Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10% dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023. Questo nonostante siano stati previsti nella legge di stabilità 3,6 milioni di euro. Lo denuncia il Comitato dei pendolari.
Infatti in una dichiarazione alla stampa del 30 gennaio Schifani spiega: “le risorse per evitare l’aumento le abbiamo stanziate in manovra, dunque i ticket torneranno presto al prezzo ribassato”.
“Siamo a metà maggio- dice il presidente del Comitato Giosuè Malaponti- ma non abbiamo visto ancora nessun ribasso e/o sterilizzazione dell’aumento. Alle dichiarazioni del governatore Schifani seguono le dichiarazioni in Commissione Trasporti all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti on. Aricò. L’assessore in audizione spiega che sono stati previsti in finanziaria 3,6 milioni per azzerare l’aumento, da noi denunciato, non previsto a gennaio 2023, ma ad oggi non ha messo in pratica la sterilizzazione di questo aumento. Ci corre l’obbligo per fare chiarezza sulle cifre dichiarate dall’assessore nel corso della seduta della Commissione che a parer nostro ma anche per i contenuti contrattuali non hanno alcuna logica. Non è vero che servono 8,7 milioni per il prossimo triennio. Il contratto di servizio, così come abbiamo più volte scritto prevedeva e prevede gli aumenti del 10% in tre annualità e precisamente 2020, 2022 e 2024. Premesso ciò, vorremmo capire a cosa servono le cifre date dall’assessore (8,7 mln) e comprendere le dichiarazioni dell’ing. Pullara direttore di Trenitalia che dichiara “…è necessario trovare le coperture a tali spese, per tutti gli anni successivi al 2022”. Continuiamo a non capire di quali coperture parlano l’assessore Aricò e il direttore Pullara, tenuto conto che da “Contratto di servizio per il trasporto ferroviario” che scade il 31 dicembre 2026, l’ultimo aumento contrattuale previsto del 10%, sino alla naturale scadenza del 2026, è a gennaio 2024. Una domanda ci sorge spontanea: a cosa dovranno servire gli 8,7 milioni nel prossimo triennio? Noi non abbiamo chiesto di azzerare gli aumenti dell’ultimo triennio ma di ristorare l’aumento non previsto di gennaio 2023 non previsto contrattualmente. È pur vero che servivano 4,6 per ristorare tutto il 2023 ma visto che ne sono stati finanziati 3,6 milioni, ci chiediamo e chiediamo perché non è stato, ancora oggi, sterilizzato l’aumento del 10% a partire dal mese di marzo e/o di aprile 2023 tenuto conto dell’impegno che aveva preso il governatore Schifani con i pendolari siciliani?Attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro”.
Vittoria – Questa settimana niente podi ma ottime prestazioni per i tre atleti dell’Atletica Gela impegnati oggi alla ottava edizione della jazz liberty run che si è corsa a Vittoria come prova valida del trentesimo gran Prix di corsa Sicilia.
In particolare si sono distinti Carmelo Cafa’ e Alessandro Tona che confermano i progressi mostrati già nelle precedenti gare dove si sono messi in gioco. Un po’ più attardato Mirko Maniglia che comunque è riuscito a completare la gara nonostante una crisi sul finale di gara.
Prossima appuntamento per gli atleti della società sportiva domenica prossima nella vicina Niscemi in occasione della prima edizione del trofeo città di Niscemi. La società sarà rappresentata da ben 18 partecipanti.
Livorno – ‘Le menti gelesi in fuga’ si distinguono ancora. Una di queste è Vincenzo Cascino invitato a presentare la sua ultima creatura cartacea a Livorno, frutto di una lunga ricerca costata anni di studio.
La presentazione è avvenuta al Circolo ufficiali ‘Mambelli’ di Livorno nell’ambito del 1° Convegno per la Comunità scolastica della Provincia di Livorno.
Il libro prende le mosse dalla ricerca pilota, di tipo longitudinale, dal titolo “DADA-logica e competenze creative”, promossa dal Centro Italiano Gestalt in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, insegnamento di Pedagogia Speciale, cdL Educazione Professionale, Dipartimento Scienze della Salute (Dissal), ha evidenziato come i bambini che apprendono mediante il modello DADA-logica, sviluppino alcune caratteristiche che risultano del tutto assenti invece in quegli alunni che seguono il metodo delle scuole tradizionali.
Nel caso specifico, la caratteristica in questione riguarda la dimensione comunicativa non più “brachilogica” tipica dei bambini “digitali” ma “megalogica” distintiva dei DADA-logici Digitali. Essa costituisce la dimensione comunicativa, strategica per la costruzione di un “pensiero complesso” che sappia guardare al mondo in maniera interconnessa, inclusiva e glocale. L’ Autore, alla luce dei risultati della detta ricerca, propone alla comunità scientifica internazionale la nascita di una nuova categoria antropologica chiamata “DADA- logici digitali” le cui caratteristiche sono illustrate nel testo.
L’ albero è tutta la realtà (chioma realtà virtuale, tronco realtà materiale) i due bambini (gli occhiali sono simboli del digitale) . I bambini chi hanno appreso attraverso il modello dadalogica recuperano alcune caratteristiche dell analogico come ad es l apprendimento alfabetico(rappresentato dal libro ), chi non ha fatto esperienze dadalogica invece continua ad avere caratteristiche digitali, (rappresentato dal tablet)
Vincenzo Cascino insegna Pedagogia Speciale e Pedagogia della Devianza all’Università degli Studi di Genova. Da un decennio si occupa di comprendere i cambiamenti antropogenetici dei nativi digitali a livello cognitivo, affettivo-emotivo e socio-relazionale. A lui si devono alcuni termini che attualmente troviamo nella letteratura nazionale e internazionale: “intelligenza plurilitica” (“spazio” di incontro tra le ”intelligenze multiple” di H. Gardner e l’”intelligenza digitale” di P. Ferri), “selfnet” (identità digitale), “linguaggi digilitici”(strumenti digitali usati dai bambini), “virtualescenti” (adolescenti che vivono nella/la realtà virtuale), DADA-logici digitali (bambini con “intelligenza digitale” che recuperano alcune caratteristiche tipiche della dimensione “analogica”) e comunicazione “megalogica” (ricchezza lessicale scritta e orale in opposizione a quella “brachilogica”, caratterizzata da povertà e frammentazione lessicale).
Acate – Le vie del centro storico di Acate si sono accese di musica, colori ed emozioni grazie alla straordinaria partecipazione degli Sbandieratori di Gela alla tradizionale Festa di San Vincenzo Martire.
In una cornice affascinante, tra i palazzi storici e le strade gremite di pubblico, il gruppo ha offerto uno spettacolo coinvolgente, con evoluzioni spettacolari che hanno lasciato tutti senza fiato.Tra rulli di tamburi, giochi di bandiere e coreografie studiate nel minimo dettaglio, il gruppo – composto da musici, sbandieratori e sbandieratrici – ha dimostrato grande affiatamento e professionalità, ricevendo applausi calorosi da parte degli spettatori, rapiti dalla forza scenica e dalla passione trasmessa in ogni esibizione.
L’evento ha previsto anche momenti di esibizione fissa in alcuni punti del centro storico, molto apprezzati dai presenti, culminando con una posizione finale a sorpresa che ha strappato un’ovazione.Tra i partecipanti della serata:Giulia La Cognata, Diana Matraxia, Salvatore Ferrara, Alex Lombardo, Gianluca Giannone, Pino Lentini, Deborah Selicato, Valter Miccichè, Giulio Scrivano, Federico Fargetta, Mario Parisi, Paride Giardina, Samuele Casciana, Saro La Folaga.Un plauso speciale va anche alle sbandieratrici, che con grinta ed eleganza hanno contribuito a rendere lo spettacolo ancor più vario e suggestivo.
Un appuntamento che ha messo in risalto la forza della tradizione e l’importanza della partecipazione attiva dei giovani alla vita culturale del territorio. Gli Sbandieratori di Gela si confermano ambasciatori della storia e dell’arte popolare siciliana.