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Altragricoltura – CSSA dice no all’accordo Ue – Mercosur: pericoloso e rivolto contro i piccoli e medi agricoltori europei.

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Palermo- Altragricoltura – CSSA (la Confederazione Sindacale per la Sovranità Alimentare) esprime profondo disappunto per le procedure con le quali la Ue si appresta a procedere alla firma dell’accordo di libero scambio con i Paesi del Mercosur, che include i beni prodotti dal settore agricolo e agroalimentare, per giunta senza la condizione di reciprocità nel riconoscimento del rispetto dei requisiti di sostenibilità sociale ed ambientale nella produzione delle derrate alimentari e delle materie prime agricole. Altragricoltura – CSSA dice no all’accordo di libero scambio Ue – Mercosur e proporrà a breve un think tank contro tutti gli accordi di libero scambio già vigenti che stanno già dispiegando i propri danni sulle imprese agricole.

Altragricoltura – CSSA pronuncia il suo fermo no, perché “L’accordo Ue – Mercosur – una volta firmato – avrebbe il significato di aggravare la perdita di competitività dell’agricoltura europea ed italiana di fronte a prodotti agricoli ed agroalimentari provenienti da Paesi dove si utilizzano ancora pesticidi che in Europa non sono consentiti da oltre 30 anni e la deforestazione è spesso alla base dello sviluppo agricolo e nei quali le condizioni di lavoro e di sfruttamento della manodopera e dei piccoli agricoltori contadini non ha eguali nel resto del mondo, elementi che da soli consentono di produrre un vantaggio competitivo sui prodotti europei ed italiani tale da dover essere considerato dumping sia sociale che ambientale – afferma Gianni Fabbris, segretario generale di Altragricoltrua – CSSA.Per questo motivo, Altragricoltura – CSSA, che ha spesso condiviso nel tempo le proposte del grande movimento internazionale di Via Campesina (la più forte e organizzata rete di contadini e pescatori artigianali al mondo e nei suoi principi e valori di lotta al liberismo sfrenato che ha destabilizzato e indotto la crisi di sistema dell’agricoltura e della pesca) raccoglie l’appello della sua rete europea per dedicare una settimana di lotta e di riflessione contro l’accordo Ue – Mercosur, che potrebbe diventare realtà entro il 21 novembre.

“L’aspetto più orrendo di questa che resta per certi aspetti un’oscura vicenda – rincara la dose Fabbris – è che l’Ue, dopo aver promesso ancora con il discorso del candidato commissario all’agricoltura Christophe Hansen al Parlamento europeo di voler limitare le importazioni agroalimentari per non ripetere gli errori del passato compiuti dall’Unione in altri settori economici, è pronta invece ad intervenire con fondi propri per coprire i danni che gli agricoltori europei certamente subiranno come conseguenza diretta della firma dell’accordo, veramente un modo triste, umiliante e falso di tutelare la sovranità alimentare, senza nemmeno lasciarsi sfiorare dal dubbio che forse quei danni vadano semplicemente evitati non firmando l’accordo così come è stato scritto o non firmarlo affatto, o almeno firmandolo stralciando il capitolo sui beni agroalimentari.

”Evidentemente, l’intenzione della Ue di ripagare gli agricoltori con aiuti contro perdite certe sui mercati interni ha un segno ben preciso: “Siamo al ritorno dell’ultraliberismo nella Commissione e nelle istituzioni Ue, una ideologia folle persino contraddittoria con quelle stesse norme del Green Deal e del Farm to Fork che pure vengono proposte come il cambiamento verso la transizione ecologica ma che, in realtà, finiranno così per essere solo un costo per gli agricoltori italiani ed europei mentre l’agricoltura e la pesca saranno in realtà svendute agli interessi delle multinazionali e della speculazione finanziaria – afferma Fabbris, che sottolinea: “è questo l’inganno ai danni degli agricoltori che intendiamo smascherare e prevenire”.

Altragricoltura CSSA a breve darà conto della cifra della propria mobilitazione, che avrà fra i suoi punti di forza la messa in campo di un think tank contro gli accordi di libero scambio, che parta dall’esperienza compiuta di recente con il Forum tenutosi a Siracusa durante il G7 Agricoltura e coinvolga i cittadini, gli agricoltori e i pescatori in una forte iniziativa contro gli accordi commerciali di libero scambio.

Per approfondire https://altragricoltura.net/campagne/il-mondo-non-e-una-merce/il-coordinamento-europeo-di-via-campesina-si-mobilita-contro-laccordo-ue-mercosur/

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Eni e Saipem estendono la collaborazione per la bioraffinazione

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Eni e Saipem hanno esteso l’accordo di
collaborazione sottoscritto tra le due società nel novembre del 2023 volto a unire le rispettive competenze e specializzazioni in campo industriale per nuovi progetti di interesse di Eni.


L’intesa riguarda in particolare la realizzazione di nuove bioraffinerie, la conversione di raffinerie tradizionali in bioraffinerie e, più in generale, lo sviluppo di nuove iniziative di Eni nell’ambito della trasformazione industriale.
Attraverso questo accordo Eni, in linea con il proprio obiettivo di decarbonizzazione dei processi e dei prodotti, intende sviluppare ulteriormente la propria capacità di bioraffinazione
attraverso lo sviluppo di nuove iniziative per la produzione di biocarburanti sia in ambito aviazione (SAF, Sustainable Aviation Fuel) sia per la mobilità terrestre e marittima (HVO,Hydrotreated Vegetable Oil). Al contempo, Saipem rafforza ulteriormente le proprie competenze distintive nell’ambito della bioraffinazione e della decarbonizzazione.
In linea con l’accordo, Eni ha assegnato di recente a Saipem un contratto per l’avvio delle attività di ingegneria di dettaglio, servizi di approvvigionamento e acquisto delle apparecchiature critiche per il potenziamento della bioraffineria Enilive di Venezia, a Porto Marghera. Il progetto prevede l’incremento di capacità dell’impianto, dalle attuali 400mila
tonnellate/anno a 600mila e a partire dal 2027, anche la produzione di biocarburante
sostenibile per l’aviazione (SAF).
Sempre nell’ambito dell’accordo, Eni ha assegnato a Saipem, nel mese di novembre 2024, un contratto per la conversione della raffineria di Livorno in bioraffineria con una capacità di 500mila tonnellate di carica biogenica: il progetto prevede l’applicazione della tecnologia
Ecofining™, sviluppata da Eni e Honeywell UOP, per la produzione di biocarburanti
idrogenati HVO. L’impianto di Livorno sarà realizzato in modo tale da permettere, con
opportune modifiche tecniche, un eventuale successivo upgrading per la produzione di SAF.
Sia per il progetto di Livorno che per quello di Venezia, Saipem ha svolto anche tutte le
attività di ingegneria propedeutiche alla fase esecutiva quali gli Studi di Fattibilità ed i Front End Engineering Design. Il valore complessivo di entrambi i contratti è attualmente pari a circa 320 milioni di euro.
Eni, attraverso la controllata Enilive, ha oggi una capacità produttiva in ambito
bioraffinazione pari a 1,65 milioni di tonnellate/anno e l’obiettivo è di incrementarla a oltre 5 milioni entro il 2030.
Eni è stata la prima compagnia al mondo a convertire due raffinerie tradizionali, a Venezia Porto Marghera e a Gela, in bioraffinerie per la lavorazione di materie prime di scarto, come oli esausti da cucina, grassi animali, residui dell’industria agroalimentare e oli vegetali.
Saipem, in qualità di Engineering, procurement service and Construction Management contractor, ha infatti già seguito il progetto di conversione della bioraffineria di Venezia e in
parte, per la sola ingegneria, anche di quella di Gela, e ha pertanto maturato competenzedistintive nell’ambito di soluzioni per la riduzione dell’impronta carbonica di impianti nuovi ed esistenti.
Attraverso questa collaborazione Eni e Saipem confermano inoltre l’impegno per una trasformazione che valorizzi l’intera filiera energetica, coinvolgendo tutti i fornitori interessati dai progetti nell’alleanza di sistema Open-es, per un rafforzamento della competitività
dell’industria italiana.

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L’Interact di Gela con 35 nuovi soci diventa il più grande del distretto Sicilia-Malta

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L’Interact Club di Gela presieduto per l’anno sociale 2024/2025 da Elias d’Aleo ha celebrato un importante traguardo venerdì 28 marzo con una cerimonia presso la meravigliosa cornice di Palazzo Mattina, organizzata dal Rotary Club, presieduto dall’Ing. Ugo Granvillano e dal delegato Rotary per l’Interact di Gela Valentino Granvillano. Durante l’evento è stato ufficializzato l’ingresso di 35 nuovi soci, rendendo l’Interact Club di Gela il più grande del Distretto Sicilia-Malta, un risultato di grande rilevanza che sottolinea l’impegno e la vitalità del club nella promozione dei valori dell’Interact in un contesto territoriale particolarmente significativo.

Il momento è stato descritto come storico per la comunità e per il club di Gela, che continua a essere al centro di un distretto ricco di tradizione e capace di attrarre giovani impegnati in azioni di solidarietà. Alla cerimonia hanno relazionato figure di spicco del Rotary e dell’Interact, tra cui l’Avv. Valentino Granvillano, delegato Rotary per Interact Gela, che ha sottolineato il ruolo di questi club nel rafforzare valori e scambio culturale a livello locale. Il Dott. Valter Longobardi già presidente commissione distrettuale per Interact e Rotaract e socio del Rotary club di Piazza Armerina ha evidenziato l’importanza degli Interact Club a livello mondiale e distrettuale, mentre l’Ing. Stefano Vitale ha parlato del Rotaract come un passo ulteriore per i giovani nel servizio sociale.

Il presidente d’Aleo ha, dettagliatamente, esposto i servizi già svolti e quelli in fase di sviluppo. Successivamente, ha presentato il nuovo logo del club raffigurante un cuore anatomico spiegato dalla frase “Cor magis quam vis” (“il cuore più della forza”), che sottolinea il fatto che tutto ciò che viene fatto col cuore sia più potente di qualsiasi forza fisica o volontà.

Inoltre è stata presentata la presidente in coming Iolanda Aurora D’Alessandro per l’anno sociale 2025/2026, che avrà l’importante compito di proseguire il cammino del club e di consolidare i legami tra i membri, continuando a promuovere le iniziative di volontariato e di crescita culturale. La cerimonia si è conclusa con un grande entusiasmo, segnando un nuovo capitolo nella storia dell’Interact Club di Gela, che continua a essere un faro di speranza e di impegno per la comunità locale e per i giovani che desiderano contribuire attivamente al cambiamento.

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Una giornata da ricordare a Donnafugata. Gli Alunni dell’I.C.S. Quasimodo in viaggio verso nuove mete

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Donnafugata – Alla riscoperta di vecchi mezzi di trasporto. Con il cuore colmo di entusiasmo e curiosità, più di 130 alunni dell’Istituto Comprensivo S. Quasimodo, di Gela hanno trascorso una giornata straordinaria alla scoperta del patrimonio culturale e naturale di Donnafugata, in provincia di Ragusa.

L’iniziativa, realizzata grazie all’impegno e alla collaborazione di numerose figure di riferimento, ha regalato agli studenti un’esperienza formativa e divertente, che resterà impressa nella loro memoria.

L’evento ha visto la partecipazione attiva dei ragazzi accompagnati dal corpo docente e dal dirigente scolastico, i quali, hanno reso possibile questa giornata speciale. Un ringraziamento particolare va al professore Gero Ascia e al professore Valter Miccichè, organizzatori dell’evento, il cui prezioso supporto ha contribuito in maniera determinante all’organizzazione della gita.

Il viaggio, organizzato in collaborazione con Trenitalia, ha avuto una guida d’eccezione: la dottoressa Fabiola Ventura, responsabile di Trenitalia, del territorio  gelese .Durante l’incontro, la dottoressa Ventura ha illustrato, agli alunni e al corpo docente, le opportunità  che saranno offerte in futuro per altri itinerari che contribuiranno ad arricchire il bagaglio culturale degli alunni. Inoltre , la dottoressa ha puntualizzato che tra i vari obiettivi di Trenitalia e le Ferrovie dello Stato c’è proprio quello  di proporre  un’esperienza di viaggio sempre più conveniente, multimodale e sostenibile. 

La visita a Donnafugata ha permesso agli alunni, di immergersi in un contesto, ricco di storia e bellezza, offrendo loro l’opportunità di apprendere in modo interattivo e diretto. Tra le suggestioni del luogo, ogni angolo raccontava una storia, contribuendo a stimolare la curiosità e il senso di appartenenza culturale dei giovani partecipanti.

Questa esperienza rappresenta un esempio virtuoso di come collaborazione e sinergia tra istituzioni, possano aprire nuove strade per l’educazione e il coinvolgimento degli studenti, preparando le nuove generazioni ad affrontare il futuro con conoscenza e consapevolezza.

La giornata del 28 marzo 2025 ,rimarrà senza dubbio, un momento fondamentale nel percorso formativo degli studenti dell’I.C. S. Quasimodo.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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