Partono i tirocini di inclusione sociale nel territorio del distretto socio-sanitario n.9, capofila Gela, finanziati dalla quota servizi Fondo Povertà 2018-PAL (Piano Attuativo Locale).
Sono 85 i tirocinanti che saranno impegnati per tre mesi e regolarmente pagati, 6 gli enti accreditati e selezionati tramite avviso pubblico.
I tirocinanti sono percettori del reddito di cittadinanza presi in carico dai Servizi Sociali e firmatari del patto di inclusione sociale, residenti nelle aree di Gela, Butera, Mazzarino e Niscemi.
Il “tirocinio di inclusione sociale”, misura di politica attiva del lavoro, consisterà in un percorso di formazione e inserimento/reinserimento finalizzato all’inclusione sociale e lavorativa, all’autonomia ed alla riabilitazione delle persone prese in carico.
Il tirocinio viene attivato sulla base di un progetto di orientamento e formazione, e si pone l’obiettivo di rafforzare le competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro attraverso azioni sinergiche con il mondo imprenditoriale, dei servizi e del volontariato.
“L’amministrazione comunale – afferma il Sindaco Lucio Greco – ha molto a cuore la sfera sociale, per questo abbiamo seguito con grande attenzione l’iter grazie al quale oggi diamo il via a questi tirocini di inclusione. Continuiamo a lavorare per dare risposte concrete al territorio, e per questo un ringraziamento va all’assessore Nadia Gnoffo per l’impegno profuso e ai 25 professionisti che quotidianamente si spendono per il potenziamento del settore Servizi Sociali”. “I tirocini consentiranno il raggiungimento di un traguardo – dichiara l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo – che rappresenta per gli 85 tirocinanti un primo importante passo verso il mondo del lavoro. Il distretto, con Gela capofila, si rende protagonista di un’azione di inserimento nel mondo lavorativo che è fondamentale in un momento storico di grande difficoltà. Alla fine del percorso, i tirocinanti avranno crediti utili per potere accedere a sbocchi lavorativi adeguati”.
Riesi – Il Comune di Riesi ha recentemente aderito all’Unione dei Comuni del Sistema Intercomunale di Rango Urbano (SIRU) Sicilia Centro Orientale, per l’attuazione delle politiche territoriali della Regione Siciliana nel periodo di programmazione 2021/2027. Il Sindaco Salvatore Sardella, che rappresenterà il Comune nella Giunta dell’Unione, aveva formalizzato l’adesione lo scorso novembre, con la deliberazione da parte del Consiglio Comunale che ne aveva approvato l’atto costitutivo e lo schema di statuto.
Durante la seduta consiliare del 27 dicembre 2024, il Consiglio Comunale di Riesi ha proceduto con l’elezione dei propri rappresentanti all’interno del Consiglio dell’Unione, che comprende anche i Comuni di Aidone, Barrafranca, Grotte, Mazzarino, Palma di Montechiaro, Piazza Armerina e Pietraperzia, per un totale di 25 consiglieri.
La composizione del Consiglio dell’Unione segna l’inizio dei lavori per la realizzazione dei progetti a favore dello sviluppo territoriale.Per la maggioranza, sono stati eletti i consiglieri Salvatore Lombardo, Presidente della Commissione Bilancio e Vicepresidente del Consiglio nella scorsa legislatura, e Rosy Altovino, Presidente della Commissione Lavori Pubblici. A rappresentare i gruppi di opposizione, è stato invece eletto il Consigliere Gianfranco Capizzi, ex Consigliere Provinciale e componente della II Commissione Sviluppo Economico.”Ringraziamo il Consiglio Comunale per la fiducia riposta in noi”, affermano i Consiglieri.
“Passione, dedizione e impegno non mancheranno per l’importante ruolo che siamo chiamati a ricoprire. Anzi, saranno determinanti nella conduzione del nostro mandato, che dopo anni di costante impegno, fungerà da monito per affrontare una nuova sfida a beneficio della comunità, mirando allo sviluppo del nostro territorio.”Con l’avvio di questo progetto intercomunale, l’Amministrazione comunale di Riesi si prepara ad affrontare nuove sfide e a partecipare attivamente alla valorizzazione e al rilancio del territorio attraverso il SIRU, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’intera area.
L’11 gennaio per Butera è un giorno storico, assai significativo, non solo sul piano della fede ma anche per le sorti della città. Infatti, in quel giorno, nell’anno 1693, la Sicilia venne devastata da un grande terremoto che sconquassò l’isola, distruggendo 14 città della Val di Noto, tra cui Siracusa e Augusta; la Noto odierna è stata ricostruita in un sito differente da quello anteriore al 1693. La terrificante onda sismica distrusse, inoltre, la Val Demone provocando la morte di 60.000 persone e ripercuotendosi perfino in Val di Mazara.
Si narra: All’unnici di jnnaru a vintun’ura, si vitti e nun si vitti Terranova e si nun era pi Maria, la Gran Signura, sutta li petri fussi Terranova. Sulu Vutera nun appi paura ca c’era santi Roccu cu la bannera. Si tratta del primo miracolo di san Rocco, che difese la città dalla violenta ondata sismica che seminò distruzione e morte in tutte le altre parti dell’isola, mentre Butera ne usciva incolume e salva. Subito, il popolo attribuì il prodigioso portento al santo taumaturgo, proclamato protettore della città appena dieci anni prima e precisamente il 18 aprile 1683, domenica di Pasqua.
La ventunesima ora corrisponderebbe alle ore 15, cioè le ore 3 del pomeriggio, ora IX presso i Romani, poiché dal Medioevo in poi prevalse l’uso ebraico e dei popoli orientali (con calendari lunari o lunisolari) di considerare la durata del giorno dal tramonto del sole al tramonto successivo. Solo all’inizio dell’Ottocento sarà ripristinato anche nel nostro paese il metodo romano di contare le ore partendo dalla mezzanotte.
Nella suddetta ora, infatti, sono stati suonati trenta rintocchi di campane a mortorio e sono state sparate delle bombe a salve per ricordare quell’ora funesta a tutti i cittadini, ovunque essi si trovassero, sospendendo ogni cosa per fermarsi in piedi in un profondo e religioso silenzio.
Pertanto, dall’11 gennaio 1693 ad oggi, ogni anno, in questo giorno, i buteresi festeggiano una terza volta il santo patrono, ricordiamo che Butera celebra l’ottava della festa il 23 agosto. Stamane, 11 gennaio 2025, dopo la santa messa, il parroco don Emiliano Di Menza, ha esposto il Santissimo Sacramento con turni di adorazione fino alla solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina, presieduta dal nostro vescovo, mons. Rosario Gisana, con la presenza di tutto il clero cittadino, delle Autorità Civili e militari, della Deputazione di San Rocco, di tutte le associazioni, di tutti i comitati-festa, della Confraternita del Glorioso Patriarca San Giuseppe e con massiccia partecipazione dei buteresi. Nell’omelia, il vescovo ha esortato i presenti non solo ad attingere alla fraterna intercessione di san Rocco e dei nostri cari defunti, anche se non sono innalzati agli onori degli altari, ma ad essere nello stesso tempo intercessori ed intercedenti a favore degli altri. Al termine della celebrazione, è stato intonato il Te Deum ed è stata impartita la benedizione eucaristica con la distribuzione del pane. Inoltre, sono stati ammessi a far parte della deputazione tre persone, di cui un adulto, un ragazzo e un fanciullo. Il tutto si è svolto presso la Chiesa di San Francesco, essendo il Santuario San Rocco chiuso per il protrarsi dei lavori di restauro. È stato un giorno di ringraziamento, di riconoscenza e di gratitudine a Cristo Signore, ma anche di profonda meditazione. È questo, quindi, un avvenimento storico impresso indelebilmente nella coscienza del popolo buterese. Infatti, gli anziani, i nonni e i genitori raccontano di generazione in generazione, ai ragazzi, ai nipoti e ai figli il terribile episodio e come il santo protesse la città.
‘Le stelle di finanziamenti’ del M 5 S continuano a fioccare e non riguardano solo gli spettacoli di Gela.
Adesso tocca anche a Butera nel nuovo momento politico inaugurato nel 2025 con novità e frizioni dell’ultim’ora.
La finanziaria 2025, su input del deputato a 5 stelle, Nuccio Di Paola ha previsto una somma di 150.000 euro destinata, secondo l’agenda regionale, alla rigenerazione urbana.
La rigenerazione urbana è l’insiemecdi iniziative il cui scopo è promuovere l’inclusione sociale e l’efficienza energetica nelle città. Queste iniziative si traducono in progetti e investimenti volti a recuperare beni sottoutilizzati e a ridistribuire le opportunità, aumentando la prosperità urbana e la qualità della vita.
Gli obiettivi chiave del rinnovamento urbano includono il successo dello sgombero delle baraccopoli e la riqualificazione fisica – anche di edifici pubblici e residenziali – che tenga conto di altri elementi, come la conservazione del patrimonio. Un altro modo per definire la rigenerazione urbana è come un approccio alla pianificazione urbana che cerca di risolvere i problemi sociali ed economici che affliggono un’area urbana.
“Un’ennesima constatazione tangibile- ha commentato il sindaco di Butera, Giovanni Zuccalà – che l’impegno politico è orientato verso lo sviluppo del territorio e non segue logiche pariocolaristiche e parziali. Per questo non poco che rendere grazie all’onorevole Di Paola per aver dato il suo contributo per la rigenerazione urbana di Butera che ne ĥa tanto bisogno.
Useremo questo finanziamento, che cade a fagiolo, per il restyling delle zone del centro storico”. Da troppo tempo si attendeva una ristrutturazione del cuore della Butera antica.
Un tocco in piu’ che rendera’ la cittadina medievale la ‘chicca’ architettonica della provincia nissena e della Sicilia in generale.