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“Agata, la Santa fanciulla”, la devozione e lo sbarco Alleato

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Lo spettacolo che, con venti persone in scena, nel 2020 ebbe uno straordinario successo di pubblico, finita la pandemia torna dal 23 gennaio con un’iniziativa co-organizzata da Buongiorno Sicilia, Comune di Catania e Fondazione Oelle Mediterraneo Antico. Quest’ultima proporrà installazioni video e sonore sulla Santa e sulla Liberazione del 1943. Il regista Anfuso, “Maestosa la cornice della chiesa di San Nicolò l’Arena, la più grande della Sicilia”. I dirigenti scolastici e i matinée per gli studenti.

La chiesa più grande della Sicilia, venti persone in scena per rappresentare “Agata, la Santa fanciulla” e un approfondimento culturale con due importanti mostre. Questa l’iniziativa co-organizzata da Buongiorno Sicilia, produttrice di spettacoli teatrali in luoghi attrattivi della Sicilia, dal Comune di Catania e da quella Fondazione Oelle Mediterraneo Antico che da anni si occupa della devozione a Sant’Agata e dello Sbarco alleato del 1943.

“Era il febbraio 2020 – ricorda Giovanni Anfuso, autore e regista – quando questo lavoro debuttò a Catania e gli spettatori vollero tributargli uno straordinario successo. Forse perché, come ebbe a dire l’arcivescovo Gristina, aiuta a comprendere meglio la fede dei Catanesi per Agata. Dopo due anni terribili segnati dalla pandemia da Covid, eccoci adesso pronti a raccontare ancora la vicenda di Agata, stavolta non nella magnifica Badia di Sant’Agata, bensì in un luogo se possibile ancor più maestoso e solenne: la chiesa di San Nicolò l’Arena”.

Agata, la Santa Fanciulla” narra quanto descritto negli atti del martirio, come riportato dal compianto monsignor Gaetano Zito, facendo inoltre muovere sullo scenario dei terribili bombardamenti che colpirono Catania durante lo sbarco Alleato, personaggi immaginari come, racconta Anfuso, “Melvin Konner, ufficiale della polizia militare britannica deciso a riportare a Londra quella corona di Riccardo cuor di leone posta sulla testa della nostra Patrona”.

In questi giorni, mentre si prova lo spettacolo, la Fondazione Oelle sta, come spiega il suo direttore, Carmelo Nicosia, “lavorando a un progetto sulla devozione contemporanea a Sant’Agata”.

Un’iniziativa “immaginata e collocata all’interno della prestigiosa chiesa di San Nicolò l’Arena: avremo, in una sezione interna al tempio, un’installazione video e sonora sulla Patrona”.

“Inoltre – aggiunge Nicosia – in occasione dell’ottantesimo anniversario dello Sbarco e grazie anche alla consulenza del prof. Ezio Costanzo, saranno in mostra delle fotografie di Phil Stern. E questo anche per onorare i Catanesi caduti in tutte le guerre ricordati nel sacrario che si trova nel tempio”.

Va ricordato come nel 2013, grazie alla Fondazione, Stern, che aveva allora 93 anni e sarebbe scomparso a 94, fosse stato ospite a Catania nel settantesimo dello Sbarco da lui documentato con Robert Capa.

Tornando ad “Agata, la Santa fanciulla”, lo spettacolo è interpretato da Barbara Gallo (Madre Mirella), Sebastiano Tinè (Melvin Konner), Angelo D’Agosta (James Lanciano), Greta D’Antonio (Antonietta), Alessandro Romano (Orazio Pennisi), Davide Sbrogiò (Quinziano), Francesco Rizzo (Silvano), Giulia Messina (Agata), Elena Ragaglia (Afrodisia), Giuseppe Tomaselli (San Pietro) e Luciano Fioretto (Corifeo). Del coro fanno parte Vittoria Scuderi, Ilenia Scaringi, Mariachiara Di Giacomo, Francesca Castro, Giuliana Cantone, Giuliana Catania, Andrea Gigante, Manuela Grimaldi e Gloria Trischitta.  Gli elementi scenici e i costumi sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano, le coreografie di Fia Distefano, le luci di Davide La Colla, l’aiuto regista è Agnese Failla e il fonico Enzo Valenti.

Vista la levatura dei professionisti tutto fa pensare che si possa bissare il successo riscosso nel 2020, che, come sottolinea il presidente di Buongiorno Sicilia Simone Trischitta, visse un momento importante con i matinée di Agata rivolti agli studenti.

“Siamo pronti – afferma – a riproporre quest’iniziativa: le repliche mattutine dello spettacolo, che si concluderà il 2 febbraio, prenderanno il via il prossimo 23 gennaio. Invitiamo dunque fin da subito i dirigenti scolastici degli istituti catanesi e non solo a prendere parte a questo evento culturale proponendolo a un gran numero di ragazzi”.

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Il miglior piatto per la vigilia di Natale

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Baccalà cotto a bassa temperatura, insalata liquida di scarola, saor di cipolla rossa al cardamomo e pinoli. Per la cena della vigilia di Natale, la tradizione vuole “magro”. Allora vi sfodero uno dei miei cavalli di battaglia, un piatto che è la rivisitazione in chiave moderna di una pietanza povera gelese: il merluzzo in brodo con la cicoria. Questo piatto è stato inserito nella cena a 6 mani che abbiamo celebrato a inizio mese col nome “Miseria e nobiltà” ed è andato pubblicato su importanti guide gastronomiche regionali. Insomma, per la cena della vigilia caliamo il carico di briscola.Partiamo da un bel filetto di baccalà già accuratamente spugnato. Lo spelliamo con una pinzetta, rimuoviamo tutte le lische e lo porzioniamo ricavando dei bei filetti. Condiamo leggermente con del sale, del pepe, del timo limone e dell’olio evo e lo mettiamo sottovuoto. Lo cuociamo nel forno a vapore, o se preferite nel roner, impostando la temperatura a 54 gradi per circa 40 minuti. Nel frattempo in una pentola con l’acqua bollente tuffate per due minuti le foglie della scarola precedentemente lavate con cura. Contate due minuti dalla ripresa del bollore e a questo punto tuffate le foglie di scarola in acqua e ghiaccio, questa operazione preserverà un bel colore verde brillante. Scolate la scarola e frullate con dell’olio all’aglio, una punta di peperoncino regolando di sale. Dovrete passare il tutto in un colino a maglia fine così da separare il liquido di scarola dalla parte più fibrosa. In una padella scaldate l’olio evo e fate tostare per qualche istante del cardamomo in polvere. Aggiungete della cipolla rossa affettata e lasciate appena soffriggere, dunque aggiungete dello zucchero di canna, dell’aceto, del sale e lasciate stufare. Negli ultimi minuti di cottura aggiungete dell’uvetta ammollata nel marsala, la cipolla dovrà risultare fondente con un bel colore viola vivace. In un padellino a parte tostate dei pinoli. È arrivato il momento di impiattare. Scegliete un piatto fondo sul quale verserete l’insalata liquida di scarola, adagiate il baccalà e sormontate col saor di cipolla rossa. Infine mettete i pinoli, un giro di olio evo e qualche germoglio e petali di fiori eduli a completare l’opera. La dolcezza e l’acidità della cipolla verranno bilanciate dal leggero retrogusto amarognolo della scarola ed esalteranno la carnosità di un baccalà che si scioglierà in bocca, i pinoli tostati aggiungono una nota croccante e il profumo agrumato del cardamomo sarà il tocco finale. Buon Natale dal vostro Chef e da Appeteating.

Chef Totò Catania

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Il Modica Gospel Choir: emozioni e applausi a Siracusa

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Siracusa – Il Modica Gospel Choir ha regalato un’esperienza indimenticabile alla “Giornata delle Feste d’Inverno”, evento conclusivo delle Feste Archimedee, tenutosi nella suggestiva Chiesa di Santa Lucia alla Badia, ad Ortigia.  Con oltre 80 minuti di musica coinvolgente, il coro ha emozionato un pubblico entusiasta, che ha riempito ogni ordine di posto disponibile per questo evento.

Diretto dal Maestro Giorgio Rizza, il Modica Gospel Choir ha presentato un repertorio ricco, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente che ha catturato l’attenzione e il cuore dei presenti. La performance ha spaziato da classici intramontabili a pezzi originali, tutti caratterizzati da armonie potenti e da un’interpretazione appassionata.  “È stata una serata magica, un’energia incredibile condivisa con un pubblico meraviglioso” – ha commentato il Maestro Rizza.

Il repertorio è stato impreziosito dalle voci soliste di Chiara Provvidenza, Sciara ed Elma Rizza, dal contributo del tenore Saro Cannizzaro, e dalla piccola Lulya Rizza che, con la sua interpretazione di “Born on the Christmas”, ha fatto “esplodere” il pubblico.

Le voci del Modica Gospel Choir hanno, insomma, acceso la magica atmosfera del Natale con un concerto, certamente, speciale.

L’evento ha dimostrato ancora una volta la vitalità e la ricchezza culturale del territorio, sottolineando l’importanza della musica come mezzo di aggregazione e condivisione. La partecipazione massiccia del pubblico ha confermato il successo dell’iniziativa, rendendo la serata un momento di festa, gioia e unità.

“Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile questo evento straordinario – aggiunge il Maestro Rizza -. Il Modica Gospel Choir continuerà a portare la sua musica e il suo messaggio di speranza e amore”.

La serata è stata presentata da Mirella Furnari ed arricchita dalle letture di Moreno Cocola.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

ANIA Inquilini denuncia la mancanza di politiche abitative e l’emergenza

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Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’associazione nazionale inquilini ed assegnatari

Palermo – “In questi ultimi tempi si parla sempre più di emergenza abitativa nelle grandi città siciliane.

Certamente siamo in presenza di un fenomeno grave, tragico e purtroppo in crescita, con migliaia di persone e famiglie in attesa di soluzioni dignitose ed adeguate.

L’emergenza abitativa nelle grandi città siciliane, è una questione complessa che affonda le sue radici nei passati decenni e nelle varie Giunte di Governo Regionali e Comunali che si sono susseguite nel tempo senza mai aver avuto la volontà di affrontare realmente la questione.

Questa condizione tragica coinvolge diverse fasce della popolazione siciliana, tra cui famiglie a basso reddito, giovani, disoccupati e migranti.

Le città siciliane, come molte altre in Italia, negli ultimi anni affrontano varie problematiche legate principalmente alla mancanza di alloggi a prezzi accessibili, alla precarietà abitativa, al degrado degli edifici residenziali e alla mancanza di un vero e proprio piano casa in grado di affrontare questa grave emergenza.

Nel 2023, il 5,8% della popolazione siciliana già viveva in condizioni di grave deprivazione abitativa, un dato purtroppo superiore alla media nazionale che è del 5,2%.

Mentre l’incidenza del costo “Casa”, per l’8,2% dei Siciliani, ha superato il 42%  rispetto alla loro capacità economica, superando abbondantemente la media italiana del 6,6%. 

Questi dati drammatici nel 2023 in Sicilia si sono tramutati in oltre 2.000 provvedimenti di sfratto, registrando un incremento dell’13% rispetto all’anno precedente. 

Mentre le richieste di esecuzione di sfratto sono aumentate del 236%, raggiungendo quota 7.104, mentre gli sfratti eseguiti con l’intervento della forza pubblica sono cresciuti del 268%, totalizzando 1.682 casi. 

Rendiamoci conto che, la Capitale della Sicilia, Palermo, pur con tutti i suoi atavici problemi, è e rimane una grande città, la quinta in Italia per popolazione, e chi l’amministra ha il dovere e l’obbligo ad attuare una vera programmazione del comparto casa.

Ad oggi a Palermo, secondo gli ultimi dati ISTAT abbiamo ben 2.700 famiglie in piena emergenza abitativa ed inserite in graduatoria per la concessione di un alloggio ERP che però non esiste.

A fronte di questa graduatoria esistono in città anche circa 500 persone senza tetto e senza fissa dimora che vivono oltre i margini della nostra società e senza alcuna prospettiva di poter rientrare nel sistema sociale di Palermo.

L’unica concreta azione che in questi ultimi decenni è stata attivata a Palermo, nel vano tentativo di risolvere questa emergenza, è stata la gestione, con relativa assegnazione, dei beni confiscati, ma ricordiamo a tutti noi che in una città con oltre 800 mila abitanti si parla di circa 13 alloggi, numeri vergognosamente insufficienti.

Da tempo come sindacato inquilini ANIA Sicilia denunciamo la mancanza di un piano casa con una visione urbanistica in grado di ridisegnare lo sviluppo della Città prevedendo nuovi progetti di costruzioni di edilizia residenziale pubblica.

In una nostra passata conferenza, per aver sollevato questo problema, siamo stati accusati di essere dei “cementificatori” del territorio.

Chi dice sempre NO ad ogni soluzione, purtroppo non si rende conto che i numeri delle famiglie in piena emergenza abitativa continuano ad aumentare in maniera esponenziale, grazie anche al recente fenomeno degli “Affitti Brevi” che si va a sommare ai già atavici problemi esistenti.

Oltre al recente fenomeno degli affitti brevi che ha dato il via ad un vergognoso aumento dei prezzi degli affitti, tra le principali cause di questa emergenza vi è certamente l’elevato tasso di disoccupazione presente in città che rende sempre più difficile per molte persone accedere a un’abitazione dignitosa, e la mancanza di case popolari rispetto alla crescente domanda abitativa.

A fronte di quanto evidenziato invitiamo i Sindaci delle grandi città Siciliane ad attivarsi concretamente, di concerto alla Regione Siciliana, a varare nuovi programmi per aumentare la disponibilità di alloggi sociali, progettare la rinascita urbanistica di interi quartieri del centro storico ad oggi completamente abbandonati.Invitiamo il Governo della Regione Siciliana ad approvare nuove linee di interventi strutturali in grado di realizzare un vero e proprio piano casa siciliano con grandi progetti di riqualificazione urbana, recuperando edifici in stato di abbandono e ricostruendone altri in grado di soddisfare la crescente domanda di alloggi”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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