L’ospedale, luogo deputato istituzionalmente per cura dei degenti, si rinnova. Il periodo natalizio rappresenta anche un’oasi di serenità, cultura e perché, anche divertimento.
La stagione del Natale è iniziata l’anno scorso, sotto la direzione del dott. Alfonso Cirrone Cipolla e continua quest’anno. Non solo visite di club service per rendere dolce la degenza di chi soffre, ma anche spettacoli, animazione e perfino cultura. Stamattina nel reparto di oncologia è stata inaugurata la mostra d’arte della pittrice Gabriella Di Natale dal titolo “Stati d’animo”. Una passeggiata nel cuore di chi vive un periodo buio come è quello dell’esperienza del tumore. Un’autobiografia per immagini della pittrice che si porge al dolore di chi soffre ancora oggi.
“Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo”.
Con questa citazione peesa in prestito dal personaggio fantastico Peter Pan, la pittrice Gabriella Di Natale riassume l’essenza della sua mostra artistica “Stati d’animo”.
Una collezione pennarello su tela, che resterà esposta tutto i pomeriggi, fino al 20 dicembre nel reparto di oncologia dell’ospedale Vittorio Emanuele, diretto dallo specialista Roberto Valenza, dove opera da anni l’associazione FArc, presiedura da Angela Lo Bello.
In un momento di profondo dolore e turbamento, dovuto alla scoperta di una malattia con alto rischio mortale, l’artista si è trovata travolta da un vortice di “stati d’animo” che, per un primo periodo, l’hanno affossata e soffocata. 22Solo in un secondo momento, superato lo shock della sorpresa, la perdita dei capelli, i cambiamenti fisici, il tremolio che le impediva di impugnare un pennello, ha capito che non aveva senso sprecare il tempo della propria vita dietro cose futili o episodi che non possono essere cambiati.
A essere determinante è stato soprattutto l’incontro con un’anziana signora, conosciuta durante una delle sedute di terapia, che le ha fatto comprendere l’importanza dell’amare sé stessi e prendersi cura di sé.“Ho avuto la sfortuna di ammalarmi? Sì, ma non bisogna perdere il filo di ciò che si desidera fare nella vita. È sempre un buon momento per godersi ogni secondo della propria esistenza gioendo di quanto bellezza c’è attorno a noi”.
Come una “fenice” ha imparato ad accettare la trama della sua vita e ricucire nuovamente i frammenti del suo essere, tornare a spiccare il volo, libera come una farfalla
Oggi inizia il il nuovo servizio di trasporto pubblico locale a Gela. All’Ast subentra la Sais che lo gestirà per 2 anni. “Con impegno, e nonostante la totale emergenza- dice l’assessore ai trasporti Simone Morgana – siamo riusciti a garantire la continuità di un servizio pubblico essenziale. Cominceremo lentamente, garantendo le corse esistenti, non tutto sarà immediato, ma nei prossimi mesi , gradualmente, arriveranno ulteriori mezzi, anche piu piccoli e dinamici, verranno aumentate le corse e le linee, saranno rinnovate le fermate e sarà digitalizzata tutta la comunicazione”.
Per i primi trenta giorni sarà possibile utilizzare i tesserini di abbonamento validi con il precedente servizio.
Cambio alla guida del Commissariato di Gela. Il Primo Dirigente della Polizia di Stato, Felice Puzzo, è stato trasferito al Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, quale Dirigente. Al suo posto arriva il Vice Questore della Polizia, Emanuele Giunta (nellafoto sotto) che lascia l’incarico di Capo di Gabinetto del Questore.
E’ quanto disposto dal Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani. In attesa di una nuova nomina, le funzioni di Capo di Gabinetto del Questore saranno svolte dal Commissario della Polizia di Stato Salvatore Falzone (nella fotosotto)
Il Questore Pinuccia Albertina Agnello ai due Dirigenti della Polizia di Stato ha augurato un buon lavoro per i nuovi impegni che devono affrontare nelle nuove sedi, ringraziandoli per quanto fatto in questi anni al servizio del cittadino e della comunità, con alto senso del dovere ed encomiabili livelli professionali.
Butera – Butera si prepara alla Passio Christi: il 12 aprile Piazza Castello diventa palcoscenico di fede e memoriaIl prossimo 12 aprile, l’antica Piazza Castello di Butera tornerà a farsi luogo sacro e scenico, accogliendo la straordinaria rappresentazione della Passio Christi.
Un evento che non è solo teatro, ma preghiera viva, memoria collettiva, dolore condiviso.Ogni anno, le pietre del centro storico si caricano di un silenzio denso e solenne. Le luci si abbassano, i volti si fanno intensi: comincia un racconto che attraversa i secoli e tocca il cuore. A Butera, la Passione di Cristo non si guarda: si vive, si respira tra le vie, si sente vibrare nelle voci, nei gesti, nelle lacrime.Tutto nasce da una volontà profonda: ridare vita all’antico “Martuoriu”, la sacra rievocazione che un tempo segnava la Settimana Santa.
Grazie all’associazione “Volta la Carta”, al patrocinio del Comune di Butera e alla regia poetica e intensa di Orazio Taibbi, quella tradizione è tornata ad emozionare, trasformandosi in un rito moderno capace di unire la comunità attorno al mistero della croce.Ogni scena è curata nei minimi dettagli: il Castello Arabo-Normanno si fa Gerusalemme, gli attori – tutti cittadini del luogo – diventano testimoni e strumenti di una narrazione che commuove e interroga. Le musiche si intrecciano con le parole, e tra le note risuonano i canti dei Lamentatori, struggenti preghiere in dialetto, tramandate con amore da generazioni.
La Passio Christi è molto più di uno spettacolo. È uno specchio dell’anima, una chiamata al silenzio interiore, un invito a guardare dentro il dolore di Cristo per riscoprire la forza della speranza.Il 12 aprile, a Butera, non si assiste a una rappresentazione. Si entra, in punta di piedi, in un mistero che ancora oggi parla all’uomo. E il cuore, inevitabilmente, si lascia toccare.