È stato un incontro proficuo in cui si sono trattati i tanti temi legati alle difficoltà idriche nel territorio nisseno”.
Lo dice in una nota l’onorevole Valentina Chinnici, deputata del Partito democratico all’ Assemblea regionale siciliana, che ha organizzato un incontro in Ars fra una delegazione di agricoltori, imprenditori ed esponenti del gruppo politico Mazzarino Lab e il commissario per l’emergenza siccità Dario Cartabellotta.
“Abbiamo riscontrato una grande disponibilità al dialogo e il commissario ha preso l’impegno concreto di convocare presto una conferenza di servizi che coinvolga i comuni di Mazzarino, Riesi e Butera per individuare percorsi condivisi – aggiunge – che nel medio e lungo termine possano servire a risolvere problemi annosi. Tra le proposte avanzate dalla delegazione di Mazzarino Lab: la revisione del sistema di tassazione dell’acqua ai fini irrigui, poiché le tariffe definite come volumetriche sono in realtà basate sulla simulazione modellistica dei consumi attesi o su base statistica per coltura, difficilmente sulla lettura del consumo individuale da un contatore; la revisione del sistema di pagamento e approvvigionamento idrico, anche alla luce delle spese affrontate dagli agricoltori che acquistano acqua dai privati per sperare di non perdere del tutto i loro raccolti; l’esonero per il 2024 del pagamento dei ruoli che derivano dall’irrigazione di soccorso per gli agricoltori siciliani che ricadono nei comprensori dei Consorzi di bonifica”.
Durante l’incontro la segretaria di MazzarinoLab, Marilena Fardella, ha anche evidenziato il grande flop di Caltaqua, l’ente gestore della provincia nissena, che deludendo le grandi aspettative di tutta l’utenza del territorio, si è fatta sfuggire un progetto pari a 34.400.000 di euro, finanziato dall’Europa con i fondi del PNRR, con cui si sarebbero potuti realizzare interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.
Infine è stata posta l’attenzione su un impianto di depurazione mai completato e attivato, opera iniziata circa 15 anni fa nel territorio di Mazzarino, che ha visto impegnate ingenti somme pubbliche. L’impianto ad oggi rimane inutilizzato, andando ad ingrassare la lista delle cattedrali del deserto, ennesimo esempio di sperpero di denaro pubblico. L’opera sicuramente non risolverebbe il problema della siccità, ma rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per i terreni a cui è collegata.
Alla discussione hanno preso parte i giovani imprenditori Gaetano Cinardo, Salvatore Camilleri, Francesco Siciliano, l’agronomo Vincenzo Arcadipane, il consigliere comunale Gianluca Branciforti e la segretaria Marilena Fardella.