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A volte ritornano…(dalle dimissioni del sindaco alla nuova maggioranza)

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Le dimissioni del sindaco Lucio Greco sono sulla carta, non saranno reali fino al 2 luglio.

Ha 20 giorni di tempo per ritirarle. Ed è fin troppo palese che qualcosa da qui al 2 luglio accadrà. A guidare la città sarà in questa fase il solo vicesindaco Mariangela Faraci. Nel frattempo Greco dovrà trovare il dialogo con chi lo ha salvato il 4 maggio nella prima seduta della mozione e chi lo ha salvato ieri lanciandogli la “proposta salvagente” delle dimissioni per disinnescare la sfiducia.

Sono stati i cosiddetti responsabili cioè i Civici di Una buona idea, il gruppo delle progressiste (in totale 5 consiglieri non firmatari della mozione) a cui si è aggiunto il consigliere Pd Orlando.

Un gruppo che ha detto chiaro e tondo di non avere il piacere di votare una sfiducia proposta dal centrodestra dove militano anche coloro che hanno governato con Greco ma di essere costretti a farlo per il comportamento del sindaco. Alla fine un’intesa l’hanno trovata ma non è stato facile.

Greco ha resistito fino all’ultimo momento ( sa che ogni cosa ha un prezzo e questo sarà per lui salato), ha avuto scontri con i suoi assessori e i suoi consiglieri fino a quando alle 22 non ha ceduto. Ora dovrà trovare il modo, se vuole ritornare al suo posto per l’anno che gli rimane, di fare tesoro della nuova maggioranza che si è creata (un regalo della mozione di sfiducia del centrodestra!) con 14 consiglieri, di approfittare del fatto che tantissimi consiglieri di ogni fede politica a casa non ci vogliono andare, e tentare di portare a termine gli atti finanziari.

I 9 del centrodestra che hanno votato la sfiducia dopo l’insuccesso della loro mozione non si dimetteranno. Non hanno quel 50% + 1 che serve per fare decadere il consiglio e chiudere per sempre questa esperienza.

Dalla sfiducia sono iniziate le prove tecniche di coalizione. Ne dovranno fare ancora tante ed essere bravi a trovare la soluzione in città perché altrimenti i loro leader, gli on.Mancuso e Catania, rimetteranno tutto nelle mani dei partiti regionali.

Tornando alla seduta di ieri, la sceneggiata è stata lunga e stancante ma ha messo fine ad un teatrino che durava da fin troppo tempo. Non è però finita del tutto.

C’è ancora un’appendice. Fino al 2 luglio non è finita perchè …a volte ritornano!

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Attualità

L’impianto biojet tassello importante nella bioraffinazione di Enilive

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Enilive annuncia l’avvio del primo impianto dedicato alla produzione di SAF (Sustainable Aviation Fuel, carburante sostenibile per l’aviazione) nella
bioraffineria di Gela, in Sicilia.
La produzione è stata avviata nei giorni scorsi e l’impianto ha una capacità di 400mila tonnellate/anno, pari a quasi un terzo della domanda di SAF prevista in Europa nel 2025* in conseguenza dell’entrata in vigore della ReFuelEU Aviation. Il Regolamento (UE)
2023/2405 stabilisce, infatti, che i fornitori di carburante per l’aviazione garantiscano che il jet fuel messo a disposizione degli operatori aerei in ogni aeroporto dell’Unione Europea contenga quote di SAF. L’immissione sul mercato di SAF dovrà avvenire in quantità crescenti secondo la seguente traiettoria: 2% minimo dal 1°gennaio 2025 e un incremento
della quota ogni cinque anni (6% dal 2030, 20% dal 2035, 34% dal 2040, 42% dal 2045)
fino a raggiungere il 70% dal 2050.
Enilive ha stretto accordi con diverse compagnie aeree per la fornitura di SAF dal settembre 2022, grazie alle prime produzioni realizzate in sinergia tra la bioraffineria Enilive di Gela e
altri impianti Eni a partire da materie prime di scarto. Entro il 2030 Enilive prevede di
aumentare la propria capacità di bioraffinazione a oltre 5 milioni di tonnellate/anno e di incrementare l’opzionalità della produzione di SAF fino a 1 milione di tonnellate/anno entro
il 2026, con un potenziale raddoppio entro il 2030, anche grazie ai nuovi progetti in corso nella bioraffineria di Venezia e alla realizzazione di nuove bioraffinerie in Malesia e Corea del Sud.


La bioraffineria di Gela ha una capacità di lavorazione pari a 736 mila tonnellate/anno di biomasse, prevalentemente da materie prime di scarto e rifiuti come oli alimentari esausti,grassi animali, sottoprodotti della lavorazione di oli vegetali. L’innovativa produzione di SAF a Gela è stata resa possibile grazie a modifiche impiantistiche, in particolare dell’unità isomerizzazione a cui sono stati aggiunti un reattore e una sezione di separazione prodotti,
e del parco serbatoi e strutture logistiche. A breve saranno ultimati anche gli investimenti per il potenziamento della sezione di pretrattamento delle cariche con la costruzione di una terza linea di degumming, che consentiranno di ampliare ulteriormente la tipologia delle
materie prime di scarto e residui da trasformare in biocarburanti HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrotrattato).
“Gli impianti e le tecnologie che stiamo sviluppando sono un’ulteriore conferma della strategia di Enilive, tra i leader nella produzione di biocarburanti HVO, caratterizzata da una forte crescita dell’offerta di prodotti sempre più sostenibili. Eni ha iniziato a investire in
questo settore più di dieci anni fa – ha commentato Stefano Ballista, Amministratore delegato di Enilive – e Enilive sarà tra le prime compagnie al mondo a produrre quantitativi
rilevanti di SAF. Entro il 2026 sarà operativo anche l’impianto per la produzione di carburante
sostenibile per l’aviazione a Porto Marghera, nella bioraffineria di Venezia, ed entro il 2030 si aggiungeranno i nuovi impianti in Italia e all’estero”.

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Attualità

Al via la produzione a Gela di carburante sostenibile per aerei

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Nell’anno in cui, in base alle norme comunitarie, le aziende del settore del trasporto aereo sono obbligate ad utilizzare il 2% di carburante sostenibile non prodotto con fonti fossili, nel sito industriale di Eni viene presentato l’avvio della produzione di carburante Saf da un impianto denominato biojet.

Alla presenza del sindaco Terenziano Di Stefano e dell’assessore regionale all’industria Edy Tamaio è stato presentato l’impianto che produrrà 400 mila tonnellate annue di carburante sostenibile quasi un terzo della domanda di Saf in Europa.Si può utilizzare in miscela con i carburanti tradizionali fino al 50% e non è necessario modificare aerei

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Attualità

Rinvio a giudizio del Vescovo, indagini del Visitatore apostolico

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Il Vaticano ha inviato ad Enna un visitatore apostolico per un’indagine sul comportamento che il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, e gli altri prelati coinvolti, avrebbero avuto nella vicenda relativa al processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato a 4 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale su minori dal tribunale di Enna, lo scorso 5 marzo.

Gisana e il suo vicario giudiziale, Vincenzo Murgano, attualmente parroco della chiesa Madre di Enna, sono stati rinviati a giudizio per falsa testimonianza. Al visitatore apostolico toccherà relazionare direttamente a Papa Francesco sullo stato della diocesi piazzese.”Il Vescovo mons. Rosario Gisana, segue con serenità gli sviluppi del procedimento penale in corso. Nel ribadire l’estraneità alle accuse, rinnova la sua fiducia nell’operato della Magistratura”: è quanto si legge in un comunicato stampa della Diocesi.

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