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Cgil Fp: “All’Asp personale in esubero!”

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Fiumi di parole sono stati spesi per anni per descrivere il disagio delle strutture sanitarie in mancanza di personale. Concorsi bloccati come anche i trasferimenti. Adesso spunta una notizia da lasciare sbigottiti: all’Asp si registra esubero di personale. Una comunicazione che ha tutta l’aria di una contraddizione, non solo per i dipendenti ma anche per gli utenti destinatari dei servizi sanitari. E scoppia la polemica.

Oggi pomeriggio alla Camera del Lavoro Cgil di Caltanissetta, si terrà un’ assemblea degli Operatori sanitari assunti per l’emergenza Covid indetta dalla Cgil Fp, per dare voce e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori che in questi anni si sono assunti con grande senso di responsabilità il peso di una epidemia e che ad oggi – si legge in una nota – subiscono l’ennesimo affronto da parte dell’Amministrazione dell’Asp di Caltanissetta.

L’assemblea è stata richiesta a gran voce dai lavoratori perchè risulta incomprensibile, soprattutto a loro, come mai non sia possibile organizzare i turni in maniera da poter usufruire di ferie e vivere una normale vita sociale, in considerazione di quanto dichiarato dall’amministrazione su un ipotetico esubero di personale sia infermieristico che OSS.

“Ci riferiamo innanzitutto al verbale di incontro del 19 gennaio scorso – racconta il responsabile della Cgil Fp, Angelo Polizzi – verbale che non abbiamo firmato perchè così avremmo avallato e giustificato la rimodulazione del monte ore del personale assunto per l’emergenza Covid a 30 ore, perché, a detta della Direzione ASP, c’è un esubero di personale.

Come è possibile asserire ciò con i reparti in grave sofferenza di personale? Situazione peraltro sotto gli occhi di tutti!

Da tempo (anni) chiediamo di sapere dove il personale Covid è stato allocato durante tutto il periodo della pandemia e a maggior ragione, adesso che la pandemia sembra essere scemata e molti reparti Covid sono stati chiusi già da tempo, attendiamo ancora di sapere dove questo personale è stato dirottato.

A voler pensare male (che quasi sempre poi risulta essere il vero) ci viene da dire che lo si stia utilizzando per garantire la riapertura dei reparti finora accorpati per “carenza di personale” (vedasi pneumologia, neurochirurgia, urologia, chirurgia generale, chirurgia vascolare) per garantire l’apertura di altre tre sale operatorie, per coprire quella quota di personale prossimo alla pensione che sta smaltendo le ferie residue, per sostituire gli infermieri risultanti in pianta organica ma sollevati dal servizio in corsia da parte del medico competente e destinato ad altre mansioni, per aprire i servizi di neuroradiologia, per cui non è prevista una dotazione organica nell’atto aziendale, stesso dicasi per l’emodinamica il cui personale afferisce all’UOC di Cardiologia e UTIC, creando il paradosso di un esubero di infermieri, senza contare i 70 infermieri, inquadrati come tali, ma che da oltre 20 anni ricoprono il ruolo di Coordinatori e che ancora attendono l’espletamento delle procedure concorsuali e il riconoscimento del loro ruolo, ma questo è solo un nostro pensiero.

Vorremmo poter accedere alla reale dotazione organica, cosa più volte richiesta ma su cui non abbiamo mai ottenuto riscontro, in modo da poter ragionare sui numeri e magari essere sconfessati e ravvederci del nostro “pensar male”.

Si dovrebbe da parte dell’amministrazione fare una ricognizione attenta del personale su tutto il territorio e sui presidi minori, chissà che non venga fuori un reale esubero!

Anche perché, ed è lecito pensarlo, questo esubero al momento delle assunzioni non era noto? Se così fosse, forse, è da rivedere tutto il sistema amministrativo, perché un responsabile va comunque identificato.

Ci chiediamo: siamo gli unici ad esserci posti anzitempo queste dubbi? Certo è che l’esserceli posti ci ha messo in una condizione diversa per cui oggi possiamo chiedere a coloro che hanno sottoscritto l’accordo del 19 gennaio e che oggi chiedono l’intervento dell’assessorato:

Perché avete sottoscritto l’accordo, non avevate ben compreso il senso di ciò che stavate firmando???”

I lavoratori vanno tutelati, è questo noi continueremo a farlo in spregio a meri interessi di tessere, risulteremo impopolari, o forse qualcuno vuole farci apparire tali, ma le lotte vanno portate avanti sui fatti, sui numeri, che “ahinoi” non è dato conoscere… sulle reali motivazioni… che invitiamo nuovamente la direzione a rendere note.

Lasciamo da parte, ma solo per oggi, il problema delle procedure di stabilizzazione che, apprendiamo con sgomento, sono state già postergate a Settembre, quando il commissario attuale sarà ormai già decaduto, o il mancato pagamento della retribuzione di risultato del 2021 che tutti attendiamo ancora da Novembre 2022.

Potremmo mettere altra carne al fuoco ma al momento risulta prioritario per noi dare risposte a quei lavoratori che in questi ultimi tre anni si sono spesi per sorreggere il sistema e garantire l’erogazione dei LEA. Non mancherà il tempo e l’occasione per potare avanti tutte le altre battaglie perché non siamo stanchi di lottare per vedere riconosciuti i diritti di tutti i lavoratori e della comunità”.

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Seicento scout in città per il Thinking Day

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Nel fine settimana 600 Scouts hanno invaso Gela per la celebrazione del Thinking Day e , quindi, per ricordare lord Robert Baden Powell e lady Olave Somers.

Gli scout erano provenienti da Isola delle Femmine, Palermo, Delia, Favara, Mazzarino, Niscemi, Gela 1 e Gela 2 della Sezione Scout di Gela. Insieme hanno riflettuto e gareggiato sul tema della giornata “Il vero successo è la Felicità”. La serata del sabato ha visto l’effettuazione di un grande fuoco da campo dove, tra canti, scene, danze e ombre cinesi, tutti i Gruppi, dai lupetti, scouts e Guide, e Rovers e Scolte, hanno presentato il tema della giornata e creato grande socializzazione e fraternità.

La notte l’hanno trascorsa parte nella Casa Salesiana e parte nella palestra della scuola adiacente al Centro Scout. Hanno portato il saluto il direttore della Casa Salesiana di Gela, don Gianni, il direttore dell’oratorio salesiano don Antonio, la Dirigente dell’istituto scolastico primo comprensivo “Don Bosco” Rosalba Marchisciana. La città di Gela è stata passata al setaccio dai Gruppi per ricercare i punti caratteristici, oggetto di una apposita gara che ha fatto conoscere le bellezze della città alla ricerca del “cuore felice”.

E poi grandi gare giocose nel pomeriggio e la conclusione con la Santa Messa al campo, per i cattolici, celebrata da Don Michelin cappellano della Chiesa San Giovanni Evangelista aiutato dal seminarista Giacomo Pardo, che è proveniente dalla formazione scout. C’è stato un momento spirituale per le altre fedi religiose presenti.

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Le panche erano autorizzate: ecco la prova!

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Ha sollevato un vespaio di polemiche l’amaro sfogo di un gruppo di cittadini che si sono visti sottrarre le panchine della legalità.

Reazioni al di sopra di ogni aspettativa rispetto ad una lettera aperta che sembrava una delle tante.

Indagini interne, accuse contro un consigliere comunale che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Complice una domenica di dolce far niente, Facebook ha raccolto una quantità di commenti e i giornali hanno fatto notizia.

Qualcheduno più esperto ha fatto di più ed ha cercato i documenti. Quelli che tagliano la testa al toro.

Le panche ‘indiziate’ erano state autorizzate al trasferimento nella piazzetta dell’amicizia, checché ne dicano taluni. E questa è la prova

Il documento risale al 2021 quando era presidente Francesco Trainito. Per i residenti di Borgo Valentina lo scippo è servito e adesso la palla passa al sindaco che ha seguito la vicenda (impossibile non farlo oggi…!), e c’era nel 2021 come vicesindaco della giunta Greco.

Torneranno le panche della legalità autorizzate nel 2021, al loro posto? Al sindaco ‘l’ardua sentenza’ come disse il poeta.

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Giorrannello: “chi ha collocato le panchine in quell’area senza autorizzazioni?”

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La lettera aperta dei residenti di Borgo Valentina sulle ‘panchine vaganti’, ha aperto una polemica infinita che, nel mondo della politica, finisce, come di consueto, con un invito a farsi da parte.

Il consigliere comunale Massimiliano Giorrannello del gruppo politico ‘Una buona idea’, che ha seguito la vicenda in prima persona e che è stato additato in quanto ‘reo’ di essere salito a bordo di un mezzo della Ghelas, risponde e fa chiarezza.

“Mi preme intervenire per fare chiarezza rispetto a post ed articoli di giornale che sono stati emessi nelle ultime ore. Lo ritengo doveroso per evitare strumentalizzazioni in quanto, ogni azione è stata effettuata al fine di garantire la corretta gestione del patrimonio comunale.

Alcuni residenti ci hanno più volte segnalato la presenza di soggetti in un’area del complesso residenziale borgo Valentina che disturbavano la quiete pubblica. È stata effettuata una verifica dagli uffici Comunali ed è emersa anche la presenza di panchine di proprietà comunale collocate in un’area privata e, soprattutto, prive delle necessarie autorizzazioni.

Si tratta di panchine che in origine erano state installate nel piazzale di fronte la Chiesa dei Cappuccini, poi temporaneamente rimosse durante il periodo del Covid e che ritorneranno al proprio posto. Tuttavia, la loro ricollocazione è avvenuta in un luogo che, ad oggi, non risulta essere di competenza comunale. Per quanto mi riguarda, desidero precisare che mi sono recato sul posto col mio mezzo personale e che, mi sono limitato a salire, per un breve tratto, sul mezzo della Ghelas esclusivamente per accompagnare gli operatori, che non riuscivano ad individuare l’area ove erano state posizionate le panchine.

Ritengo di non aver commesso alcun abuso o violazione e di aver agito nell’interesse della città. Garantire il corretto posizionamento degli arredi urbani e pubblici, soprattutto a valle di numerose segnalazioni effettuate dai cittadini, credo sia doveroso da parte di chi lavora giornalmente a fianco dell’ amministrazione in maniera del tutto proattiva. La vera domanda da porsi è semmai, chi ha collocato le panchine in quell’area nel 2020 senza le dovute autorizzazioni.

L’impegno, condiviso con l’amministrazione, è quello di installare le panchine in area comunale rispettando tutti gli iter autorizzativi e ridonare i beni ai cittadini.Mi auguro che questa mia dichiarazione possa spegnere ogni polemica e fare chiarezza su quanto realmente accaduto. Assicuro tutti i cittadini, tutti, che il mio operato è finalizzato solo a lavorare per il bene della mia amata città”.

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