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Politica

Arancio: il progetto del policlinico diffuso va sostenuto

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“Prende forma l’idea di un ‘Policlinico diffuso’ in Sicilia Occidentale: un progetto che va sostenuto e che può avviare un importante percorso di crescita del nostro territorio”. Lo dice Giuseppe Arancio, parlamentare regionale del Pd, a proposito di quanto emerso nel corso di una recente riunione tra diversi sindaci della provincia di Caltanissetta, la locale deputazione regionale e nazionale, il vescovo di Caltanissetta Mario Russotto e l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza in merito alla possibilità di dar vita a quello che sarebbe il quarto Policlinico della Sicilia. “È stato proprio l’assessore Razza – aggiunge Arancio – a smentire le voci di un progetto che riguarderebbe solo Enna, confermando invece che si sta lavorando al coinvolgimento dei tre capoluoghi: Caltanissetta, Enna ed Agrigento. La creazione di un ‘Policlinico diffuso’ della Sicilia Occidentale darebbe la possibilità di avviare percorsi di formazione e nuove opportunità per utenti e personale sanitario. Per quel che ci riguarda – conclude Arancio – il Pd all’Ars sosterrà questo percorso”.

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Modello Gela come un esperimento da Frankenstein

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Il modello Gela: laboratorio politico o esperimento da Frankenstein? A porre il quesito è l’esponente di FdI Sandra Bennici che fa delle considerazioni alla luce delle ultime novità nel panorama politico siciliano in termini di alleanze e i suoi riflessi sulla politica locale.

“Se qualcuno avesse raccontato, qualche anno fa- commenta – che a Gela si sarebbe creato un modello di governo con dentro pezzi di centrodestra, come MPA e Nord chiama Sud(federati con fratelli d Italia)spalleggiati dai 5 Stelle e… tenetevi forte… dal Partito democratico sarebbe stato preso per visionario. Eppure a guardare ,oggi,l’ultima creazione della politica siciliana con lo stesso sguardo con cui si osserva un’opera astratta: non si capisce cosa sia, ma qualcuno crede di vederci qualcosa di geniale.I 5 Stelle, un tempo paladini della purezza politica, quelli del “mai col PD”, “mai col centrodestra”, “mai con nessuno tranne noi”… ora comodamente seduti accanto agli ex nemici di sempre, hanno scoperto che il potere, dopotutto, non è poi così male. In altri tempi avrebbero gridato allo scandalo, organizzato sit-in, fatto dirette infuocate contro l’inciucio. Oggi invece, silenzio assoluto. Le poltrone di potere sono troppo comode, permettono di dare incarichi ad amici e parenti con un atteggiamento spregiudicato ,al limite dell’ atto illegittimo, ma sicuramente inopportuno! E mentre il centrodestra si gode la compagnia di quelli che fino a ieri lo accusavano di ogni nefandezza, il Movimento si gode la stanza dei Bottoni”.


“In questo quadro surreale, viene da chiedersi: chi è davvero fuori posto? Se si dovesse giocare al “trova l’intruso”, la risposta sarebbe fin troppo facile: il Partito Democratico,Forse l’unica forza di sinistra (almeno ufficialmente) che sembra essersi ritrovata in un’alleanza di governo piuttosto che in un progetto politico
Il “modello Gela”, un modello difforme dall’ idea originale, in fondo, è anche questo il bello (o il brutto?) della politica: dove c’è confusione, c’è speranza. O almeno… c’è potere”- conclude.

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Donegani dopo il patto Meloni- De Luca:”il modello Gela non è progressista”

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La fresca alleanza tra FdI e Sud chiama Nord benedetta dalla premier Giorgia Meloni che porta in casa Cateno De Luca, suscita reazioni nel campo progressista.

Il segretario regionale di PeR Miguel Donegani grida all’incoerenza e evidenzia che il modello Gela non è di centrosinistra e progressista.

” La coerenza è comportarsi come si è, e non come si è deciso di essere.Ecco perché il partito degli astensionisti è sempre in aumento. Ecco perché i consiglieri in Sicilia di riferimento di PeR-Controcorrente-Sinistra Futura, nelle realtà dove i candidati che hanno forze di destra organiche al governo nazionale e regionale non si esprimeranno alle elezioni di secondo livello. PeR noi la coerenza ha un valore per altri sarà un optional. Coerenza mostrata anche dal learder La Vardera che ha avuto la lungimiranza di capire la virata di sud chiama nord e lasciare il movimento. Mi auguro che nessuno possa ancora prendere in giro gli elettori professandosi di sinistra o nel campo progressista avendo forze organiche al centro destra a Palermo e a Roma” – ha commentato Donegani.

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Nella Giunta Di Stefano c’è Franzone, assessore federato con la Meloni

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E ora nella Giunta di Terenziano Di Stefano c’è un assessore di un movimento che sta federandosi con FdI. Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord in questo giorni sta stringendo un patto nazionale con la leader Giorgia Meloni.

Gli elettori gelesi votando al ballottaggio Di Stefano sapevano che in Giunta sarebbe entrato Filippo Franzone che al primo turno si era candidato a sindaco al di fuori di ogni partito. Come espressione civica pura. Poi dopo qualche mese che è stato nominato assessore Franzone e il suo gruppo hanno aderito a Sud chiama Nord che ancora era nel campo progressista Ma per molto poco. Qualche settimana dopo arriva la virata di De Luca verso il centrodestra in appoggio al governo Schifani.

Ora, con la mediazione del presidente dell’Ars Galvagno, Sud chiama nord si federa con Fratelli d’Italia. Così Di Stefano ha in Giunta un assessore di estrema destra. Se per lui va bene! il modello Gela da esportare al momento è l’insalata di vari colori.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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