Domani 8 marzo alle ore 10:15, in occasione della giornata internazionale della donna, gli studenti dell’IIS L.Sturzo di Gela presso la sede dell’Alberghiero, in Via F. Listz, incontreranno lo scrittore Elio Camilleri ,autore del libro “Siciliane Contro” .
Le siciliane non sono state solo quelle vestite di nero che ubbidivano silenziose, non sono state solo quelle che stavano a casa a cucinare, a lavare, a stirare. Ce ne sono state tante che ho trovato accanto ai garibaldini contro i Borbone, altre a incoraggiare i loro uomini a occupare il latifondo aristocratico e dei gabelloti al tempo dei Fasci. Poi ci sono state quelle che si trovavano a New York nel rogo in quella fabbrica di camicette e poi quelle che protestavano contro la guerra e contro il fascismo. Le siciliane nella Resistenza e contro la mafia meritano anche loro di trovare un posto nella nostra conoscenza e nella nostra memoria.
Elio Camilleri, dopo la laurea a Palermo, ha insegnato Filosofia e Storia in vari licei del Veneto e, poi, della Sicilia. Con gli studenti del “Galilei” di Catania e il finanziamento dell’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, ha pubblicato, nel 1997, Il ruolo dei pentiti nella lotta contro la mafia, contenente un’intervista esclusiva a Filippo Malvagna, il più importante “collaboratore di giustizia” della mafia catanese; nel 1999 Cattivi ragazzi catanesi, con la collaborazione di Giambattista Scidà, Presidente del Tribunale dei Minori; nel 2001 Peppino Impastato finalmente e nel 2005 Tesori mafiosi confiscati, primo studio analitico sui beni confiscati alla mafia a Catania e provincia. Nel 2007, in lingua rumena, ha dato alle stampe La mafia uccide, il silenzio pure, per i tipi della Princeps Edit di Iasi. Ha pubblicato Schegge di storia Siciliana (2012), Mafia ucide pana si tacerea (2007), La Sicilia oppressa dalla monarchia, dal fascismo e dalla mafia (2019) e La questione palestinese 1897/1997 (2019). Ha collaborato con la Rivista de “I Siciliani”, “Siciliani Giovani”, “U Cuntu”, “I Cordai”, “Luoghi di Sicilia” e “Kenavò”.