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Cerimonia di consegna dei premi di fisica Grimaldi

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Modica – La Fondazione Grimaldi di Modica e l’Accademia Gioenia di Catania hanno consegnato il premio di Fisica dedicato a Giovan Pietro Grimaldi, edizione 2024, per il miglior lavoro di Fisica prodotto nel quinquennio 2019-2023 in una delle Università siciliane o in centri di ricerca pubblici operanti Sicilia, ai Prof.ri Francesco Cappuzzello e Marco La Cognata. 

Al prof. Cappuzzello per il lavoro: “Shedding light on nuclear aspects of neutrinoless double beta decay by heavy-ion double charge exchange reactions” (2023) – il lavoro fa riferimento alla connessione fra l’elusivo processo del doppio decadimento beta senza neutrini e le misure di specifiche reazioni nucleariAl prof. Marco La Cognata per il lavoro: “Coulomb-free 1 S0 p-p scattering length from the quasi-free p + d → p + p + n reactions and its relation to universality” – per lo studio degli effetti puramente nucleari nella sezione d’urto di diffusione protone. Il risultato è stato ottenuto utilizzando una tecnica sperimentale sviluppata dal gruppo di ricerca catanese che consente di superare gli effetti di interferenza dovuti al campo coulombian.

Nel corso di una solenne cerimonia presso la sede della Fondazione Grimaldi, nel segno della continuità, alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università di Catania, il prof. Francesco Priolo, del Sindaco di Modica, Maria Monisteri Caschetto, del Presidente dell’Accademia Gioenia, Prof. Daniele Filippo Condorelli e del Presidente della Fondazione Grimaldi, avv. Salvatore Campanella, sono state consegnati speciali riconoscimenti al Magnifico Rettore prof. Francesco Priolo “A  memoria dell’affetto  che ci ha unito durante la sua reggenza” ; al Presidente dell’Accademia Gioenia , prof. Daniele Filippo Condorelli  “A suggello dell’indissolubile legame che unisce le nostre Istituzioni” e al cav. avv. Filippo Pasqualetto  “ Per aver contribuito, quale referente organizzativo per i progetti e le iniziative con l’Università di Catania, a consolidare il legame istituzionale tra la Fondazione Grimaldi e l’Ateneo Catanese”.

Dopo l’apprezzato contributo musicale del Trio di Archi del Liceo Musicale Verga di Modica , con le violiniste Maria Teresa Miccichè e Matilde Scucces,  insieme al violoncellista Alessio Parisi, seguiti per l’occasione dal prof. Daniele Rametta, il Presidente della Fondazione Grimaldi, avv. Campanella, ha voluto sottolineare che quel filo diretto, quella collaborazione con l’Università di Catania preconizzata nel 2019 dal Magnifico Rettore in occasione della precedente consegna del premio “da istaurare in tempi stretti”,  è stata pienamente realizzata . Il progetto della nascita di un campus internazionale a Modica inerente la Fisica e le scienze è diventato una concreta opportunità sia per la Città di Modica che per la Fondazione Grimaldi e per l’Università di Catania.

Con il progetto MAYORANA School &Workshop del 2023, che ha visto presenti a Modica scienziati di tutto il mondo, per discutere e confrontarsi sul neutrino e con l’evento del Workshop Quantum Science Innovation and Technology – QuaSIT, del 2024 , collegato al  PNRR, che ha visto a Modica studiosi di tutto il mondo  confrontarsi sulla fisica quantistica , la Città di Modica  e la Fondazione Grimaldi  hanno risposto nel migliore dei modi a quella che è stata una  felice intuizione già  nel novembre 2019  “la costruzione di qualcosa di importante  per i giovani studiosi di Fisica da realizzare a Modica”.

Il Sindaco Maria Monisteri ha ribadito che la collaborazione del Comune, in sinergia con l’Università di Catania e la Fondazione Grimaldi non verrà mai a mancare. Questa amministrazione crede alla “stabilizzazione” dei rapporti con l’Ateneo catanese nel fare di Modica un polo universitario di ricerca dal respiro internazionale.                  

Il Rettore Prof. Francesco Priolo non ha fatto mancare la sua attestazione di affetto nei confronti della Fondazione Grimaldi e stima profonda nei confronti dei consiglieri che in questi ultimi 5 anni hanno retto le sorti della Fondazione Grimaldi, rimarcando il forte legame tra il mondo della fisica e Giovan Pietro Grimaldi e quindi con la Fondazione.Un forte legame certamente destinato a crescere e rafforzarsi, con progetti ed iniziative di ricerca scientifica ad ampio respiro internazionale che saranno organizzati dalla Fondazione Giovan  Pietro Grimaldi  in sinergia con l’Università di Catania ed il supporto strategico dell’Amministrazione Comunale.

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Attualità

Museo regionale chiuso per mancanza di personale

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Ragusa – Non solo a Gela, ma anche a Ragusa. Il problema del personale regionale destinato ai musei è generalizzato. E tutto resta uguale.


“Piove sul bagnato sul museo archeologico ibleo di Ragusa. Alle vecchie inefficienze che denunciamo da tempo inascoltati si aggiunge ora quella delle chiusure improvvise, come quella avvenuta ieri senza alcun preavviso, che ha reso, per la terza volta dall’inizio dell’anno, l’istituzione culturale off limits ai visitatori.

Tutto questo è inaccettabile. Le inefficienze sono ormai troppe e Comune e Regione continuano a dormire”. La denuncia è della deputata regionale M5S Stefania Campo.
“Ieri Il Museo Archeologico Ibleo di Ragusa è rimasto chiuso senza nessun avviso e preavviso, e non è la prima volta che succede. Dall’inizio dell’anno la mancata apertura si è verificata già due volte, e siamo ancora alle prime settimane di gennaio.

Lo stesso è accaduto anche sotto le festività natalizie. Solo facendo delle specifiche richieste abbiamo appreso che il motivo risiede nella mancanza di personale; un solo impiegato regionale e due lavoratori Asu, in effetti risultano al di sotto di qualsiasi ragionevole parametro. Eppure, per risolvere il problema, sarebbe bastato stabilizzare gli Asu, perché difatti tutti i siti museali in provincia di Ragusa, che fanno capo alla Regione, vantano un organico di 19 dipendenti regionali e di altrettanti Asu, ma evidentemente non sono distribuiti in maniera equa per garantire a tutti i siti archeologici la stessa possibilità di fruizione”.


“In pieno mese di agosto – continua Campo – avevamo già denunciato pubblicamente le condizioni di abbandono del museo ed erano subito arrivate rassicurazioni per una maggiore attenzione e per una serie di provvedimenti, ma ad oggi nulla sembra essere cambiato, se non in negativo, come l’aumento del costo del biglietto. E così il museo Archeologico continua a non venire valorizzato e a rimanere in balìa dei continui rimpalli di responsabilità e oneri fra l’amministrazione del Parco di Kamarina e Cava d’Ispica, soggetto gestore, e il Comune di Ragusa, a guida Cassì, proprietario dell’immobile”.

“Ieri – racconta la deputata – non siamo riusciti a entrare per fare un ulteriore sopralluogo ma sappiamo di certo, che le problematiche denunciate in estate non sono state affrontate e ci riferiamo, solo per fare qualche esempio, alla mancanza di collegamento internet fisso, all’assenza di una biglietteria elettronica, alla mancanza di un impianto di condizionamento climatico, alla totale assenza di un sistema di efficiente allarme e di opportuna videosorveglianza, e si potrebbe continuare. Ciliegina sulla torta, ci risulta che non sia stata ancora restituita al sito ragusano l’intera collezione ‘Il ripostiglio di Castelluccio’ trasferita, si diceva, momentaneamente, al Convento della Croce a Scicli. Pertanto, i visitatori, che pagano per intero il biglietto a Ragusa, troveranno ben tre teche ancora vuote e senza alcuna spiegazione”.

“L’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato – conclude Campo – ci aveva promesso lo scorso agosto che sarebbe venuto a constatare di persona, ma finora non lo ha fatto. Ci piacerebbe che la stessa solerzia che l’assessore ha avuto nell’intitolare il museo all’archeologo fascista Pace, senza confrontarsi con la città di Ragusa, l’avesse anche per la buona conduzione del museo

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Utin non attivato,il sindaco e Franzone scrivono alla Regione e l’assessore convoca un incontro

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L’assessore regiomale alla Sanità Giovanna Volo ha convocato una riunione sull’Utin del Vittorio Emanuele non attivato da 15 anni per il 23 gennaio a Palermo.

Questo il testo della lettera scritta dal sindaco Di Stefano e dall’assessore Franzone ai vertici del governo regionale e alla depurazione nazionale e regionale:

“Siamo venuti a conoscenza,tramite la stampa, della richiesta formale fatta al Tavolo tecnico per la rimodulazione ospedaliera, per prevedere una Utinpresso il Presidio Ospedaliero Sant’Elia di Caltanissetta.  Premesso che l’Utinè già prevista all’interno del territorio dell’ASP CL 2, più precisamente all’interno del Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele III di Gela, sin dal 2010 (D.A. 25 maggio 2010) e perennemente riconfermata fino all’ultimo riordino ospedaliero. Che i cittadini e le associazioni del gelese hanno più volte manifestato, negli anni, a sostegno dell’attivazione dell’Utin, finanche presentando esposti, interrogazioni al Ministro della Salute, persino facendo venire a Gela la troupe di Mi Manda Raitre per un servizio sulla mancata apertura dell’Utin.

Ad oggi, dopo 15 anni, quella di Gela rimane l’unica Utin siciliana a non essere in funzione.

L’utin venne individuata a Gela nel 2010, dopo l’intervento della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli errori Sanitari, allora presieduta dall’On. Leoluca Orlando, a seguito dei dati fatti pervenire ad esso dal CSAG (Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese), tali dati indicavano tre precisi punti, ancora oggi attuali:

  • 1) L’area Gelese ha un numero di nascite notevolmente superiore alla zona di Caltanissetta.
  • 2) A Gela c’è una altissima incidenza di malformazioni neonatali, superiore a qualunque altra area della Sicilia.
  • 3) Gela (70.856 ab) dista 80 km dall’Utin più vicina, Caltanissetta (58.353 ab.) dista appena 15 KM in linea d’aria dall’Utin più vicina, localizzata ad Enna (25.332 ab.).

Inoltre, ogni Libero Consorzio siciliano ha al proprio interno una sola Utin, i Liberi Consorzi di Siracusa, Trapani e Agrigento, con circa 400.000 abitanti hanno una sola Utin, quindi, non ci spieghiamo perché si dovrebbe discutere di una ulteriore Utin nel Libero Consorzio di Caltanissetta che ha appena 247.000 abitanti, per giunta in una zona dove già insiste un’altra Utin che dista pochissimi KM.

Come amministrazione di questa città, vogliamo ribadire la nostra posizione, che coincide con quella dell’intera comunità gelese: non siamo disponibili, dopo 15 anni, a tollerare nuove individuazioni di Utin in Sicilia se prima non viene attivata l’Utin di Gela.


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Sotto la pioggia davanti all’ufficio postale

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Stretti, come le sardine in scatola, su un marciapiedi angusto sotto la pioggia. Sono gli utenti dell’ufficio postale di via Verga. La foto scattata stamattina si commenta da sola.

Non va meglio per chi ci lavora. Lo scarico di lettere e pacchi avviene in una zona priva di parcheggi e in condizioni non di sicurezza. Quando piove la situazione si complica.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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