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Come raccontare la cultura della Croce del primo secolo francescano

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Aidone – La valorizzazione della ricchezza culturale, religiosa e turistica di una piccola cittadina nel cuore dell’entroterra siciliana, Aidone, ma anche, più in generale, quella dell’intera Isola: è stato questo il tema principale dell’evento “Il culto cristologico del Crocifisso nella religiosità popolare: come raccontarne la cultura della Croce nel primo secolo francescano e il patrimonio artistico delle opere lignee seicentesche di frate Umile da Petralia”, tenutosi nella Chiesa Sant’Anna di Aidone nel pomeriggio di venerdì 13 settembre.

Promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dalla Parrocchia Maria SS. di Lourdes in Sant’Anna, con il patrocinio della Fondazione Sicilia, del Comune di Petralia Soprana, dell’Associazione culturale Aesculapio di Palermo e dell’Ecomuseo Aidone-I Semi di Demetra, l’incontro ha coinvolto alcune tra le personalità siciliane più apprezzate nel panorama culturale siciliano. Da Amedeo Rogato (Aesculapio), Maria Rosaria Restivo (Ecomuseo), Francesca Ciantia (storico della città), Sebastiano Fascetta (Scuola di formazione teologica), Vincenzo Gennaro (scultore), Giuseppe Giugno (storico dell’architettura), don Paolo Buttiglieri (giornalista), Salvatore Di Salvo (giornalista) e don Giacinto Magro (teologo).

Ad aprire i lavori è stato il parroco della chiesa Sant’Anna, don Angelo Ventura, sottolineando “quanto incontri come questo possano essere importanti per conoscere, tutelare e difendere l’inestimabile patrimonio artistico delle opere lignee seicentesche di Giovanni Francesco Pintorno, meglio conosciuto come frate Umile da Petralia, che a oggi risulta ancora poco valorizzato”. Sono arrivati i saluti del sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, sottolineando che “occorre un’azione sinergica tra le opere diffuse del Pintorno, perché fino a ora non abbiamo fatto niente per meritare le bellezze che il Padre eterno ci ha donato”.

Dopo il dettagliato quadro tracciato da Francesca Ciantia sulla Chiesa Sant’Anna e sulle sue opere, nello specifico inquadrando la produzione artistica nel contesto storico post-tridentino, mettendo in luce il valore didascalico dell’arte; Maria Rosaria Restivo e Amedeo Rogato, felici di accogliere eventi culturali di questo spessore, specie in un’area dell’interno come la nostra, che costituisce uno dei bacini più importanti della Regione, grazie anche alla presenza delle opere lignee seicentesche: e Pintorno fu uno dei più noti scultori lignee siciliani nel periodo della Controriforma.

Vincenzo Gennaro “oggi parliamo di un artista frate Umile da Petralia che, malgrado quattro secoli di convegni, studi e pubblicazioni, resta comunque distante dalla collocazione storica e critica che merita, forse per l’insistenza di valorizzazione più la sua convocazione mistica che il suo valore artistico, pur sapendo che il processo di beatificazione si è arenato nell’ Ottocento”.

Giuseppe Giugno ha iniziato il suo intervento dalla questione che appassiona molti studiosi, ma anche tanti amanti dell’arte lignea, soffermandosi sullo studio delle rappresentazioni del Crocifisso nella Sicilia centrale tra Quattro e Settecento attraverso l’operato di maestri crucifissari napoletani e siciliani. Tra i maestri crucifissari presi in considerazione, oltre ai ben noti Pintorno, frate Innocenzo e frate Benedetto, accennando ad un’opera, verosimilmente, attribuibile al napoletano Giovanni de Rugeri realizzata per la chiesa di San Sebastiano a Caltanissetta. Interessante è stata poi la chiave di lettura offerta, in sintonia, da: don Paolo Buttiglieri “La Croce e la luce.

Il caso del Servo di Dio Nino Baglieri, ovvero la presenza del Sacro nelle vicende umane, illumina le vie impervie dell’esistenza, provate dalla sofferenza e dalla disperazione, e rappresenta il tentativo ben riuscito di varcare la soglia del Mistero, approntando all’eroicità che vanno a connotare il traguardo della santità, l’augustum”; Sebastiano Fascetta “La Cristologia di San Francesco nel simulacro di Frate Umile da Petralia è la visione dell’uomo nuovo che da tutto se stesso e nel dono diviene consumazione, espropriazione rimanendo vivo perché dona e dona per amore”; don Giacinto Magro “Egli rivestito di fragilità e del dolore dell’umanità è rivestito dal Padre a se stesso sino alla trasfigurazione dell’umanità che è in Lui. La scultura infatti segnata dal dolore rimane con uno sguardo amorevole capace di attirare ogni uomo per trasfigurarlo. L’arte del Seicento esprime la spiritualità che vive il polo e che i francescani hanno trasmesso”.

Interessante, ancora, l’intervento del giornalista Salvatore Di Salvo “L’incontro di oggi è assolutamente centrato, perché nel mondo contemporaneo se qualcosa non viene comunicato è come non esistesse. E se un bene culturale non viene narrato in modo divulgativo, non esiste per gli altri. E’ giusto che la strada scientifica rimanga tale, ma bisognerebbe anche, parallelamente, farla diventare volgare nel senso etimologico del termine”.

Tuttavia, l’esame della devozione alla sacra effige del Crocifisso attraverso il rimando ai gioielli elencati nei repertori artistici della nobiltà del tempo, dei Moncada in particolare, farà luce su oggetti devozionali finora inedeti, la cui unica traccia permane nei fondi d’archivio.

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La filosofia che deve ritornare nelle città:all’Eschilo successo anche per l’incontro serale con Donatella Di Cesare

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Vari esponenti politici e molti giovani stasera, all’Istituto “Eschilo”, hanno partecipato alla presentazione del libro “Democrazia ed Anarchia.Il potere nella polis” della filosofa, saggista ed editorialista Donatella Di Cesare. A portare il saluto della città è stato il primo cittadino Terenziano Di Stefano. L’ evento è stato organizzato dalla Fidapa guidata da Rita Spataro con Demea eventi culturali presente con Luisa Oliveri e l’Istituto Eschilo diretto da Maurizio Tedesco che in mattinata ha celebrato la Giornata mondiale della Filosofia con un dibattito con gli studenti del Liceo Classico, Scienze umane e Scientifico Sportivo su un altro libro della De Cesare ” Sulla vocazione politica della filosofia”.

A moderare l’incontro serale è stata la prof.Rita Salvo, docente del Liceo Classico.

“La filosofia deve ritornare nella città.Oggi si avverte la perdita della polis cioè il distacco dalla politica che colpisce soprattutto i giovani- ha detto Donatella Di Cesare- e lo vediamo dall’astensionismo alle urne.La filosofia può essere d’aiuto per meglio orientarsi in questo mondo moderno ma deve tornare nella città”

Una giornata intensa dedicata alla filosofia e alla politica che ha visto una folta ed attenta partecipazione sia dei giovani che degli adulti.

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Giornata nazionale degli alberi, “l’abbraccio” dei piccoli del “Don Minozzi”

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Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi, un appuntamento importante per ricordare quanto la loro presenza sia fondamentale per il benessere dell’ambiente in cui viviamo, per la tutela stessa degli ecosistemi, della vita. Ecco perché numerose sono state le iniziative di formazione e sensibilizzazione, anche in città.

L’istituto Padre Giovanni Minozzi ha celebrato l’appuntamento coinvolgendo anche i piccolissimi alunni della sezione Infanzia: “guidati” dalla loro insegnante Eleonora D’Agostino, i bambini si sono recati nel parco Laudato si’ per abbracciare un albero.

Un gesto semplice, di forte valenza simbolica, che evidenzia il valore affettivo che deve legarci alla natura ma anche l’impegno di ciascuno nella sua protezione e tutela. Un valore ed un impegno da condividere soprattutto con le nuove generazioni, partendo proprio dai più piccoli.

Tante iniziative analoghe sono state realizzate anche dalle altre classi e dalle altre sezioni, per una giornata speciale che ha coinvolto l’intera comunità scolastica.

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Gli studenti del Don Bosco esempio per tutta la comunità

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Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Don Bosco sono stati i protagonisti dell’iniziativa “Giornata Ecologica – Puliamo il Territorio dai Rifiuti Abbandonati”, un evento organizzato in collaborazione con l’ATO4 CL2, SRR, Impianti, Comune di Gela, e WWF per promuovere buone pratiche ambientali e sensibilizzare sull’importanza della tutela del territorio.

Durante la giornata, i giovani studenti sono stati impegnati in prima linea nella raccolta dei rifiuti abbandonati. Le classi del Don Bosco hanno partecipato con entusiasmo, concentrandosi sulla pulizia della spiaggia e dei tre plessi scolastici del Don Bosco: plesso Alemanna, Falcone – Borsellino, e plesso San Sebastiano. Con il loro impegno, hanno mostrato un esempio tangibile di sensibilità verso la tutela ambientale.

Grande soddisfazione è stata espressa da Gianfilippo Bancheri, presidente pro tempore della SRR, che ha commentato: “Oggi siamo davvero orgogliosi della partecipazione dei ragazzi. Questa giornata dedicata all’ambiente dimostra che stiamo tutti andando nella giusta direzione. La collaborazione tra istituzioni, scuole e associazioni è fondamentale per costruire un futuro sostenibile per la nostra comunità.

“L’assessore all’Ecologia e all’Ambiente del Comune di Gela, Giuseppe Fava, ha voluto congratularsi personalmente con i ragazzi e le scuole: “I giovani partecipanti sono un esempio per tutti noi.

Il loro entusiasmo e la loro dedizione ci dimostrano che ognuno di noi può fare la differenza. Vedere tanti giovani impegnati attivamente nella cura dell’ambiente è un segnale positivo per il futuro della nostra città. Ecco perché l’amministrazione si impegna a sostenere iniziative come questa, garantendo risorse umane ed economiche.”Anche l’assessore alle Politiche Giovanili, Peppe Di Cristina, ha lodato l’impegno dei giovani: “La scuola è la più grande istituzione del nostro territorio e rappresenta il fulcro per il cambiamento futuro. Educare le nuove generazioni significa investire sulla prospettiva della nostra città.

Sono convinto che l’impegno dimostrato oggi dalle nuove generazioni, se continuerà nel tempo, con la stessa energia, consapevolezza e volontà, per questa città c’è molto di più di una speranza”.Giuseppe Mazzotta, rappresentante del WWF, ha ribadito il ruolo chiave delle scuole: “WWF crede fermamente nell’importanza di educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. Iniziative come questa ci permettono di passare dalle parole ai fatti, mostrando come ciascuno di noi può fare la differenza.

“La giornata si inserisce in un contesto più ampio di lotta all’inquinamento e di promozione di comportamenti responsabili. Il messaggio centrale è chiaro e potente: ognuno di noi può fare la sua parte, partendo dai piccoli gesti quotidiani, un concetto rimarcato chiaramente dalla Guarda Marina, Andrea Merlino, presente in rappresentanza della Capitaneria di Porto, il quale ha sottolineato: “La salvaguardia dell’ambiente richiede l’impegno di tutti. Oggi siamo qui per questo motivo: ogni piccolo gesto, come raccogliere i rifiuti in spiaggia, può avere un impatto significativo per l’intera comunità.

“Il direttore della Casa Salesiana, Don Gianni Lo Grande, ha voluto esprimere i suoi complimenti: “Questa iniziativa promuove un atteggiamento proattivo, incoraggiando l’azione concreta per il bene comune.”Antonio Costa, docente presso l’Don Bosco, ha messo in evidenza come il gesto simbolico di raccogliere i rifiuti in spiaggia contribuisca a sensibilizzare sul problema del “marine litter”.

Ha anche espresso ringraziamenti alla dirigente scolastica, Rosalba Marchisciana, che, pur non presente per impegni istituzionali, è stata una figura chiave nel promuovere l’iniziativa tra gli studenti e i docenti.L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra diversi attori del territorio possa contribuire a creare una maggiore consapevolezza ambientale e a rendere il territorio più pulito e sostenibile.

Con il supporto e la partecipazione attiva di scuole, istituzioni e associazioni, la prospettiva di un futuro migliore appare sempre più concreta.La giornata si è conclusa con un momento di convivialità

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