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Con una mozione l’opposizione reclama il tavolo tecnico permanente sulla crisi idrica

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I Consiglieri Comunali di opposizione Cavallo, Zappietro, Irti, Cosentino, Di Benedetto, Olivieri, Pellegrino, Biundo e Guastella hanno sottoscritto una mozione con la quale vogliono impegnare il Sindaco a riferire al Consiglio Comunale se è stata data attuazione all’atto di indirizzo del Consiglio Comunale deliberato il
23.09.2024, con particolare riferimento all’istituzione del tavolo tecnico
permanente.

“Nel caso in cui tutto ciò non sia stato realizzato, chiediamo – scrivono i consiglieri- che il tavolo venga istituito nell’immediatezza per monitorare quotidianamente l’approvvigionamento idrico della città di Gela per intervenire tempestivamente su ogni singola criticità”.

L’iniziativa affonda le sue radici nella seduta del Consiglio Comunale monotematico del 23.09.2024 in cui si giunse ad un atto di indirizzo sottoscritto dall’intero Consiglio Comunale, il quale
impegnava il Sindaco far garantire i livelli minimi del servizio idrico come previsto dal contratto, ad istituire un tavolo tecnico permanente aperto per monitorare costantemente lo stato di avanzamento degli investimenti,monitorare il sistema di approvvigionamento e distribuzione, vigilare sulle azioni da porre in essere per il superamento dell’emergenza idrica e
monitoraggio, tempi di risposta ticket aperti degli utenti che riscontrano
disservizio, chiedere una maggiore attenzione da parte del distributore a favore
dei cittadini.
Ma ad oggi il Consiglio Comunale non è stato informato né se tale tavolo
tecnico sia stato istituito, né tantomeno quali siano stati i risultati ottenuti da
tale tavolo tecnico.
“La costituzione del tavolo permanente sulla crisi idrica ha come obiettivo di
accelerare ogni possibile azione contro i rischi legati agli effetti della siccità,
fornire risposte celeri alla città, scongiurare il peggioramento della situazione
ed evitare anche gli effetti negativi di allarmismi che possono essere
amplificati creando gravissimi danni all’economia e all’immagine della città” , ricordano i Consiglieri di opposizione

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Attualità

Presentato “Il Manifesto della Vita”, progetto di Farm Cultural Park e Civico 111

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Si chiama “Il Manifesto della Vita” ed è il nuovo progetto di Farm Cultural Park e Civico 111. Dopo l’esperienza del Padiglione Off della mostra “Abbiamo tutto Manca il resto” e la seconda edizione del Festival “Ué – Eventi Urbani”, ecco una nuova iniziativa per dare continuità al percorso di rigenerazione urbana attraverso l’arte e la cultura avviato ormai da oltre un anno anche in città. 

Con “Il Manifesto della Vita”, diverse vie e zone della città verranno abbellite e arricchite di nuove opere d’arte, che trasformeranno gli spazi destinati ai manifesti mortuari, tipici del Sud Italia, in un mezzo di espressione artistica e rinascita creativa.

«Insieme ai ragazzi del Civico 111 presenteremo la prima “Call for Artists” – dice il direttore di Farm Cultural Park Alessandro Cacciato, presente a Gela per annunciare la nuova iniziativa –, che verrà lanciata a livello internazionale per reinterpretare il manifesto mortuario e realizzare così una mostra d’arte collettiva itinerante a cielo aperto». 

L’assessore al Patrimonio, Simone Morgana, ha espresso la disponibilità dell’amministrazione a collaborare al progetto, sostenendolo anche attraverso la possibilità di mettere a disposizione alcuni pannelli per l’affissione tra quelli di proprietà comunale. I punti in cui esporre le opere verranno individuate nelle prossime settimane. L’obiettivo, una volta avviata la “Call for Artist” attraverso i canali social di Farm e Ué, è quello di procedere alle prime affissioni nei primi giorni del nuovo anno.

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Consorzio per l’Italia contrario a ridurre la frequenza dei controlli obbligatori agli ascensori

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“La proposta di ridurre la frequenza dei
controlli obbligatori semestrali e biennali sugli ascensori a un anno e tre anni non ci trova assolutamente d’accordo”. E’ quanto
dichiara all’agenzia Italpress Salvatore Nasca, imprenditore palermitano, da oltre 35 anni nel settore, co-fondatore del
“Consorzio per l’Italia”, organismo no profit al quale aderiscono oltre 120 imprese del settore ascensoristico.


La proposta di alcuni deputati altoatesini prevede di modificare il Decreto del Presidente della Repubblica numero 162 del 20 aprile 1999 passando così a controlli annuali per gli ascensori, biennali per i montacarichi e da due a tre anni quelli dell’ente super partes, nominato dai proprietari, che si occupa della
verifica sulla sicurezza.

“Il Consorzio per l’Italia si sta battendo per bloccare questo scempio! È a rischio la sicurezza di oltre 50.000 persone –
afferma Nasca -. Tra l’altro, parliamo di un risparmio di una manciata di euro a famiglia. E’ una scelta che non si giustifica.
Ricordiamo che l’Italia è il secondo paese al mondo con circa 500 incidenti in un anno e che circa la metà degli ascensori presenti,
oltre 500 mila, possono essere considerati obsoleti, quindi i controlli andrebbero fatti ancora più spesso. L’ascensore è a
tutti gli effetti un mezzo di trasporto, così come dice lo stesso decreto e quindi in un momento in cui si parla tanto di patente a
punti e di aumentare la sicurezza in tutti i settori dimezzare i controlli sarebbe un controsenso”.

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Attualità

Eni illustra il futuro di Versalis. Chiuderà il sito di Ragusa e sarà riconvertito quello di Priolo

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Milano – Nel corso della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2024, i vertici Eni hanno illustrato il Piano di trasformazione e rilancio, anche in ottica di decarbonizzazione.

Eni ha messo a punto il Piano di trasformazione e rilancio, che punta alla decarbonizzazione del business della chimica.Il piano è stato illustrato oggi, nel corso della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2024.Il gruppo energetico italiano investirà nei prossimi 5 anni 2 miliardi di euro nei siti Versalis in Italia, con l’obiettivo di recuperare profitti dall’azienda, e realizzare un saldo occupazionale positivo.

Eni abbandonerà i prodotti di origine fossile per puntare su prodotti chimici rinnovabili, circolari e speciali realizzati con materiali non fossili.Il piano di trasformazione si propone il taglio in termini di emissioni di circa 1 milione di tonnellate di CO2, circa il 40% delle emissioni di Versalis in Italia, con nuovi impianti industriali coerenti con la transizione energetica e la decarbonizzazione dei vari siti industriali, nell’ambito della chimica sostenibile ma anche della bioraffinazione e dell’accumulo di energia.Eni punta a ridurre drasticamente l’esposizione di Versalis alla chimica di base, settore che versa in una crisi strutturale e ormai irreversibile a livello europeo, e che ha comportato perdite economiche che, in termini di cassa, hanno sfiorato i 7 miliardi di euro negli ultimi 15 anni, di cui 3 nell’ultimo quinquennio.

Per consentire di realizzare i nuovi impianti, cesseranno le attività degli impianti cracking a Brindisi e Priolo, e del polietilene a Ragusa.Per gli stabilimenti di Brindisi e di Priolo è prevista la riconversione degli impianti, per Ragusa si prospetta invece la chiusura del sito.A Priolo è prevista la realizzazione di una bioraffineria per SAF e di un impianto di riciclaggio chimico che impiega la tecnologia HOOP.A Brindisi si punta a continuare la produzione di polimeri utilizzando materie prime importate a costi vantaggiosi, mentre parte del sito sarà convertita nella costruzione di un nuovo stabilimento per la produzione di batterie stazionarie in rete.

Per Eni, al termine del processo, la trasformazione porterà un impatto positivo dal punto di vista occupazionale, contrastando le inevitabili conseguenze negative che la crisi strutturale e consolidata del settore a livello europeo avrebbe in questo ambito. Il Piano, che sarà implementato entro il 2029, punta a investire nello sviluppo delle nuove piattaforme della chimica da rinnovabili, circolare e per prodotti specializzati, i cui mercati sono in crescita e nei quali Versalis ha già una posizione di leadership.

L’Amministratore delegato di Versalis, Adriano Alfani, ha sottolineato la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi.“La nostra risposta è sia di ristrutturazione che di trasformazione.

Le future piattaforme di Versalis avranno profili significativamente diversi: una focalizzata su un portafoglio downstream di compounding e polimeri specializzati ad alto valore, una sulla biochimica e sull’economia circolare, un portafoglio più coerente con la strategia tecnologica di Eni focalizzata su attività con vantaggi competitivi nella transizione.Questa trasformazione può sfruttare le risorse di una forza lavoro altamente qualificata, ma dedicarla ad attività di maggior valore e più sostenibili”.Il piano prevede anche la creazione di una nuova struttura societaria sviluppata secondo il modello satellitare: la Biochimica (inclusa Novamont), il Downstream (con le acquisizioni di Finproject e Tecnofilm), la Circolarità (attraverso lo sviluppo del riciclo chimico e meccanico), e la chimica di base (risultante dalle azioni di razionalizzazione e riposizionamento sui polimeri). Da WebMarte

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