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Cronaca

Arancio propone l’utilizzo delle acque reflue: approvato ordine del giorno

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Palermo – “Programmare in tempi rapidi, anche con l’istituzione di un tavolo operativo permanente, attività, piani e opere mirate alla fruizione e alla gestione del patrimonio idrico con particolare riferimento al riciclo ed al riutilizzo delle acque reflue può avere una ricaduta di notevole importanza sul comparto agricolo oltre che nel campo della tutela ambientale”.. Lo dice Giuseppe Arancio parlamentare regionale del Partito Democratico primo firmatario di un Ordine del giorno sottoscritto da tutti i parlamentari Pd all’Ars e votato oggi dall’Aula di Palazzo dei Normanni.
“Per consentire alle imprese agricole di uscire dalla crisi conseguenza dell’emergenza pandemica – continua Arancio – non servono solo ristori ma opere che risolvano in via definitiva problemi come quello dell’acqua impedendo la perdita del prezioso liquido attraverso reti colabrodo e contestualmente adottando misure idonee affinchè si possa pensare ad un riutilizzo delle acque di scarico opportunamente depurate. Senza contare che le acque reflue depurate prima dello scarico a mare consentirebbero di diminuir gli alti tassi di inquinamento del litorale. La Regione attraverso l’Autorita di Bacino del distretto idrografico della Sicilia, istituita con l’articolo 3 della l.r. 8/2018 quale dipartimento della Presidenza della Regione, – aggiunge – ha il compito di assicurare la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico, il risanamento delle acque, la manutenzione dei corpi idrici, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico e la tutela degli aspetti ambientali nell’ambito dell’ecosistema unitario del bacino del distretto idrografico della Sicilia, in adempimento degli obblighi derivanti dalle direttive UE di settore. E’ importante – conclude -strutturare, in riferimento alle criticità presenti nel comprensorio gelese, sia connesse alla carenza idrica che per le note questioni afferenti il polo petrolchimico, un intervento ambientalmente sostenibile, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali presenti sul territorio e, idoneo al riutilizzo delle acque reflue e in grado di soddisfare il comparto agricolo in sofferenza valutandone la fattibilità economica anche mediante la destinazione delle risorse correlate alle royalties e alle indennità compensative”.

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Cronaca

Attacco hacker filorussi, nel mirino anche il sito della Provincia di Caltanissetta

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C’è anche quello della Provincia di Caltanissetta, tra i siti attaccati dagli hacker filorussi NoName057(16). Oltre a quello nisseno, non risultano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa ed Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha allertato i bersagli e le autorità e fornito suggerimenti per la mitigazione dell’impatto.

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Cronaca

Retata nell’Ennese

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Retata della Polizia e della squadra mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte, a seguito di una complessa e articolata attività di indagine diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

Numerose le persone arrestate, gravemente indiziate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante per due di loro dell’associazione armata, e per detenzione, vendita, cessione, trasporto e consegna a terzi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, crack e marijuana. L’attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel territorio di Agira e dei vicini centri di Assoro, Regalbuto, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Nissoria e Leonforte.All’operazione ha collaborato personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile delle Questure di Catania e Agrigento, personale delle unità cinofile dell’U.P.G.S.P. della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.

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Cronaca

Custodia cautelare per padre violento

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Ragusa-  Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Modica e della Stazione di Modica hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella attuale fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni.

L’uomo, fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.Il minore, giunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica per una riferita caduta accidentale dal letto, è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche.

Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi in ordine alla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dai genitori del bambino, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile di tali gravi lesioni.

L’insieme degli elementi raccolti sinora ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi.

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