa passione. Partecipare ad un concorso nella città in cui vivo, inizialmente mi faceva sentire più serena e più sicura, ma arrivando sul posto , mi sono resa conto che mi sbagliavo. Mi stavo per confrontare con altre scuola il cui livello era abbastanza alto, ma nonostante ciò, grazie all’amicizia che unisce tutti noi ragazzi dell’indirizzo musicale e l’intesa tra i nostri professori, ha reso possibile la nostra vittoria al terzo posto. Durante il momento del verdetto abbiamo provato tanta gioia perché sapevamo che ancora una volta il nostro impegno veniva riconosciuto e premiato. Io frequento il corso musicale da 2 anni ormai e suono il pianoforte,ho sempre sentito forte l’influenza della musica, il suono delle note asseconda le emozioni che esplodono in me. Adesso Inno, andiamo ai nostri posti che l’orchestra ci attende per eseguire i seguenti brani: il Gladiatore di Zimmer; Tennessee dal film Pearl Harbor di Zimmer e concludiamo con il medley dei Queen arrangiato dal prof. Crapanzano.
Il tutto spaziando fra i pezzi “WHEN THE SAINTS GO MARCHING’IN” , LA PASSEGGIATA DEL PUCCETTINO di N. Rota suona Alessandro Guidi e BARCAROLLE da The Seasons-June di P. I. Tchaikovsky, GLADIATORE di H Zimmer; TENNESSEE dal film Pearl Harbor di H. Zimmer e medley Queen arrangiamento e tanti altri, dal moderno dei Quenn e ai classici.
Una conferma della ensamble che si era arenata al tempo della pandemia e che oggi riprende le fila più compatta e competente che mai. ” La giusta conclusione- ha detto la dirigente Viviana Aldisio – di un anno scolastico impegnativo ed eclatante. Una orchestra che cresce e sulla quale investiamo molto” .
A coronamento del pomeriggio che si è svolto nell’atrio esterno della scuola, una iniziativa svolta di concerto ( la parola è d’obbligo..) con l’Unicef grazie alla quale la scuola potrà dare il suo contributo in favore dei bambini dell’Ucraina. Arrivederci all’anno prossimo, dunque… in musica e cultura con l’Istituto Verga
Una Sicilia sempre più “Riciclona”, che di anno in anno grazie all’impegno delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani sta avviando un concreto cambiamento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Lo dimostra il numero delle realtà che, a fine 2023, hanno superato il 65% di raccolta differenziata: sono ben 303, cioè quasi l’80% dei comuni siciliani.
Cresce, inoltre, di anno in anno il numero dei Comuni Rifiuti Free, passati dai 33 del 2020 ai 98 del 2023, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 kg pro capite. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato oggi a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, presso lo Spazio Mediterraneo, nell’ambito della sesta edizione di Sicilia Munnizza Free, la campagna di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarla verso l’economia circolare.
Nella classifica dei Comuni Ricicloni stilata da Legambiente Sicilia svettano quest’anno Santa Cristina di Gela, Comune Rifiuti Free assoluto con 16,6 kg RI/ab e il 90,5%, e Mirto, che con il 93,8% si conferma il Comune con la migliore percentuale di raccolta differenziata. Cresce complessivamente la raccolta differenziata nella regione, che si attesta sopra il 55% (55,7% Dati Dipartimento Regionale Rifiuti – 55,20% Dati Ispra), e diminuisce la produzione di rifiuti indifferenziati: poco meno di 950 mila tonnellate nel 2023, con un decremento del 47% rispetto al 2017.
In questa edizione del dossier, il focus è dedicato in particolare ai Comuni siciliani che producono meno rifiuti indifferenziati e che riescono, pertanto, a sfuggire alla crisi delle discariche e a contenere i costi nella tariffa a carico dei cittadini.
Le strade del centro storico della zona archeologica ridotte a trazzera. Eppure queste strade si trovano nei pressi del Museo della Nave che nel futuro dovrebbe portare migliaia di visitatori, in particolare la via Giovanni Prati si trova esattamente di fronte uno dei cancelli di accesso al Parco che attornia la sede del Museo. Eccola nella foto:
Eppure da anni o decenni, sindaci e deputati hanno passeggiato in quella zona come anche in tante altre zone disastrate di Gela, ma non si muove nulla. Del resto sembra che la passeggiata o il presenzialismo sia diventato il lif motiv della politica, da qualche tempo…
Oggi il Comitato di quartiere Ospizio Marino ha sottolineato l’esigenza del ripristino del manto stradale disastrato in quella zona: tre anni fa è stato posto all’attenzione dell’amministrazione comunale ma nulla si è mosso per la risoluzione del problema.
A distanza di tre anni, il Comitato di quartiere reitera la richiesta con una nota ufficiale inviata tramite Pec al Sindaco del Comune di Gela Terenziano Di Stefano, all’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio, al dirigente dei lavori pubblici Antonino arch. Collura per segnalare il problema già sottolineato circa tre anni fa senza successo.
Le vie Caltanissetta, Timoleone, Luigi Pirandello, Duca degli Abruzzi, Via G. Prati, Zara e Nino Bixio versano in condizioni pietose sono ridotte a “trazzere” e possono creare pericoli sia alla circolazione stradale che ai pedoni perciò necessitano di essere bitumate.
“Si consideri che siamo vicino al Museo della Nave – dice il Segretario Salvatore Murella e Emanuele Sacco – che prima o poi porterà migliaia di visitatori e sarebbe buono accoglierli in un ambiente adeguato. Chiediamo di intervenire con prontezza per ripristinare le condizioni”.
In occasione della Giornata della memoria, lunedì 27 Gennaio 2025 alle 11, al Teatro Eschilo verrà ricordata la figura di Gino Bartali, che si è guadagnato il titolo di ‘Giusto tra le nazioni’.
L’ iniziativa è del Comune di Gela, Assessorato alla cultura ed Istruzione diretto da Viviana Altamore, cui hanno aderito tutti i club sercices della città e associazioni culturali.
Gino Bartali è stato un ciclista vissuto tra il 1914 ed il 2000. Riconosciuto come uno dei più grandi corridori italiani e mondiali di sempre, fu grande avversario di Fausto Coppi, leggendaria fu la loro rivalita’ che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due): celebre nell’immortalare un’intera epoca sportiva – tanto da entrare nell’ immaginario collettivo degli italiani – è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d’acqua durante una gara.
Tra il 1943 e il 1944, Bartali, che, per motivi legati ai suoi allenamenti sportivi poteva muoversi piuttosto liberamente lungo le strade, usò i tubi del telaio della sua bici per nascondere e trasportare numerosi documenti contraffatti da Assisi, dove c’era una stamperia clandestina, consegnandoli al vescovo di Firenze, che provvedeva a distribuirli agli ebrei per farli espatriare e salvarli dalla deportazione nei campi di concentramento.
In tutta l’Italia si prevedono tributi a Gino Bartali. Nello spettacolo di lunedì Peppe Macauda è la voce narrante, Alessandro Nobile firma le musiche, Lella Colombo i testi, Santa Briganti la Produzione.