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Cronaca

Choc a Delia: aggredito il sindaco

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Il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, attuale presidente della Srr4, la società che sovraintende il ciclo territoriale dei rifiuti, è stato aggredito da un uomo armato di coltello.

Il primo cittadino è rimasto ferito (fortunatamente in modo non grave).

“Voglio esprimere la mia vicinanza e affetto al sindaco di Delia e amico Gianfilippo Bancheri per la grave aggressione subita. Quanto accaduto non è assolutamente accettabile ed auspico che il protagonista dell’atto violento venga subito assicurato alla giustizia”. A dichiararlo è il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Nuccio Di Paola.“A Filippo – sottolinea Di Paola – e a tutti i sindaci che ogni giorno sono in prima linea a lavorare nell’interesse dei cittadini deve giungere forte la presenza delle istituzioni e dello Stato” – conclude il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Sicilia.

“Esprimo totale solidarietà al Sindaco di Delia, Gian Filippo Bancheri, nonché presidente dell’Ato 4 Cl Sud per la vile aggressione subita. Sono episodi molto gravi che non vanno sottovalutati perché rappresentano lo stato di malessere della nostra società e la vulnerabilità di chi rappresenta ogni giorno le istituzioni in prima linea”. Lo ha detto il Sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, non appena appreso dell’aggressione subita dal collega di Delia, Bancheri. “Spero e confido che si tratti di una azione isolata – ha concluso il primo cittadino – gli auguro una pronta ripresa e l’affetto di tutta l’Amministrazione che rappresento”

Solidarietà è stata espressa dal sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro, e dall’Amministrazione comunale nissena.

“Apprendo della vile aggressione subita dal collega sindaco di Delia.- ha dichiarato il sindaco Walter Tesauro -. Per quanto subito rivolgo a lui tutta la vicinanza e solidarietà dell’Amministrazione che rappresento e della giunta di governo. Auguriamo al sindaco Bancheri una pronta guarigione con la speranza che questi gesti restano sempre lontani da qualsiasi forma degenerativa di protesta ma soltanto da attribuire a deprecabili azioni individuali”.

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Cronaca

Allarme in via Tindari per una nonnina:ma si era solo addormentata

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Si era solo addormentata così profondamente da non sentire chi gli bussava alla porta. Ha creato panico in via Tindari la mancata risposta di una nonnina che si è addormentata profondamente.

I vicini hanno temuto qualcosa di brutto.Il marito della donna ha scardinato la porta ed alla fine ha tirato un sospiro di sollievo.La nonnina è caduta dalle nuvole e non ha preso certo bene il fatto che sia stata scardinata la porta.

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Cronaca

Perseguitava la ex convivente spalleggiato da un amico. La polizia arresta due pregiudicati ragusani

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Ragusa – Non si rassegnava alla fine della sua relazione con la convivente, arrivando a perseguitarla minacciandola e aggredendola fisicamente fiancheggiato da un amico, il quarantaquattrenne ragusano arrestato insieme ad un ventenne di nazionalità polacca, nei giorni scorsi dal personale della Squadra Mobile di Ragusa.

La donna, a causa delle condotte dell’ex compagno, spalleggiato appunto dall’amico, viveva in un perdurante stato di ansia ed era stata costretta a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, fino a quando, stanca dell’inferno che l’uomo le stava facendo vivere, decideva di denunciare i gravi fatti presso gli uffici di polizia competenti.

Proprio grazie alle tempestiva denuncia della vittima  e la successiva immediata attività espletata dalla Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile di Ragusa il quarantaquattrenne e l’amico ventenne, sono tratti in arresto per i reati di stalking maltrattamenti, minacce e lesioni aggravate – in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico emessa dal Gip di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Cronaca

Estorsioni via social: 4 arresti

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Modica – La Polizia di Stato ha concluso, con l’ultimo dei quattro arresti eseguito nei giorni scorsi, una complessa ed articolata attività di indagine per estorsione in concorso e minacce alle parti offese avviata tra la fine del mese di luglio ed agosto di quest’anno.

L’attività di indagine trae origine dalla ricezione di denuncia per estorsione di due giovani a fronte di un presunto debito di droga, che già aveva portato ad un arresto in flagranza di reato effettuato a Cava d’Aliga alla fine del mese di luglio, allorquando uno dei correi venne preso con i soldi in tasca, mille euro in contanti, sul lungomare della frazione rivierasca sciclitana dagli agenti in servizio di appostamento ed osservazione.

Dalla successive indagini e dalla audizione di altre persone informate sui fatti si risaliva al mandante della estorsione, un ragazzo 28enne residente a Modica, noto alle forze dell’ordine per i numerosi pregiudizi di polizia per stupefacenti, reati contro la persona ed il patrimonio, il quale, unitamente ad altre due persone (il materiale esattore arrestato a Cava d’Aliga ed altro uomo già ristretto ai domiciliari per spaccio di stupefacenti), minacciava di gravi ritorsioni le parti offese, costringendo in particolare il giovane sciclitano a versare la somma di mille euro, quale primo acconto, per un debito di droga derivante da un furto di stupefacenti a danno di pusher siracusani, dei quali gli odierni indagati si accreditavano come intermediari nella provincia iblea.

Le minacce arrivavano via internet e anche di persona, con pressanti richieste illecite fatte alle parti interessate, attivavano un immediato sistema di monitoraggio delle vittime del reato al fine di intervenire tempestivamente ed evitare conseguenze nefaste, in considerazione dello spessore dei criminali coinvolti e del possibile uso di armi, di cui facevano bella mostra sui profili social a riprova della loro pericolosità sociale e del timore incusso nelle vittime del reato.In particolare, il maggiore artefice nonché mandante della estorsione, arrestato nei giorni scorsi in esecuzione di misura cautelare di custodia in carcere, nel mese di luglio effettuava indebite pressioni sui denuncianti e, all’atto della consegna dei soldi, pretendeva ed effettuava una video chiamata in cui l’esattore, poi bloccato dai poliziotti con la vittima, faceva vedere i soldi appena incassati e sequestrati dagli operanti successivamente.Sempre in agosto la Polizia di Stato traeva in arresto un altro soggetto che, in accordo col promotore della estorsione, aveva minacciato via social le vittime: in questo caso, essendo già agli arresti domiciliari, veniva condotto in carcere con misura cautelare custodiale emanata dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica di Ragusa.

Gli arresti in parola, peraltro, suscitavano la reazione degli amici degli odierni indagati ed uno di loro non esitava a minacciare ulteriormente le vittime ed i loro famigliari: anche in questo caso ad agosto veniva tratto in arresto e condotto in carcere in quanto, già detenuto domiciliare per altra causa, aveva posto in essere una grave condotta intimidatoria. L’attività di indagine in parola posta in essere in piena sinergia dalla Squadra Mobile di Ragusa diretta dal Vice Questore Aggiunto Andrea Monaco e dal Commissariato di P.S. di Modica diretto dal Vice Questore Aggiunto Lorenzo Cariola ha permesso di ricostruire un pregnante quadro probatorio che è stato pienamente condiviso dalla Procura della Repubblica di Ragusa, coordinatrice dell’intera attività, la quale ha richiesto ed ottenuto le misure cautelari eseguite dalla Polizia di Stato fra Scicli e Modica.

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