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A Butera l’Udc sostiene il candidato Zuccalà del Pd

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“L’UDC è un partito di centro che guarda a tutte quelle forze che condividono in forma omogenea un progetto di sviluppo integrato con grande attenzione alle fasce deboli della società e ai veri bisogni prioritari della comunità.

Lo avevamo dichiarato alcuni mesi fa, oggi in maniera coerente con quanto detto, abbiamo deciso di sostenere la candidatura a Sindaco del Dr. Giovanni Zuccalà – dice la coordinatrice del partito di Butera, Giuliana Salemi –

Dopo diverse interlocuzioni, domenica 24 aprile ’22 insieme al Coordinatore Provinciale Dr. Silvio Scichilone abbiamo avuto un proficuo incontro con lo stesso Zuccalà e i Dirigenti del PD buterese, dove abbiamo avuto modo di confrontarci sulla Butera che vogliamo, trovando piena sintonia sia in termini di contenuti che di metodo, per praticare un reale cambiamento a Butera”.

Partecipazione dei Cittadini, Trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa, valorizzazione ed attenzione riguardo il pensiero delle Donne, Progetti coerenti con una idea di sviluppo complessiva, Creazione di un ufficio dedicato ai progetti speciali così da poter utilizzare al meglio le opportunità offerte del PNRR, Riqualificazione e rilancio della zona costiera, Incentivazione e regolazione degli impianti di energia alternativa, sono solo alcune delle proposte da noi avanzate e su cui abbiamo registrato unità di vedute.

Noi aderiamo con convinzione a questo progetto civico, un progetto politico inclusivo, che possa garantire alla Città di Butera una concreta pacificazione sociale e un programma di sviluppo attuabile, attraverso la collaborazione leale delle migliori forze del paese.

Un’alleanza prima di tutto di Cittadini, di donne e uomini che mettono a disposizione le loro capacità, il loro entusiasmo, il loro tempo, per affetto verso il paese, un paese che tutti insieme intendiamo rilanciare e ravvivare, che crediamo possa essere ben rappresentato dalla proposta politica messa in campo dal Dr. Zuccalà, persona che ha sempre agito con grande responsabilità, spirito di servizio e senso di umiltà, che dispone delle doti necessarie per ridare una speranza a Butera: esperienza, onestà ed equilibrio.

L’UDC presenterà dei Candidati al Consiglio Comunale caratterizzati da professionalità, umiltà, coerenza, capacità d’ascolto ed interpretazione dei bisogni del Cittadino, così da poter diventare il tramite di una nuova forma di partecipazione dei Buteresi.

Nella condivisone del progetto civico l’UDC, con senso di responsabilità ed impegno, farà la propria parte partecipando direttamente alla realizzazione del programma con una presenza qualificata ed attenta nella Giunta Comunale, dove l’UDC saprà dare il proprio contributo per elaborare una proposta di governo del paese rispondente alle reali esigenze dei Cittadini, in grado di assicurare un reale progetto di crescita e sviluppo sociale ed economico della comunità locale.

Di questa sensibilità ringraziamo il gruppo dirigente del PD e il Dr. Zuccalà.

L’UDC a tutti i livelli, Provinciale, Regionale e Nazionale, sarà vicina a questo progetto civico per sostenerlo, per ripristinare il dialogo democratico con i Cittadini, con le Famiglie, con le nuove Generazioni, con le Associazioni, con i Movimenti.

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Politica

Via libera in VI Commissione all’assunzione di medici non obiettori negli ospedali siciliani

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Palermo- Un passo avanti fondamentale per la tutela della salute delle donne e per il rispetto della loro libertà di scelta. Il Disegno di Legge 738 stralcio in materia di sanità, ha visto anche l’approvazione dell’emendamento che disciplina l’assunzione di medici non obiettori negli ospedali siciliani, da parte della VI Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana.

“Questa è una battaglia di civiltà che ho portato avanti con determinazione, e oggi siamo più vicini a un traguardo storico – dichiara l’onorevole Dario Safina, deputato regionale del Partito Democratico –. Il nostro obiettivo è garantire la piena attuazione della legge 194 del 1978, affinché il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza sia reale e non solo teorico.

Troppe siciliane, fino ad oggi, si sono scontrate con un muro di difficoltà dovuto all’altissimo numero di obiettori di coscienza nella nostra regione. Ora poniamo le basi per un sistema sanitario più equo e accessibile per tutte”.I numeri più recenti parlano chiaro: in Sicilia, l’85% dei ginecologi è obiettore di coscienza, un dato tra i più alti d’Italia. Una percentuale che si traduce in maggiori difficoltà per le donne che vogliono accedere all’IVG, nonostante si tratti di un diritto garantito dalla legge.

“Non possiamo più permettere che la volontà politica venga sopraffatta da un’inerzia amministrativa che mette a rischio la salute delle donne”.Il Ddl 738 approvato in commissione introduce, tra l’altro, procedure selettive mirate per l’assunzione di personale sanitario non obiettore, un passaggio cruciale per assicurare che ogni struttura ospedaliera della regione possa offrire questo servizio essenziale senza sovraccaricare i pochi medici non obiettori attualmente in servizio.“Una volta assunti, i medici non potranno poi dichiararsi obiettori, pena la risoluzione del contratto – sottolinea Safina –. 

Questo garantirà stabilità ai reparti e sicurezza alle pazienti. Non si tratta di discriminazione, ma di una scelta chiara: chi decide di concorrere per questi posti lo farà con la consapevolezza di prestare servizio in un settore specifico e delicato. È una soluzione già adottata in altre regioni italiane, e adesso anche la Sicilia deve fare la sua parte”.Il tema dell’assunzione di medici non obiettori era stato già affrontato da Dario Safina con un apposito Ddl presentato nel 2023. “Avevo depositato una proposta di legge per regolamentare questa materia due anni fa – spiega il deputato trapanese –.

 Quel testo è poi stato trasformato in un emendamento e integrato all’interno del Ddl 738, che oggi finalmente può arrivare in Aula per l’approvazione”.“Adesso tocca all’Assemblea Regionale Siciliana. Spero che tutte le forze politiche, al di là delle appartenenze, riconoscano l’importanza di questo provvedimento. La Sicilia deve dimostrare di essere una terra capace di garantire pari opportunità e diritti a tutti i suoi cittadini. Questo DDL non è solo una riforma sanitaria, ma un atto di giustizia sociale”. Confido che il Parlamento siciliano voglia accogliere positivamente questo passo avanti per la salute e la libertà delle donne”, conclude Safina.

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Stop ai doppi incarichi per i direttori delle Asp. Pronto Ddl M5S all’Ars

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Palermo- “È assurdo che un assessore, pur di un Comune piccolo, possa contemporaneamente svolgere le funzioni di direttore generale di un’ ASP, quando non dovrebbe nemmeno avere il tempo per respirare o quasi, o che il direttore di un’azienda sanitaria diventi assessore alla Salute, rivestendo simultaneamente i panni di controllore e controllato.

Le norme attuali lo consentono, ma è assurdo che sia così. È una falla che va turata e va fatto al più presto per evitare ulteriori guai in un settore, come quello della sanità, dove purtroppo i guai non mancano mai, specie in questi ultimi tempi, grazie ai governi di centrodestra che pensano più alle poltrone che al benessere dei cittadini”.

Lo afferma il coordinatore siciliano del M5S e vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola, che ha approntato un Ddl che depositerà la settimana prossima e che mira a colmare quello che definisce un “grave vulnus legislativo”.“È, oggettivamente, una norma di buon senso – dice Di Paola – solo chi è in malafede può sostenere il contrario e non vedo perché il Ddl non debba andare in porto solo perché a proporlo è una forza d’opposizione”.

Il Ddl del M5S, di appena 4 articoli, prevede l’inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni regionali e locali a soggetti provenienti, nell’anno precedente, da incarichi di direzione nelle ASP o nelle Aziende ospedaliere. In particolare, gli incarichi che non possono essere conferiti a questi soggetti sono quelli di assessore regionale e comunale e quelli amministrativi di vertice nelle amministrazioni regionali e locali.

Il testo prevede pure l’incompatibilità tra gli incarichi di direzione nelle ASP e aziende ospedaliere e le cariche politiche alla Regione e nei Comuni.“Con questa legge in vigore – dice Di Paola – né l’assessore Faraoni, né il direttore Croce oggi sarebbero ai loro posti”.“Che Croce – continua Di Paola – possa essere contemporaneamente direttore generale dell’ASP di Trapani e titolare di ben dieci deleghe, anche pesanti, al Comune di Giardini Naxos è fuori da ogni logica. È vero che Giardini Naxos è un Comune di poco meno di 10.000 abitanti, ma è altrettanto vero, però, che i suoi abitanti in estate si moltiplicano, parallelamente alle risposte da dare ai cittadini che un assessore a mezzo servizio difficilmente può garantire o può garantire tempestivamente.

Da quanto ci risulta, da quando Croce ha avuto l’incarico all’ASP di Trapani, le sue presenze fisiche nelle sedute di giunta al Comune sono state poco più di 40 su 214, a fronte di quasi 100 assenze e oltre 70 collegamenti da remoto. Ora mi chiedo, ma Croce è così bravo da essere indispensabile alla nostra sanità? E se anche lo fosse, a dispetto dello scandalo dei referti degli esami istologici e del suo curriculum non particolarmente ricco, perché non può lasciare la poltrona a Giardini Naxos per dare spazio a qualcuno che possa dedicare alle esigenze del Comune tutte le attenzioni che esso merita? Situazioni del genere non dovrebbero essere permesse e il Ddl che abbiamo scritto mira a vietarle espressamente in futuro.

Per il passato potrebbero essere Schifani o Fratelli d’Italia a metterci una pezza, chiedendo a Croce di lasciare una delle due poltrone che occupa”.“È altrettanto assurdo – conclude Di Paola – che si possano concretizzare nomine come quella dell’assessore Faraoni, che fino a poco tempo fa era direttrice dell’ASP di Palermo e che ora, in qualità di numero uno di piazza Ottavio Ziino, dovrebbe indirizzare i controlli su ciò che lei stessa ha avallato in passato. Il controllore dovrebbe praticamente controllare se stesso, è lapalissiano che ciò non ha senso. Nomine del genere non devono mai più avvenire in futuro.

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Il Tar boccia ricorso contro le elezioni di secondo livello delle ex Province

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Le trattative politiche per la scelta dei candidati possono prossguire.Stavolta sembra proprio che si voterà.

Il Tar Sicilia ha respinto il ricorso presentato dal presidente del consiglio comunale di Ispica contro le elezioni di secondo grado nelle ex Province della Sicilia, fissate per il 27 aprile. La sentenza della giudice Maria Cappellano, presidente della Prima sezione del tribunale amministrativo regionale, giudica “inammissibile” il ricorso “per difetto di giurisdizione.

Si va al voto e nel Nisseno si profila per il centrosinistra la candidatura di Terenziano Di Stefano,nel centrodestra potrebbero essere il forzista Walter Tesauro ma c’è il campo pure la candidatura del civico Massimiliano Conti.

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