Ragusa – Nei giorni scorsi il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa ha convalidato l’arresto operato dalla Squadra Mobile nei confronti di due tunisini rispettivamente di 27 e 22 anni che avevano rapinato un connazionale.
I fatti si erano verificati a Marina di Ragusa dove veniva inviata una Volante della Questura a seguito di una segnalazione pervenuta al 112 di un soggetto ferito e sanguinante. Sul posto i poliziotti accertavano che la vittima, per le ferite riportate al fianco destro ed alla testa, era stata già trasportata con ambulanza del 118 in ospedale.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti a causare le lesioni alla vittima erano stati due soggetti, uno di questi travisato con passamontagna, che lo avevano ripetutamente colpito violentemente per impossessarsi del suo ciclomotore.
Ne è scaturita l’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, che ha portato in breve tempo gli agenti della Squadra Mobile a rintracciare i due rapinatori presso le loro abitazioni sul litorale ibleo.
Gli agenti procedendo alla perquisizione domiciliare rinvenivano nell’abitazione di uno degli arrestati un passamontagna ed altro materiale provento di furto, mentre nell’abitazione del secondo soggetto veniva rinvenuta una pistola priva di tappo rosso con evidenti macchie di sangue, segno tangibile del suo utilizzo nell’aggressione, altri oggetti che presentavano tracce ematiche e il ciclomotore poco prima sottratto con violenza alla vittima.
Nelle motivazioni della convalida il Giudice, confermando tutte le risultanze investigative prospettate nella misura cautelare, ha sottolineato non solo la gravità del reato commesso dai due soggetti, ma soprattutto l’efferatezza e la violenza poste in essere nei confronti della vittima durante tutte le fasi della rapina, disponendo la misura della custodia cautelare in carcere.
Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di identificare anche un altro soggetto che aveva preso parte alla rapina e che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Inoltre, dalle verifiche eseguite sul ciclomotore è risultato che il veicolo è di provenienza furtiva e per questo motivo anche la vittima della rapina è stata denunciata in stato di libertà per il reato di ricettazione.
Ragusa – La Polizia Locale ha denunciato all’autorità giudiziaria due individui per avere realizzato opere edili abusive all’interno di una villetta. La vicenda è emersa a seguito di una denuncia presentata dalla parente di un 74enne, erede in parte, dell’immobile che era stato “lasciato in eredità” ad un amico del congiunto deceduto.
La donna, nella denuncia, aveva sollevato sospetti riguardo a presunti abusi edilizi da parte della controparte.Il Nucleo Operativo di Polizia Edilizia (NOPE) ha prontamente avviato una serie di accertamenti, durante i quali è emerso che l’amico-erede aveva effettuato diverse modifiche non autorizzate.
Tra queste, la creazione di un varco pedonale con cancello e la modifica di un varco già esistente, la realizzazione di un locale termico di circa 25 mq con materiali in laterizio e l’installazione di una copertura in pergolato. Tutte queste opere sono state eseguite senza il rispetto delle necessarie autorizzazioni, in particolare della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
In un colpo di scena, le indagini hanno rivelato che anche la denunciante, ovvero la parente del 74enne, era coinvolta in attività edili illecite. Infatti, sono state riscontrate opere edili non autorizzate nella parte della villetta in cui risiede, evidenziando la complessità della situazione.La polizia locale ribadisce l’importanza del rispetto delle normative edilizie e sottolinea che ogni intervento su immobili deve essere preventivamente autorizzato per garantire la sicurezza e il decoro del territorio.
Naro – ‘Ora Basta!’ Questo è il forte grido di speranza scelto come titolo delle manifestazioni in occasione delle Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che quest’anno le cooperative “La Grande Famiglia” ed “Estia” di Naro, dirette e guidate dalla famiglia Zarcaro, hanno deciso di organizzare in collaborazione con l’amministrazione comunale di Naro.
Manifestazioni che vogliono scuotere le coscienze ed informare più persone possibili che “insieme si può fermare” questa maledetta moda di far male, sotto ogni forma e sotto tutti i punti di vista, le donne, molte volte quelle che si dice si amino, ma anche verso uomini e ragazzi che, molte volte hanno rischiato di diventare da vittima a carnefice, solo perché la verità è stata falsata”. L ’intento delle sorelle Zarcaro è quello di alzare “Un grido forte” contro tutte le violenze.
La manifestazione che avrà l’apice e il culmine la sera del 25 novembre, alle 19, all’interno del locale Mood di Naro, dove è stato organizzato un “aperitivo di coscienza” per affrontare, sotto la guida e le testimonianze di alcune personalità che testimonieranno la propria esperienza nella lotta contro ogni forma di violenza.
La scelta di “un luogo non comune”, ovvero un locale di tendenza al centro di Naro è stata fatta proprio per arrivare ai più giovani che sempre più raramente partecipano ad importanti riunioni fatte in belle ma fredde sale congressi.Ma già da qualche giorno è viva e presente sotto gli occhi di tutti un altro evento organizzato dalle 2 cooperative naresi, ovvero una “Mostra Muraria cittadina” di ritratti fotografici, fatti dal bravissimo fotografo Giacinto Lo Giudice e con l’idea e l’impostazione grafica di Massimiliano Arena, mostra che racchiude in se una quarantina di soggetti del mondo della politica, della cultura, della chiesa, dell’associazionismo, della scuola e della vita pubblica che insieme gridano “Ora Basta!!!”
Tutto questo e tanto altro ancora sarà vissuto in questo 25 Novembre per dire “Ora Basta” e per dare una mano d’aiuto a chi è solo nella paura ed ha bisogno di essere sostenuto ed aiutato.La cooperativa gestisce il servizio di pronto intervento sociale per il distretto socio sanitario D3 di Canicattì, ed è attivo il numero verde 800166247, a supporto del numero unico nazionale 1522, per qualsiasi emergenza o segnalazione di violenze subite.
E’ deceduto l’automobilista di 86 anni coinvolto nell’incidente avvenuto stanotte poco dopo la mezzanotte, all’incrocio fra la via Venezia e la via Ruggero Settimo.
Lo scontro è avvenuto fra un fiat panda sulla quale viaggiavano due giovani ed una fiat punto guidata dall’ anziano .
È stato tanto violento da lasciare imprigionato l’uomo fra le lamiere, tanto da richiedere l’intervento dei Vigili del fuoco per liberarlo dell’abitacolo.
L’ottantaseienne è stato trasportato in ospedale ma i traumi riportati erano talmente gravi che non ha superato la notte .
I due ragazzi hanno riportato ferite guaribili in qualche giorno.
Sul posto è intervenuta la polizia per i rilievi e la relativa indagine sulla dinamica del sinistro.