È attivo il bando da 16,6 milioni di euro destinato alla bonifica di aree inquinate in Sicilia. L’avviso consentirà di intervenire sui numerosi siti censiti all’interno del Piano regionale delle bonifiche classificati secondo un diverso ordine di pericolosità.
Il governo Musumeci intende così mettere in sicurezza le centinaia di vecchie discariche dismesse e le aree a rischio che per decenni hanno rappresentato uno scempio ambientale oltre che un pericolo per la salute dei cittadini. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e si ha tempo fino a metà marzo per presentare l’istanza. Il provvedimento – redatto dal dipartimento Acque e rifiuti e a firma del dirigente generale Calogero Foti – prevede contributi finanziari in conto capitale alle pubbliche amministrazioni fino al 100 per cento dei costi totali ammissibili dell’operazione.
Le somme a disposizione saranno stanziate in due diverse finestre e rientrano all’interno del Po Fesr 2014/2020 (Azione 6.2.1 “Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano regionale di bonifica”). Il bando dell’assessorato regionale all’Energia, guidato da Alberto Pierobon, stabilisce che saranno ammessi a finanziamento i progetti di “messa in sicurezza permanente”, “bonifica” e “ripristino ambientale”. Nel rispetto del principio “chi inquina paga”, non sono ammissibili operazioni su “aree produttive” e su discariche private.
Tra i criteri oggettivi di valutazione ci sono: la riduzione dei rischi per i cittadini; il grado di pericolosità degli inquinanti presenti sui siti da bonificare; e la presenza di un Piano di riutilizzo o tutela dell’area oggetto di bonifica.
Fra le tante crisi che stanno investendo l’Italia c’è quella della siccità che flagella l’agricoltura e del caro carburante. La siccità è un fenomeno che si ripete da anni ma che solo di recente si è guadagnata le platee dei telegiornali, il caro carburanti è un riflesso della pandemia che interessa tutti i settori merceologici. Ne abbiamo col Presidente della Fondazione ‘Insieme per la Terra’ , Nicola Gozzoli, Ente deputato alla difesa ed al rilancio del Made in Italy agricolo e agroalimentare che ci ha concesso un’intervista esclusiva:
Presidente, il gasolio agricolo ha oramai superato 1,5 euro al litro. Cosa dovrebbe fare il Governo per bloccare questa crescita?
“A mio giudizio, l’unica cosa possibile è applicare una misura di emergenza ossia utilizzare l’azione d’oro posseduta dal Ministero dell’Economia nell’Eni. In sintesi, portare il prezzo del gasolio agricolo al costo di produzione industriale così da rallentare la crescita dei prezzi dei generi alimentari e quindi rallentare la crescita dell’inflazione”
Finalmente i giovani stanno ritornando alla terra?
“Il ritorno alla terra dei giovani è di fatto una speranza giornalistica o meglio delle sindacali agricole. In realtà questo ritorno non esiste e mai è esistito. Obbiettivamente mi domando come possa un padre sperare che il proprio figlio continui a lavorare nell’azienda agricola di famiglia quando il prodotto deve essere svenduto sotto costo o addirittura lasciato a marcire in campagna. Davanti a questa agghiacciante realtà un padre preferisce sicuramente spingere il proprio figlio a lavorare in altri settori, magari al nord o all’estero”.
Che misure ha adottato la politica per contrastare la siccità?
“Nessuna. L’unica misura adottata dal politico, indipendentemente dal partito, è quella di assicurarsi l’incasso del suo stipendio. Come da manuale il politico di turno in estate si fa sempre intervistare per annunciare che avvierà una profonda discussione sull’argomento e quindi adotterà importanti provvedimenti. Poi all’atto pratico nelle città mancherà sempre l’acqua, nessuno riparerà o rifarà le condutture idriche, nessuno studierà la creazione di bacini idrici di emergenza, nessuna campagna d’informazione legislativa ed economica verrà implementata a sostegno delle energie alternative, nessun piano nazionale serio verrà predisposto contro gli incendi. Tanti annunci poi il nulla di fatto”.
Perché il mondo politico non prende a cuore il settore primario?
“Ce lo chiede l’Europa”. Questa è la risposta che il politico ripete a memoria quando qualcuno si permette di criticare o comunque discutere un suo provvedimento. In realtà è che al politico non interessa le problematiche del mondo agricolo perché non le capisce e perché sa che affrontare questi temi comporterebbe parecchio lavoro. Meglio dare colpa all’Europa e lasciare che Bruxelles si occupi di cosa è meglio coltivare in campo, quando raccoglierlo, quando concimarlo, che sotto prezzo fare. Negli anni la politica e le sindacali agricole hanno lasciato che la UE cancellasse o devastasse intere filiere italiane come le carni bianche e rosse, lo zucchero e, ora, il latte. Alcuni anni fa una mia amica compagna di studi mi aveva detto che l’Italia sarebbe diventata un Paese di soli servizi; inizialmente pensavo che esagerasse, ma poi con il passare del tempo ho capito che aveva perfettamente ragione”.
La Meic services è considerata un gioiello in tema di sostenibilità. Il nome dell’azienda gelese è tra le 100 aziende eccellenti, che sono rientrate a pieno titolo nella classifica delle imprese sostenibili stilata da Credit Suisse e Kon Group. Il loro raiting Esg è stato certificato da Altis Università Cattolica e da Reprisk. Un prestigioso traguardo che ha portato l’imprenditore Maurizio Melfa lo scorso lunedì, all’”East and Studios” di Milano, sul podio alla cerimonia finale di premiazione con aziende di altissimo pregio come Juventus Football Club S.p.A., Ferrarelle società benefit, Falk Renewables Spa e Yves Rocher Italia srl per citarne alcune.”La gelese Meic Services Spa è considerata un gioiello in tema di sostenibilità – dice l’imprenditore Maurizio Melfa – è stata inserita in questa ristrettissima cerchia di qualità, nonostante il divario in termini di fatturato, circa 15 milioni a fronte di centinaia di miliardi degli altri player sostenibili, e nonostante operi in un territorio depresso, come il profondo sud. Gran parte delle altre aziende è geolocalizzazione ripartita principalmente nel nord Italia e nel nord est”.Su decine di milioni di imprese italiane, soltanto 350.000 investono in sostenibilità e tra queste le prime 100 sono state menzionate nella rivista Forbes come eccellenze della sostenibilità. “Finire sulla rivista internazionale Forbes – dice il Csr manager Oscar Coci che segue la sostenibilità di Meic Services – è un’emozione senza paragoni. Siamo sempre stati abituati a vedere volti noti come Cristiano Ronaldo, Jeff Bezos, Warren Buffet, Mark Zuckerberg ed Elon Musk e leggere il nome della nostra azienda nella stessa rivista fa un certo effetto, oltre a sprigionare un’enorme energia”. Un’impresa è sostenibile se rispetta gli standard di qualità definiti nell’Agenda Onu 2030, secondo le linee guida internazionali Esg”.Un riconoscimento che gratifica l’azienda e porta onore al territorio in cui opera.
ALBERT Engineering & Projectè alla ricerca di Tecnici e progettisti che abbiano maturato almeno 5 anni di esperienza nel ruolo e siano in grado di gestire un progetto in collaborazione con i team preposti e la direzione aziendale. I diversi profili ricercati dovranno svolgere le seguenti attività, di gestione, monitoraggio e coordinamento dei processi e dei progetti, attività di progettazione e/o modellazione architettonica e strutturale, rilievi architettonici ed energetici, gestione amministrativa e contabile, stagisti.
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