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Natale in ospedale 2024: seconda edizione

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Anche quest’anno arriva Natale in ospedale cge coinvolge il terzo settore, le associazioni e gli artisti locali. È un’iniziativa che ha lo scopo di portare ai pazienti ospiti dell’ospedale la magia ed il calore che tutti meritano di ricevere.

Tra i corridoi dei reparti del Presidio Ospedaliero di Gela guidato dal Dr. Alfonso Cirrone Cipolla, le associazioni in collaborazione con il personale dipendente si sono impegnati a creare un clima di serenità e di allegria attraverso addobbi natalizi nei vari reparti, distribuzione di dolcetti, accensione di luci natalizie, musica natalizia tra le corsie, giochi nel reparto di Pediatria e tanto altro.


È così che si tenta di evitare che le festività natalizie possano essere trascorse con malinconia e solitudine ed è così che i tristi corridoi dei reparti ospedalieri, si illuminano di allegria, dolcetti e doni che vengono raccolti e preparati con amore dai volontari e da tantissimi donatori che hanno a cuore questa causa.

“𝐿’𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑔𝑎𝑙𝑎𝑟𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑜𝑛𝑖 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 – ha detto il Direttore Generale Salvatore Ficarra – 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑎𝑙𝑑𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒𝑔𝑟𝑖𝑎 𝑎 𝑐ℎ𝑖, 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎’ p𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑒 co𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑓𝑒𝑠𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒, 𝑚𝑎 𝑒 a𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛’𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑐𝑐ℎ𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑐ℎ𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑒 𝑢𝑛 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎’ “.

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Attualità

Codacons:”la crisi economica dei Comuni è una vera emergenza”

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La grave crisi finanziaria dei Comuni siciliani rappresenta una vera emergenza amministrativa ed economica. Lo denuncia il Codacons, commentando i dati dell’indagine-referto sulla finanza locale siciliana 2024 condotta dalla Corte dei Conti per la Regione Sicilia. Al centro della crisi vi è il divario tra accertamenti e riscossioni, che nel 2023 ha portato a mancati incassi per quasi un miliardo di euro.

Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons, interviene con dure parole:

“Questi numeri sono la fotografia di un fallimento gestionale. I Comuni siciliani, incapaci di riscuotere quanto accertato, si privano ogni anno di risorse fondamentali per garantire servizi essenziali ai cittadini. Nel 2023 il divario tra accertamenti e riscossioni ha raggiunto i 966 milioni di euro: un dato che urla inefficienza e spreco.”

Secondo la Corte dei Conti, mentre gli accertamenti pro capite sono cresciuti da 533 euro nel 2021 a 556 euro nel 2022, le riscossioni restano tra le peggiori a livello nazionale, passando da 298 euro pro capite nel 2021 a 312 euro nel 2022. Questo gap, nettamente superiore alla media nazionale (244 euro contro 159 euro pro capite), colloca la Sicilia al secondo posto dopo il Lazio per il peggior rapporto tra accertamenti e riscossioni.

“Le conseguenze di questa incapacità ricadono direttamente sui cittadini, che vivono in territori privi di infrastrutture adeguate, con servizi pubblici al collasso e un livello di qualità della vita in continuo declino. È inaccettabile che un miliardo di euro venga disperso ogni anno per mancanza di una gestione efficiente,” afferma Tanasi.

Il Codacons sostiene l’appello della Corte dei Conti, secondo cui la priorità assoluta deve essere quella di rendere effettive le risorse spettanti agli enti locali, come previsto dall’articolo 119 della Costituzione. “Ogni sforzo organizzativo e gestionale deve mirare a colmare questo divario. Solo così si può affrontare il cuore della crisi finanziaria e restituire dignità ai Comuni siciliani,” prosegue il Segretario Nazionale.

Il Codacons annuncia che presenterà una denuncia per accertare eventuali responsabilità nelle gravi inefficienze registrate, chiedendo l’istituzione di un tavolo tecnico al fine di riformare di  riformare i sistemi di accertamento e riscossione esistenti.

 “Non si tratta solo di numeri, ma della vita e dei diritti dei cittadini siciliani. È tempo di fermare questo scempio, prima che il sistema collassi definitivamente. Il Codacons è pronto a fare la sua parte per garantire giustizia e trasparenza.” – conclude Tanasi 

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La Regione dichiara l’emergenza per il maltempo di novembre

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Palermo – Il governo regionale ha adottato la delibera con cui dichiara lo stato di crisi della Sicilia e l’emergenza nazionale sulla scorta della norma del Codice di Protezione civile per i danni causati dall’ondata di maltempo che ha colpito con nubifragi e alluvioni la parte orientale della Sicilia nel periodo compreso fra il 10 ed il 14 novembre. La Giunta regionale ha deliberato oggi, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.

«Abbiamo fronteggiato la situazione con i primi interventi – afferma il presidente Schifani – e lo stato di crisi regionale ci consentirà di attivare ulteriori iniziative per le quali sarà commissario il dirigente generale della Protezione civile. La devastazione provocata dai fenomeni atmosferici impone di chiedere anche l‘aiuto dello Stato.

Siamo certi che il governo nazionale si attiverà per consentirci di mettere in sicurezza il territorio».Ingente la mole di danni rilevati a infrastrutture pubbliche e private, alla viabilità e alle attività produttive e commerciali, segnalati dalle amministrazioni comunali o verificati con appositi sopralluoghi dei tecnici regionali. La stima complessiva dei danni, in alcuni casi ancora in corso, si attesta intorno a 75 milioni di euro, dei quali quasi 7 milioni sono necessari per interventi di somma urgenza, alcuni già eseguiti per un importo di 1,4 milioni, mentre altri sono in corso o da avviare per oltre 5,5 milioni.

I Comuni interessati dal provvedimento sono 39 Città Metropolitana di Catania: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande.Città Metropolitana di Messina: Forza D’Agrò, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti.

Libero Consorzio di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa.

Non c’è Butera che pure ha subito danni ingenti.

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Positive le prime due giornate di “Versi di luce”

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E’ partito con molto seguito il Festival internazionale di cinepoesia “Versi di luce 2024”. L’inaugurazione a Gela, presso il cineteatro “Antidoto”, martedì 10 dicembre. Il festival è organizzato da “Cineclub 262” e “Stellamaris” con il sostegno della Regione Siciliana-Assessorato Turismo, sport e spettacolo, Sicilia film commission e Ministero della cultura. Patrocinato, tra gli altri, dal Comune di Modica e dal Comune di Gela. Subito il ricordo dei sessantacinque anni dal premio Nobel a Salvatore Quasimodo e la presentazione dello spettacolo di cineteatro.

“Non sposto un segno al mio cuore”, scritto da Nausica Zocco. L’autrice ha introdotto la sua opera. A seguire, è iniziata la proiezione dei corti in concorso. In programma:“Globo di neve-Snowglobes” di Gregory Vardarios;“Il genitore professionale-The professional parent” di Eric Jasan;“In quanto a noi-From our side” di Simone Massi. Dalle ore 20, si è tenuta la proiezione lungometraggio in concorso “Il mare nascosto-The hidden sea” di Luca Calvetta, con la presenza del regista.
Oggi, mercoledì 11 dicembre, la giornata del Festival è stata assai ricca di presenze.Alle ore 18:30, a Modica, presso il salone “Ente Liceo Convitto”, si è tenuta la proiezione di altri tre corti in concorso. Si tratta di “Mercato libero-Call bait” di Giuseppe Cacace;“Pezzi dentro-Pieces Whitin” di Sam Luk; “Sette minuti-Seven minutes” di Alessia Bottone.

A seguire, la proiezione del lungometraggio “Misteriosamente inventato-Mysteriously inventend” di Francesco Cordio. Il regista presente insieme al protagonista, l’attore Ivan Giambirtone. Il lungometraggio ha come punto di riferimento narrativo l’opera dell’artista Nino Cordio.

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