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A Licata un sit in per chiedere la bonifica del centro stoccaggio Omnia dopo il rogo

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Si è svolto questa mattina,  in contrada Bugiades a Licata, il Sit in organizzato dal circolo del Partito Democratico “R. Saverino”per chiedere la bonifica del centro di Stoccaggio Omnia Srl, incendiato lo scorso 20 Gennaio e tuttora altamente pericoloso per la salute dei cittadini licatesi e dei comuni limitrofi. 

Reiterata, inoltre, la richiesta, al governo regionale, di bonificare immediatamente il sito, in cui è presente anche un quantitativo ingente di amianto e di strutturare un vero e puntuale monitoraggio sugli effetti delle sostanze tossiche come la diossina nell’uomo e nell’ambiente, durante e dopo gli incendi di discariche, sempre più frequenti in tutta la Regione.

Al Sit in hanno partecipato i cittadini di Licata, i comitati Civici e i consiglieri comunali di opposizione o presenti: L’On. Giovanna Iacono, già firmataria di una interrogazione destinata al ministero dell’Ambiente, della Salute e dell’Interno; il Capogruppo Pd All’Ars Michele Catanzaro e l’on. Valentina Chinnici, prima firmataria di una interrogazione parlamentare destinata al Presidente della Regione e all’assessore alla salute; l’ex deputato regionale Franco Piro a capo del dipartimento economia del Pd Regionale; Il Dott. Eugenio Cottone chimico, Tiziana Alesci vici segretaria provinciale; Enzo Sica Segretario del circolo Pd di Licata; Massimo Ingiaimo della direzione nazionale del Pd.

Il Sit in ha inteso riaccendere i riflettori su una questione che oggi appare essere ignorata dal Governo Regionale: infatti, se il 10 febbraio l’assessore Di Mauro, nel corso di un consiglio comunale in seduta aperta, aveva promesso di assegnare una somma al comune di Licata volta alla bonifica della zona, di fatto non vi è stato nessuno stanziamento finanziario e il luogo resta un focolaio pronto ad esplodere in qualsiasi momento. A distanza di sei mesi dall’incendio, l’intervento della Regione non è più differibile.

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Attualità

25 aprile, Festa della Liberazione

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Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.

La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.
La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.

Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti

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Interruzione della condotta Ancipa – Blufi

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Caltanissetta- Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato nella tarda serata di ieri che, a causa di un guasto riscontrato lungo la condotta Ancipa – Blufi, ha dovuto interrompere la fornitura destinata ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco.

Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha consequenzialmente rimodulato la programmata distribuzione come di seguito indicato in dettaglio:

Caltanissetta: restando operativa solo la fornitura dall’acquedotto Madonie per circa 75 l/s, non sarà possibile garantire l’erogazione H24 ad eccezione delle utenze Ospedale e Carcere che saranno regolarmente servite. Distribuzione garantita altresì nel centro storico Sant’Anna e Centro Balate.

San Cataldo: distribuzione sospesa.

Serradifalco: distribuzione sospesa

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Il Prefetto depone corona d’alloro al Monumento ai Caduti

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In occasione dell’80° anniversario della Liberazione d’Italia, il prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, alla presenza di Autorità civili e dei vertici militari della Provincia, ha deposto una corona d’alloro al Monumento ai Caduti di viale Regina Margherita.

La deposizione è stata preceduta dall’onore ai caduti tributato dallo schieramento del picchetto d’onore Interforze, nel quale era presente anche la Polizia di Stato. Il Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello ha presenziato assieme a funzionari della Questura.

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