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“Centro Sicilia Bio” in provincia di Caltanissetta per valorizzare i prodotti biologici per rafforzare la filiera corta

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Caltanissetta – Il progetto Centro Sicilia Bio, dedicato alla valorizzazione delle produzioni biologiche della provincia di Caltanissetta, ha avuto un fine settimana pieno di appuntamenti importanti. Sabato scorso, 24 giugno si è svolta la fase di divulgazione e degustazione dei prodotti biologici della filiera corta al mercato del sabato di Caltanissetta.

La giornata di domenica, invece, è stata dedicata allo sport e alla sana alimentazione, con un focus sulle proprietà salutari dei prodotti biologici, che grazie alla mancanza di pesticidi e alla presenza di proprietà organolettiche e polifenoli, favoriscono la salute. Lunedì 26 giugno si è svolto invece il secondo appuntamento dell’educational tour dedicato al mondo Horeca.

Questa volta l’azienda visitata produce mandorle e si trova a Butera, anch’essa impegnata nella produzione biologica. Il tour ha incluso una passeggiata tra i mandorleti e l’azione di divulgazione, con l’utilizzo di filmati e supporti multimediali per far conoscere i prodotti della filiera. A seguire la degustazione gratuita con pietanze realizzate utilizzando i prodotti biologici della filiera. Il primo educational tour si era invece svolto nelle scorse settimane all’interno di un’azienda che produce miele e che si trova a Mazzarino. 


Il progetto Centro Sicilia Bio ha come obiettivo la creazione di una rete tra operatori nisseni del settore primario, per valorizzare e promuovere i prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da filiera corta, favorendone il consumo e la commercializzazione e garantendo ai consumatori un’adeguata informazione sulla loro origine e specificità. La rete riunisce agricoltori e vignaioli uniti dalla passione per la terra e i suoi frutti unici, coltivati con amore e rispetto per la natura e senza l’uso di sostanze nocive.

La filiera è cortissima, composta solo dagli stessi produttori che si rivolgono direttamente ai consumatori, garantendo l’assoluta tracciabilità dei prodotti e una freschezza senza pari. La terra del Centro Sicilia Bio è una terra indomita, culla di antiche coltivazioni e paesaggi unici, che nel tempo hanno dato vita ad un nobile e selvaggio insieme. La natura è preservata grazie alla coltivazione biologica, che non altera la fertilità del suolo e tutela la sua biodiversità e la qualità dell’acqua. Il progetto offre ai consumatori l’opportunità di acquistare prodotti di stagione, naturalmente più ricchi di vitamine e genuini perché naturali, senza rincari dovuti all’intermediazione, ma soprattutto aiuta a proteggere il territorio e la sua naturale ricchezza affinché possa essere goduta anche dalle generazioni future.

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Attualità

Crisi idrica: nuova stretta all’erogazione. Suppliscono i pozzi del Nisseno ed ennese

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Palermo – Al via la seconda fase del piano predisposto dall’Autorità di Bacino:
da lunedì riduzione dei prelievi dall’Ancipa
 Siciliacque informa che, come da indicazioni della Cabina di Regia per l’emergenza idrica e dell’Autorità di Bacino della Regione Siciliana, lunedì darà seguito all’ulteriore fase programmata di razionamento dei prelievi d’acqua dalla diga Ancipa, secondo le medesime modalità applicate nella fase precedente.


La riduzione sarà compensata in misura pari a circa il 50% dalle nuove risorse idriche provenienti dai pozzi del Nisseno e dell’Ennese, ripristinati dai rispettivi gestori d’ambito. La misura interesserà Acquaenna, Caltaqua, Consorzio di Bonifica 4 Cl, Consorzio Bonifica 6 En, Comune di Capizzi, Comune di Gangi e altri utenti minori.


Alla luce della programmazione già nota e nell’ambito delle rispettive competenze e responsabilità operative, spetterà ai gestori fornire indicazioni a Siciliacque su come distribuire le riduzioni definite nei punti di consegna presenti sui vari territori.

A Gela invece l’acqua si spreca con ke perdite ed il dissalatore è dismesso da anni.

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Domani ‘La serva padrona’

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Ragusa – Un’atmosfera intima ha abbracciato il pubblico presente ieri sera a cava Gonfalone per la seconda serata del festival Barocco in tutti i sensi.”Bach, father and sons”, il tema della serata, declinato dal Valletta Baroque Ensemble, il ViBE, in formazione quartetto ad accompagnare il pubblico in un tempo morbido e confortevole.

Le ‘incursioni’ profonde de ‘I sonnambuli’ prima, ma anche di Isabella Candeloro e Marco Brugaletta – organizzatori del festival – hanno fornito spunti di riflessione sul senso del tempo e della famiglia, sull’amore incondizionato di un padre per i suoi figli, sul calore di un desiderio da realizzare per dare il senso compiuto ad una perdita inaccettabile.

E poi l’ospite a sorpresa, Gabriele Dovis, la sua paura di morire a 40 anni e 140 chili, il suo percorso di crescita personale e il cambiamento che lo ha portato a correre come testimonial la maratona alle Olimpiadi di Parigi e a promuovere un progetto di inclusione.

Domani sarà una serata leggera e divertente. Il palcoscenico naturale di Cava Gonfalone sarà calcato da artisti, anche questa volta, di fama internazionale.Una tappa di un tour che porta in scena “La serva padrona” di Pergolesi, un intermezzo buffo, che sarà musicalmente narrato dall’Insieme strumentale di Roma diretto dal Maestro Giorgio Sasso e che vedrà come interpreti il soprano Minni Diodati, il baritono Roberto Abbondanza e il giovane attore Sergio Del Prato.

Ragusa rientra tra le date di un tour ‘riservato’ a manifestazioni di grande spessore artistico e musicale nel campo della musica barocca. “La serva padrona” ha fatto tappa al Festival di musica antica all’Aventino a Roma, e prima della partenza per Ragusa, gli artisti sono andati in scena a Proceno al festival Itinerari Musicali Francigeni. Al termine della rappresentazione, l’appuntamento con la cena-degustazione curata da Delicatessen.

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La discarica abusiva di amianto è servita

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La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

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