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Beffa per gli infermieri: ore covid non pagate. E’ sciopero

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Beffa per gli infermieri e operatori sanitari dell’Asp di Caltanissetta. Niente pagamento degli straordinari per chi ha superato il limite di 180 ore previsto dalla legge. Lo denuncia il Nursind che segnala come a fronte degli enormi sacrifici da parte del personale per fronteggiare la quarta ondata, “l’azienda prenda una decisione sulla base di una contrattazione siglata del 2018 e già scaduta, mentre il covid continua a mietere vittime. Non può la direzione strategica fregarsene di coloro che al fronte e non in comode e calde poltrone si trovano a fronteggiare questa terribile piaga sotto corazze di plastica e visiere annebbiate. Ci chiediamo come possa essere minimamente immaginabile una decisione del genere, come si possa pensare di bloccare il pagamento del lavoro svolto con abnegazione e sacrifici negli ospedali e nei vari reparti dove vengono trattati i pazienti positivi al Covid-19, nei punti tamponi e negli hub vaccinali”. Il Nursind ricorda che si sarebbe potuto evitare lo sforamento del limite degli straordinari ascoltando le proposte del Nursind “come l’attivazione delle “prestazioni aggiuntive”, che il dipartimento della Pianificazione strategica dell’assessorato regionale della Salute, con nota del 23  marzo 2021, aveva sollecitato e che noi come organizzazione sindacale abbiamo più volte richiesto invano”.
Una situazione ritenuta drammatica che è tra le tante motivazioni dello sciopero nazionale degli infermieri del prossimo 28 gennaio.  “Gli infermieri e il personale sanitario – scrive il Nursind nisseno guidato da Giuseppe Provinzano – ancora una volta portano il peso e pagano le conseguenze del disastro organizzativo che si sta delineando, complice l’impennata dei contagi e una buona dose di mancate decisioni. Un grido di rabbia e dolore che non possiamo non far sentire”.

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Attualità

La Corte dei conti boccia la sanità siciliana

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Palermo – La Corte dei conti boccia la sanità siciliana. Per i giudici “è quindi confermata la criticità, evidenziata in sede di istruttoria, in merito all’effettivo e insanabile disallineamento tra i dati regionali di programmazione e gli standard minimi richiesti a livello nazionale”.

Rispetto alla programmazione nazionale, in Sicilia a fronte di 720 posti letto di terapia intensiva “ne sono stati effettivamente realizzati 151 (ossia il 21%), di cui solo 109 collaudati e in uso; mentre a fronte di 350 posti letto di terapia semi o sub-intensiva programmati, ne sono stati realizzati 116 (ossia il 33%), di cui solo 78 collaudati e in uso”.

In tema di 24 interventi programmati di adeguamento delle aree di pronto soccorso, solo 8 sono stati “effettivamente realizzati (ossia il 33%), di cui 6 collaudati e in uso”. Questo emerge dalla relazione della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana sulla gestione delle risorse del settore sanitario destinate, durante l’emergenza epidemiologica Covid-19, al rafforzamento dell’area delle terapie dell’emergenza e alla riduzione delle liste d’attesa.   

“Se, attraverso la definizione di precisi standard nazionali, l’obiettivo dichiarato dal legislatore statale era quello di potenziare i servizi assistenziali territoriali esistenti ed istituire servizi nuovi per assicurare la garanzia dei Lea, ridurre le disuguaglianze e contestualmente costruire un modello di erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo sul territorio nazionale, allora le evidenze istruttorie acquisite e le criticità emerse fanno ragionevolmente permanere significativi dubbi e perplessità in ordine all’avvenuto raggiungimento territoriale degli obiettivi”, si legge nella relazione della Corte dei conti.   

La relazione è stata trasmessa al ministero della Salute, all’Ars e al collegio dei revisori della Regione siciliana.

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Sacchetti con rifiuti depositati davanti al Palazzo di Giustizia

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Gli irriducibili del sacchetto selvaggio non hanno freni nè remore. Quando devono depositare i loro rifiuti non si fanno scrupoli.

Così accade di vedere sacchetti abusivi depositati anche davanti il palazzo di Giustizia come dimostra la foto.

Il fatto che nella zona vi siano delle telecamere non frena i soliti “sporcaccioni” che di rispettare orari, turni e regole non ne vogliono proprio sentire. In ogni quartiere ci sono soggetti simili che fanno ciò che vogliono convinti che mai nessuno li scoprirà e punirà. E la città langue.

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Riscossione Tari alla Impianti: un incontro a Riesi

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L’assessore Giuseppe Fava ha partecipato a Riesi ad un incontro dei Comuni della Srr4 dedicato al servizio di riscossione della tassa sui rifiuti.

Si sta lavorando affinché dal 2026 quel servizio venga sottratto ai Comuni e svolto invece dalla Impianti Srr.

“Iniziativa che ha i suoi vantaggi per i Comuni – ha detto Fava- ma che va affrontata con molta attenzione soprattutto nella parte del recupero coatto che non può essere organizzato come una ghigliottina per i più poveri. Con la Tari vanno premiati i cittadini virtuosi ma bisogna anche fare attenzione a chi non ha le risorse adeguate per vivere. È necessario che la Impianti tenga incontri bilaterali con ogni Comune affinché si valutino le caratteristiche peculiari e le necessità per poi ritornare a riunirci insieme”

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