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Cronaca

A Niscemi si invoca l’intervento della Regione

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Niscemi – Carciofeti distrutti da palline di ghiaccio di tre centimetri; grandine diffusa. A Niscemi l’agricoltura ha subito danni irreparabili. Il Partito Democratico di Niscemi , rappresentata dal Segretario Francesco Di Dio, il Capogruppo consiliare Rosa Cirrone Cipolla, a seguito della forte grandinata di ieri sera che ha colpito la città ed il territorio agricolo circostante, chiede alle Autorità Comunali locali di attivarsi presso la Regione Sicilia per l’inserimento del nostro territorio ed anche di quello di Gela, dove vi sono anche molte aziende agricole di Niscemesi, tra i territori colpiti da fenomeni atmosferici gravi che hanno provocato danni irrimediabili alle colture agricole, in aggiunta a quelli delle Provincie di Catania e Siracusa per cui nel mese scorso il Governo Regionale ha chiesto a quello nazionale la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Gli Organi preposti si attivino al più presto per la valutazione dei danni subiti da ogni singola azienda agricola dei nostri agricoltori locali, per gli auspicati rimborsi.

“Serve chiedere lo stato di calamità naturale per il territorio del comune di Niscemi e Gela – dice la consigliera comunale della Lega Valentina Spinello – per la grandinata e le piogge torrenziali è il minimo. Che vengano valutati immediatamente i danni azienda per azienda”.

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Cronaca

Attacco hacker filorussi, nel mirino anche il sito della Provincia di Caltanissetta

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C’è anche quello della Provincia di Caltanissetta, tra i siti attaccati dagli hacker filorussi NoName057(16). Oltre a quello nisseno, non risultano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa ed Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha allertato i bersagli e le autorità e fornito suggerimenti per la mitigazione dell’impatto.

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Cronaca

Retata nell’Ennese

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Retata della Polizia e della squadra mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte, a seguito di una complessa e articolata attività di indagine diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

Numerose le persone arrestate, gravemente indiziate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante per due di loro dell’associazione armata, e per detenzione, vendita, cessione, trasporto e consegna a terzi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, crack e marijuana. L’attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel territorio di Agira e dei vicini centri di Assoro, Regalbuto, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Nissoria e Leonforte.All’operazione ha collaborato personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile delle Questure di Catania e Agrigento, personale delle unità cinofile dell’U.P.G.S.P. della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.

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Cronaca

Custodia cautelare per padre violento

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Ragusa-  Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Modica e della Stazione di Modica hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella attuale fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni.

L’uomo, fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.Il minore, giunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica per una riferita caduta accidentale dal letto, è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche.

Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi in ordine alla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dai genitori del bambino, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile di tali gravi lesioni.

L’insieme degli elementi raccolti sinora ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi.

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