Implementata la rete gestionale e di responsabilità delle Strutture che afferiscono al Dipartimento di Emergenza Urgernza mediante il conferimento degli incarichi di Responsabile del Pronto soccorso dei Presidi di Mazzarino e di Niscemi afferenti alla UOC MCAU di Gela.

Il dott. Vincenzo Marino Dirigente Medico Cardiologo, ed il dott Santo Maria Luigi Figura Dirigente Medico di Chirurgia Generale, sono i nuovi Responsabili dei Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri di Mazzarino e di Niscemi per la durata di 5 anni dalla sottoscrizione del contratto.
I nuovi responsabili guideranno i PS dei due Presidi garantendo la cura appropriata e tempestiva delle emergenze che devono essere trattate rapidamente e secondo le più recenti conoscenze mediche.

“Una diagnosi rapida e una strategia terapeutica mirata sono fondamentali affinché anche i piccoli centri possano fornire le prime cure e fare da filtro alla rete assistenziale della provincia che coinvolge anche i centri Hub e Spoke in base alla complessità del problema di salute”- si legge in una nota dell’Asp

L’acqua ancora non è sufficiente per il fabbisogno dei quartieri ed in considezione dei quantitativi di acqua, ancora ridotti, che Siciliacque sta fornendo ai serbatoi Caposoprano e Montelungo, Siciliacque ha comunjcato la programmazione della distribuzione con i turni:

25/01 Marchitello, Manfria

26/01 baracche, Caposoprano basso, Fondo Iozza27/01 Caposoprano alto, San Giacomo alto, San Giacomo basso, Scavone

28/01 Marchitello

“C’è una elevatissima propensione alla violenza e alla disponibilità di ingenti quantitativi di armi nel mandamento di Gela. In relazione al numero di residenti è forse la più ‘armata’ d’Italia ed ha disponibilità di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com’è noto, non sono mai stati utilizzati da ‘Cosa Nostra’ in Sicilia per colpire obiettivi ‘ordinari’”. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D’Anna nella sua relazione presentata oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Il mandamento di Gela ha un modus operandi apertamente ‘corleonese’ con una chiara propensione al ricorso alla violenza più efferata”.