“L’inchiesta coordinata dalla Procura di Gela, che ha ricostruito una serie di furti d’acqua avvenuti lungo la condotta Gela-Aragona, è un segnale importante per il territorio in un momento in cui l’intera regione è alle prese con una pesante crisi idrica dovuta alla siccità”. È quanto afferma Siciliacque, che esprime “apprezzamento per l’attività svolta da magistratura e polizia” nell’ambito dell’operazione H20, che ha portato il gip del Tribunale di Gela ad emettere 26 misure cautelari, eseguite questa mattina dalla polizia. “Ringraziamo il procuratore di Gela, il questore di Caltanissetta e tutti i poliziotti che hanno partecipato alle indagini – sottolineano i vertici di Siciliacque, società che gestisce l’acquedotto Gela-Aragona – perché ci consentono di proseguire nel nostro lavoro con maggiore serenità”. “Le riunioni con i prefetti di Caltanissetta e Agrigento, e le attività di ricerca degli allacci abusivi lungo tutta la condotta idrica, eseguiti dai nostri tecnici anche con la vigilanza delle forze di polizia – conclude Siciliacque – hanno permesso d’individuare i diversi punti in cui veniva rubata l’acqua e conseguentemente di ridurre sensibilmente gli ammanchi”.
“Desidero pubblicamente esprimere un ringraziamento agli inquirenti e alle forze dell’ordine che hanno dato un nome e un volto ai responsabili dei continui furti lungo la condotta idrica Gela-Aragona – ha detto il sindacato Greco – Furti che lasciavano all’asciutto cittadini e aziende, denotando una profonda povertà morale ed etica, prima ancora che di acqua.
Complimenti al Procuratore Capo Ferdinando Asaro, al sostituto procuratore Luigi Lo Valvo, ai Pm e agli agenti per questa lunga attività di indagine, durata circa un anno, che ha permesso di scoprire che 26 persone di Agrigento erano solite allacciarsi alla condotta destinata all’acqua potabile per le abitazioni. Il plauso e l’apprezzamento, però, non possono non andare di pari passo con una riflessione.
E’ impossibile non essere amareggiati dal fatto che nella nostra Isola, ancora oggi, nel 2021, si possano verificare reati di questo tipo, che ci fa apparire come una società sottosviluppata. Attorno all’acqua continuano a ruotare fatti di una gravità inaudita, assurdi e inconcepibili, sinonimo di una guerra tra poveri.
Quello che emerge è un quadro drammatico, che delinea un’imprenditoria priva di scrupoli e di valori. Non si può definire diversamente, infatti, chi non esita a lasciare senz’acqua zone in cui, notoriamente, la popolazione già soffre a causa della carenza idrica.
In una società che si professa moderna, inquirenti e forze dell’ordine dovrebbero impegnare il loro tempo per far luce su altri tipi di reati, questi non dovrebbero proprio esistere! Altro che principio di solidarietà, qua vengono meno persino le basi del vivere civile.
Se pretendiamo che i nostri territori siano al passo con il resto dell’Europa, se coltiviamo l’ambizione di far parte di un’Europa civile e democratica, non possiamo, di certo, ancora permettere che si assista a fatti di questo genere, così come non possiamo più tollerare la penuria di acqua nel nostro territorio. I gelesi meritano un servizio e una gestione molto più efficienti e molto meno cari, e anche per questo il mio impegno è e rimarrà sempre massimo”.
Diciannove provvedimenti applicativi di misure di prevenzione nei confronti di persone che si sono rese responsabili di condotte illecite e antisociali nel territorio nisseno, sono stati emessi dal Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, previa istruttoria della Divisione Polizia Anticrimine della Questura.
Nei confronti di due persone di nazionalità rumena, non residenti in provincia, sono stati emessi provvedimenti di foglio di via obbligatorio dopo essere stati denunciati dagli agenti delle Volanti per resistenza a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di arnesi da scasso. Analoghi provvedimenti sono stati emessi nei confronti di tre pregiudicati della provincia di Catania: due arrestati dai poliziotti del Commissariato di Niscemi per il reato di rapina e lesioni personali e uno arrestato dai Carabinieri di Gela per detenzione ai fini di spaccio di cocaina. Tutti i soggetti non potranno far ritorno nei comuni dove sono stati commessi gli illeciti per un periodo da due a tre anni.Il Questore ha emesso anche cinque provvedimenti di avviso orale nei confronti di pregiudicati ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica: un gelese 48enne tratto in arresto dal Commissariato di Gela per rapina ad un ufficio postale e lesioni personali; un gambiano 26enne tratto in arresto dalla Squadra Mobile per rapina, furti e ricettazione; un gelese 21enne arrestato dagli agenti del locale Commissariato per detenzione ai fini di spaccio di hashish; un nisseno 31enne tratto in arresto dalla Squadra Mobile per detenzione ai fini di spaccio di cocaina e un sancataldese 26enne tratto in arresto dai Carabinieri della Tenenza per aver violato più volte la misura cautelare cui era sottoposto perché indagato per rapina.Sono, invece, otto i provvedimenti di ammonimento per violenza domestica o stalking, emessi a seguito di istruttoria della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, nei confronti di persone che hanno posto in essere condotte violente, con minacce e lesioni, o atti persecutori nei confronti delle loro conviventi o ex compagne. Tra i destinatari della misura un uomo che si è reso autore di revenge porn: dopo aver molestato e perseguitato l’ex compagna per circa un anno, l’ha minacciata di divulgare sul web foto e filmati che la ritraevano in atteggiamenti intimi, registrati a insaputa della donna, qualora la stessa non avesse risposto ai sui insistenti tentativi di incontro.Infine, su segnalazione dei Carabinieri di Caltanissetta è stato emesso un provvedimento di daspo urbano nei confronti di un nisseno 22enne, tratto in arresto per minaccia e violenza a pubblico ufficiale. Tutti sono stati invitati a tenere una condotta conforme alla legge.
Una donna di settant’anni, ha tentato il suicidio nel pomeriggio di oggi nella sua abitazione di via Icaro, una viuzza trasversale alla via Butera.
La donna è stata soccorsa dal servizio sanitario allertato dai parenti e trasportata in ospedale dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per fermare l’emorragia prodotta dalle ferite seguite al tentativo di suicidio.
Non è in pericolo di vita. I Carabinieri che hanno avviato un’indagine seguono la pista del tentativo di suicidio.
La donna da qualche tempo vive in stato di prostrazione emotiva. Ha perso un figlio e da quel momento non si è più ripresa. Altre volte ha tentato di togliersi la vita.
Riesi – Sono ragazzi in età compresa fra i 17 ed i 20 anni che hanno deciso di impiegare il loro tempo libero non a bighellonare ma a promuovere cultura attraverso il teatro ed hanno fondato una compagnia che porta il nome di Antonio De Curtis ovvero Toto’.
Portano in scena la commedia portata nelle sale cinematografiche da Steno ‘Letto a tre piazze’ al Cine – teatro Don Bosco di Riesi il 13 e 14 dicembre.
La commedia tratta di Peppino ed Amelia che festeggiano il decimo anniversario delle loro nozze.
Ricevono una visita del tutto inaspettata. Si tratta di Antonio, il primo marito di Amelia, che, spedito a combattere sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale, era stato dato per disperso. Peppino e Antonio cominciano a litigare furiosamente, sia per la proprietà della casa abitata da Peppino e Amelia, sia sulla validità del secondo e del primo matrimonio. La ricomparsa di Antonio fa apparire illegittimo, e quindi non valido, il secondo matrimonio di Amelia; risulta però che anche la validità del primo matrimonio è discutibile. Data la situazione, i due non riescono a mettersi d’accordo, e decidono alla fine di recarsi insieme in montagna, nella speranza di trovarvi un ambiente più sereno.
Ma è un’illusione: i litigi continuano, tanto che vengono tutti e tre cacciati dall’albergo. Amelia, disperata, si rifugia in una clinica per curare i suoi nervi, ormai scossi. I due uomini continuano a farsi la guerra e le loro stravaganze finiscono col portarli in questura. Amelia, che non ne può più, accetta l’invito del suo avvocato e parte con lui per una lunga crociera. Appena liberi, i due rivali prendono un aereo per raggiungerla; ma una bufera fa precipitare l’apparecchio e dei due uomini non si ha più notizia. Amelia sposa l’avvocato; ma, un giorno, mentre festeggia il quinto anniversario del suo terzo matrimonio, vede ricomparire i suoi due primi mariti. Essi non erano morti nel disastro dell’aereo, ma si erano salvati approdando in un’isola deserta.
Gli attori sono: Gianluca Bellina, Christian Perrotti, Vittoria Pistone, Andrea La Marca, Monica Pasqualino , Stefano Calascibetta, Samuel Lo Giudice, Giuseppe Cutaia, Carmelo Provinzano, Carlo Ianni, Rosario Perno, Silvia Chiantia.
Lo scenografo è Leonardo Calabrese.
Costumista:Samuel Lo Giudice.
Gli attori dietro le quinte: Federica Cammarata, Fabiana Volpe, Lussy Provenzano, Rosario Lucerna.
Parrucco e trucco: Giuseppe Ferro.
Responsabile trucco: Fabiana Volpe.
Direttore artistico Christian Perrotti. La regia è di Gianluca Bellina.