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Comunicare il sacro: “Il Venerdì Santo a Taormina”, formazione dell’Ucsi

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Taormina – Il sacro “tremendo e fascinoso”, nel tripudio simbolico della processione del Venerdì Santo a Taormina – “liturgia” condivisa da una comunità sempre nuova, sinodale, ovvero in cammino, che vede protagoniste le “donne” della Congregazione del Varo’ – e quanto è stato disvelato ai numerosi giornalisti giunti da tutta la Sicilia alla scoperta di una tradizione unica nel suo genere.

Comunicare il sacro: “Il Venerdì Santo a Taormina”. La Seconda edizione destinata alla formazione dei giornalisti e aperta al pubblico, svolta giovedì 30 marzo, ha centrato in pieno gli obiettivi, suscitando interesse e una qualificata partecipazione.

Il corso è stato promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti  e organizzato dall’Ucsi Sicilia e si è svolto nel cuore di Taormina, nella suggestiva Chiesa di San Giuseppe.  

“Il valore e la novità dell’evento”, è quanto hanno sottolineato, in apertura , in forma corale, Santino Franchina, Consigliere nazionale Ordine dei giornalisti, Salvatore Di Salvo, Segretario nazionale Ucsi e Tesoriere regionale Odg Sicilia, e Domenico Interdonato, Presidente UCSI Sicilia.

Il Prof. Don Paolo Buttiglieri, docente di Comunicazione Sociale, Università Pontificia Salesiana, giornalista, responsabile del Progetto e consulente ecclesiastico UCSI Sicilia ha illustrato le motivazioni della scelta della Processione di Taormina. L’iconica rappresentazione della dialettica “luce e tenebre”, innanzitutto, di marca giovannea, inoltre il protagonismo dell'”universo donna”, che da Eva, passando per Maria, giunge ai confini del nostro tempo e trova luogo storico in una processione “ecumenica” , “sinodale”, aperta dalla croce di Cristo “Monogramma dell’Eterno mistero” e ipostasi dell’augustum.

Mons. Carmelo Lupo’, Parroco di San Nicolò di Bari, dell’Arcipretura di Taormina, ha sottolineato le condizioni per vivere il sacro sotto l’aspetto pastorale ed ecclesiale. E’ una comunità che incontra Cristo, “per attrazione”. La “sacra rappresentazione” del Venerdì Santo, non è un mero spettacolo, bensì il mistero della vita e della morte, una liturgia che “rompe gli argini”, per aprirsi alla “sinodalità”. Cristiani che vogliono incontrare il volto di Cristo, e in esso tutte le sofferenze del mondo, accompagnati dalla Madre.

L’Avv. Vito Livadia, Postulatore delle cause dei Santi, dottorando di ricerca presso la Pontificia Università Lateranense, ha sottolineato, sotto l’aspetto giuridico, l’importanza che la Chiesa conferisce ai “sacramentali”, tra questi le processioni. La Chiesa del Varo’, la sua storia e i suoi “misteri”, la Confraternità maschile e la sua dissoluzione, la fondazione della Congregazione delle Donne del Varo’ e la Processione dei misteri del Venerdi’ Santo, i temi trattati sotto l’aspetto storico e religioso.

Nel 1933 erano 300, oggi sono 700 le donne del Varo’, di tutte le età, ha precisato la Prof.ssa Lucia Lo Giudice, già docente di Filosofia e Storia presso i licei, socia della Congregazione del Varò. Un’appartenenza che si trasmette nelle generazioni che si susseguono. Molte socie vivono fuori, trovano l’occasione per un gradito ritorno ai piedi della Madre Addolorata. “La donna e la sofferenza”, binomio che accomuna le socie della Congregazione. Nei loro volti disvelati dalla luce fioca delle caratteristiche fiaccole, preparate e custodite gelosamente, persino nel trapasso terreno, si dipinge il bisogno del sacro, impastato di sofferenza.  La processione diviene “l’elemento catartico”, tanto atteso.

Il Prof. Mario Bolognari, già Ordinario di Antropologia Culturale presso l’Università di Messina, Sindaco di Taormina, riferendosi al cerimoniale, delinea i tratti di una tradizione popolare che si reinventa ogni anno. Cambiano gli scenari, cambiano i soggetti, si domanda: “Chi è l’osservatore”? In riferimento, in particolare, al giornalista comunicatore. In questo inevitabile “specchiamento”, la narrazione interrelata di universi simbolici, pur partendo da intenzioni di mera interpretazione, diventa in maniera inesorabile autobiografia.

Il Dott. Antonello Piraneo, Direttore de “La Sicilia”, conclude gli interventi, sottolineando la scelta redazionale di comunicare i contenuti del sacro, attraverso le immagini e i contenuti, evitando di indugiare su aspetti esteriori, come spesso accade. La comunicazione giornalistica sostiene le altre Istituzioni che presiedono all’organizzazione degli eventi legati al sacro, come accade da tempo per la festa di Sant’Agata. Il sacro, nella comunicazione giornalistica, non necessita di un’ appartenenza religiosa, al fine di una efficacia in termini di cosignificazione.

La visione di immagini inedite di fine anni ’90 della Processione, tratte dall’archivio di Orazio Cristaldi, Taormina, “La processione del Venerdì Santo”, montate dal documentarista Roberto Giamboi, in maniera suggestiva hanno fatto percepire l’unicità e il valore dell’evento.

Gli interventi e le testimonianze, infine, di . Nino Crimi, Capo varetta del “Cristo morto”, in merito alla preparazione, della Prof.ssa Mirella Bolognari, docente di Storia dell’Arte, che ha descritto in maniera efficace il rituale della Processione, e di Tino Giammona, artista, che si è soffermato sulla storia e sulle tecniche di restauro del “Cristo morto”,  hanno chiuso il pomeriggio taorminese.

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La presidente della Commissione Sanità denuncia disagi sulle Guardie mediche

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Guardie mediche:la loro nuova dislocazione crea una levata di scudi. Dopo le varie istanze ricevute da parte dei medici della guardia medica di gela, la commissione Sanità si è subito attivata.


La presidente Floriana Cascio ha contattato direttamente la dirigenza Asp che dà piena disponibilità ad intervenire per risolvere i problemi. “Niente di tutto questo. Tutto è rimasto irrisolto- denuncia la presidente Floriana Cascio- non solo le 2 guardie mediche dopo 20 anni vengono separate creando problemi di gestione del servizio, ma inoltre una delle due guardie mediche viene trasferita all’infettivologico del PO di Gela, un ambiente gelido con cattivo odore di fogna, non ci sono finestre per poter fare arieggiare l’ambiente. Questo mi viene riportato dai medici della guardia medica”.

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Un’antica tomba affiora all’Orto Pasqualello

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A Gela quando si effettua uno scavo per opere edili, è sempre alta la possibilità di poter trovare reperti archeologici.

È successo in questi giorni nell’area del cantiere dell’Orto Pasqualello dove, come comunicato ieri dall’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio, l’impresa Cosiam ha iniziato i lavori per realizzare un parco urbano che collegherà corso Aldisio- e quindi il centro della città- con il Lungomare. Ruspe in azione e sorveglianza archeologica nell’area a ridosso della villa comunale. All’avvio dei lavori è subito affiorata un’antica sepoltura che ora è oggetto di indagine archeologica.

La cosa non stupisce considerata la vicinanza tra l’area della necropoli greca del Borgo scavata da Paolo Orsi agli inizi del 900 e la zona dell’orto Pasqualello.

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Al Comune la Fp Cgil è la prima lista

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Alta la percentuale di votanti per la Rsu al Comune. Sono stati 252 i dipendenti che si sono recati in aula consiliare, a esprimere un voto utile.

Prima lista è risultata la Fp Cgil con 137 voti, seguita dalla Uil Fpl con 117, due soli voti per l’Ugl. La Cgil conquista 7 seggi. Risultano eletti Nicola Cannizzo ptesidente uscente, Vincenzo Orlando, Nunzio Lo Porto, Nello Mezzasalma, Guido Catalano, Maria Perrotta e Santino Nicoletti.

Cinque seggi alla Uil, per Emanuele Di Fede, Giuseppe Di Blasi, Anna Federico, Orazio Cremona e Alberto Cilia. Nessun seggio all’Ugl.

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