Nella mattinata di sabato si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto di un diciassettenne ragusano di origini lombarde, trovato in possesso di un rilevante quantitativo di stupefacente. La vicenda traeva origine da specifico servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti operato dalla Sezione Operativa della Compagnia di Ragusa, durante il quale i militari di pattuglia notavano un ragazzo uscire da un edificio e mettersi in sella a un motorino senza targa. Il conducente del veicolo, fermato dai militari, accelerava bruscamente riuscendo a sottrarsi al controllo. Tuttavia, veniva intercettato poco dopo da un’altra pattuglia, che avvertita dell’accaduto si era messa sulle tracce del giovane. Quest’ultimo sebbene fermato, anche in questo frangente cercava di sottrarsi agli accertamenti opponendo resistenza fisica ai militari operanti, che nonostante la concitazione del momento, riuscivano con il dialogo a calmare il diciassettenne e a proseguire i controlli. Spostando gli accertamenti a casa del giovane, ove viveva da solo, i Carabinieri rinvenivano sul tavolo della cucina un panetto di hashish di circa 40 g, un bilancino di precisione e del materiale idoneo al confezionamento dello stupefacente, nonché, nascosti all’interno di un calzino custodito nel comodino vicino al letto, la somma contante di circa 1100€ in banconote di diverso taglio. In ragione della sostanza stupefacente, degli strumenti per il confezionamento, del denaro detenuti e di quanto fatto per cercare di eludere i controlli, il diciassettenne veniva arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, denunciato per resistenza e violenza a pubblica ufficiale e ristretto presso il centro di prima accoglienza di Catania, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. All’esito della successiva udienza di convalida, l’arresto dei Carabinieri veniva convalidato ed il Giudice irrogava al giovane la misura cautelare del collocamento in comunità.
Il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Gela, con il fondamentale e prezioso supporto del 3° Nucleo Sub della Guardia Costiera di Messina, ha concluso un’importante operazione volta alla tutela del pubblico demanio marittimo e al contrasto dell’abusivismo demaniale nel porto rifugio di Gela.
L’attività ha avuto come obiettivo la rimozione di una serie di “corpi morti” (strutture in cemento utilizzate per l’ormeggio delle unità navali), catenarie e gavitelli di ormeggio che nel tempo erano stati abusivamente collocati sul lato di ponente dello specchio acqueo, ostacolando l’uso pubblico e regolare dell’area portuale. Grazie all’intervento dei militari, sono stati rimossi oltre 38 “corpi morti” in cemento di varie dimensioni con relativi gavitelli di ormeggio, circa 400 metri di cime e 40 metri di catenarie.
L’operazione ha così permesso di ripristinare le condizioni di legalità di un tratto di mare di circa 120 metri di lunghezza per una superficie complessiva di oltre 1.900 metri quadrati di specchio acqueo.
Le unità da diporto che si trovavano illecitamente ormeggiate sono state rimosse e affidate in custodia a una ditta specializzata, opportunamente individuata dalla Capitaneria di Porto, dove i legittimi proprietari potranno andare a recuperarle. Tutto il materiale rimosso dal mare è stato invece posto sotto sequestro penale per il reato, attualmente contestato a carico di ignoti, di occupazione abusiva di area demaniale marittima di cui agli artt. 54 e 1161 del Codice della Navigazione.
L’operazione portata a segno dai militari rappresenta un’ulteriore conferma dell’impegno che la Capitaneria di Porto di Gela spende nella lotta all’abusivismo demaniale per la tutela del mare quale bene comune. Attraverso un’azione costante di prevenzione, vigilanza e repressione delle condotte illecite, il Corpo delle Capitanerie di Porto continua così a garantire il rispetto delle normative vigenti e contrastare ogni forma di utilizzo illecito del demanio marittimo, ribadendo il proprio impegno nella tutela dei primari usi pubblici del mare e della sicurezza della navigazione.
Focus sullo screening del carcinoma del colon domani ad Enna.
“Siamo di fronte a una vera sfida: migliorare lo screening del cancro al colon-retto in Sicilia”, precisa Marcello Fabio Maida professore associato di Gastroenterologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Enna “Kore”, nonché Presidente del Corso in programma a Enna al Federico II Palace Hotel questo sabato 1 febbraio 2025 e che si rivolge ai medici chirurghi, ma anche a biologi, psicologi e infermieri.
“Questo congresso rappresenta un’importante occasione per affrontare quest’argomento, per almeno due ragioni- aggiunge – in primo luogo, dal punto di vista formativo, poiché riuniremo esperti di alto livello che potranno condividere le ultime ricerche e le tecniche più innovative sul tema. In secondo luogo, dal punto di vista organizzativo, perché vogliamo dare un impulso concreto alla prevenzione fornendo delle soluzioni per migliorare le strategie dello screening. Siamo fermamente convinti -conclude il gastroenterologo Maida – che la condivisione delle conoscenze e la collaborazione in rete siano fondamentali per promuovere la salute dei pazienti”.
L’evento formativo dal titolo “Focus sullo screening del carcinoma del colon” è stato organizzato con il patrocinio, tra gli altri, anche dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Caltanissetta e prevede la partecipazione di esperti provenienti da tutta la regione. Si discuterà di prevenzione, ma anche delle possibili strategie per incrementare l’adesione ai programmi di screening, del ruolo dell’endoscopia, della terapia medica e chirurgica arrivando alle novità e all’intelligenza artificiale nella colonscopia ad esempio.
“Il cancro del colon-retto (CCR) rappresenta un problema sanitario di rilevanza mondiale. Eʼ il terzo tumore più comune negli uomini, il secondo nelle donne e – si legge nel razionale scientifico della brochure- la quarta causa di morte da cancro. Si tratta quindi di una vera e propria sfida per il Sistema Sanitario Nazionale, che impone ai professionisti della salute ed in particolare ai gastroenterologi di approfondire ed implementare le proprie conoscenze su questa tematica. Le strategie più efficaci per ridurre lʼincidenza di questa neoplasia sono la prevenzione primaria, basata sullʼeducazione e sulla rimozione dei fattori di rischio, e la prevenzione secondaria, attraverso lo screening.
Questʼultimo ha un ruolo fondamentale – si legge ancora- nella prevenzione oncologica favorendo una diagnosi precoce del tumore, una maggiore applicazione di terapie a scopo curativo e una migliore sopravvivenza dei pazienti”.
Un gelese residente a Colonia in Germania è scomparso. Si tratta di Davide Ascia di 47 anni.
Non si hanno notizie di lui dal 15 gennaio. Non risponde al cellulare e non ha più chiamato i familiari in Sicilia. L’allarme è stato lanciato dall’associazione Penelope Italia Odv