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Al via il secondo tour in Sicilia della scrittrice Arianna Mortelliti

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Al via il secondo tour in Sicilia della scrittrice Arianna MortellitiIn libreria con Quel fazzoletto color melanzane (Mondadori) Caltanissetta, 22 novembre 2024 – La Sicilia torna ad incontrare la scrittrice Arianna Mortelliti: al via il secondo tour isolano della scrittrice in libreria con il suo secondo romanzo dal titolo “Quel fazzoletto color melanzana”, edito da Mondadori, dopo la prima avvenuta a Racalmuto. Dopo il successo della sua opera d’esordio, “Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni”, Mortelliti pubblica un romanzo in cui le storie non sono legate tra di loro e sono scritte dal punto di vista del protagonista. Si tratta di storie e segreti famigliari che affrontano il tema della comunicazione nell’ambito degli affetti, oltreché la difficoltà nelle relazioni che ha una dimensione psicologica, sociologica e filosofica. Il tour di presentazione toccherà tre città della provincia di Caltanissetta: Serradifalco, Gela e Niscemi. Durante le presentazioni, l’autrice incontrerà il pubblico siciliano, raccontando aneddoti e ispirazioni che hanno portato al suo nuovo romanzo. Mortelliti, in una intervista al Corriere della Sera spiega come il nonno materno Andrea Camilleri l’abbia ispirata, «in maniera involontaria e molto vaga, perché ho riletto le primissime pagine che nonno aveva scritto di un romanzo inedito su Montalbano che non è riuscito né a sviluppare né a terminare a causa della sua morte. In quelle poche pagine vi è una piccola situazione, appena abbozzata, che mi ha fatto riflettere e ha stimolato la mia fantasia. Si parla del ritorno nei luoghi d’infanzia e delle emozioni che suscitano quando vi si torna – si legge sul quotidiano -. Ho elaborato una storia completamente diversa da quella che avrebbe realizzato mio nonno e ho creato il romanzo con protagonista Lara e la vicenda della sua famiglia. Mio nonno mi ha educata sin da piccola all’utilizzo della fantasia con tecniche narrative e teatrali. Ha influito sulla mia formazione culturale. Ho ricordi bellissimi». Un’occasione unica per i lettori siciliani di confrontarsi con la scrittrice e scoprire il mondo dietro le pagine di “Quel fazzoletto color melanzana”. Il tour rappresenta per Mortelliti un ritorno simbolico alle radici siciliane, un percorso di narrazione che si intreccia con la storia dell’isola, dei suoi colori, delle sue atmosfere. Ecco i dettagli delle tre presentazioni nissene:A Serradifalco, giovedì 28 novembre alle ore 17,30, presso Palazzo Mifsud. L’incontro è promosso dal Auser e dalla Libera Università della Terza Età. Dialoga con l’autrice il giornalista Salvatore Picone. Letture a cura di Giuseppe Minnella. A Gela, venerdì 29 novembre, ore 18,00, presso il Civico 111. L’incontro è organizzato, con il patrocinio dell’assessorato comunale alla Cultura, dall’Inner Wheel, presieduto da Tiziana Demaria; dialoga con l’autrice il giornalista Andrea Cassisi.A Niscemi, domenica 1° dicembre, ore 17,30, presso la Biblioteca Mario Gori. L’incontro è organizzato, con il patrocinio dell’assessorato comunale alla Cultura, dall’Inner Wheel presieduto da Carmelinda Pepi e dalla Fidapa presieduta da Lucia Spata; dialoga con l’autrice la professoressa Simona La Rosa.La sinossi del libro”Lumache” erano chiamati per l’estrema prudenza nella guida, eppure è proprio in un incidente d’auto che Alice e Filippo trovano la morte. Lara, la loro figlia trentenne, torna a Castel Cielo, nella provincia laziale, per i funerali. E ora? Che fare? Chiudere definitivamente con quel che resta di lei nell’angusta vita del paese? Lara ritrova la stretta protettiva della nonna paterna, la miniera di emozioni che, attraverso lei, la lega alla sua infanzia. Dunque prende tempo, e più prende tempo, più il passato scivola in lei e mina un equilibrio fatto di silenzi e rimozioni: chi è stato lo “zio” Rocco trovato morto nel fiume quando lei era una bambina, chi è stato per suo padre (il migliore amico?) e per sua madre (uno scomodo affetto?). E Franco? Bollato dalla nomea di “matto” e accusato di quella morte misteriosa, è un talentuoso fotografo che non ha mai smesso di collezionare immagini del paese e delle sue facce. E Don Alfonso, che cosa sa? Che cosa ha raccontato e che cosa ha tenuto nascosto nel corso degli anni? Si accendono nuove oblique confidenze e si aprono crepe delle quali è inevitabile forzare l’accesso. Da lì in poi è un precipizio di rimandi, percorsi, rivelazioni che agitano la quiete provinciale e il cuore di Lara. Arianna Mortelliti scrive un romanzo che tiene ben conto della lezione del nonno Camilleri: una comunità piccola che dietro alla maschera della solidarietà nasconde guasti e nodi. Nodi da sciogliere. Nodi da soffrire.L’autriceArianna Mortelliti, (Roma, 1987) si è laureata in Scienze Biologiche e lavora come insegnante nella scuola. Nipote di Andrea Camilleri, ha debuttato nel 2023 con Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni. A ottobre 2024, sempre per Mondadori, è uscito il suo secondo romanzo Quel fazzoletto colore melanzana. Per l’opera prima ha vinto il XXIV Premio nazionale “Gorgone d’Oro” e per il secondo romanzo invece, il XXXVII Premio nazionale Nino Martoglio di Belpasso

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La vita in foto: ecco Franca Schininà

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Impossibile riuscire a descrivere quanto ha raccontato ieri sera al Museo civico di Niscemi Franca Schininà. Fra quei muri qualcuna delle sue foto: echeggiavano le bombe della guerra della Palestina di tanti anni fa , ancora troppo attuali. Gli spari sui bambini di ogni angolo della terra. Il freddo delle capanne delle terre di conquista di mondi lontani sembrava scendere come una coltre su un uditorio rapito dalle parole vive.

E il battito di cuori impazziti che non trovano corrispondenza nelle menti malate dei manicomi, dove Franca avrebbe voluto salvare qualche essere umano e quasi si è colpevolizzata per non averlo potuto fare. Un percorso fotografico che ha toccato il mondo intero. Niente lustrini o scenografie patinate ma solo volti affranti dal dolore dell’anima. La storia dell’essere umano che trasuda in sguardi persi, in corpi raggomitolati in abitazioni povere.

“Il mondo nelle mie immagini…non chiedo attraverso le mie immagini compassione; solo responsabilitàperché non spariscano dalla memoria ma restino per porre degli interrogativi – scrive nel libro “Senza confini’, che ha presentato sollecitata dalle domande del critico d’arte, Salvatore Parlagreco.

“Realizzate i vostri sogni – ha detto ai giovani- anche quelli più difficili. Io ho visto guerre, esplosioni e sono o ancora qui”. Una carica inesauribile ad 82 anni. Ha avuto tutto: carriera, famiglia, esperienze. Ha toccato con mano le invasioni dei popoli e le notizie del telegiornali riferite all’incontrario. Cuba, Yemen, Stati Uniti, Brasile sono solo alcuni dei paesi fotografati.

La conversazione dopo i saluti del Presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, dell’assessore alla cultura Marianna Avila, del direttore del Museo Civico Enzo Liardo. Gli interventi sono stati a cura di Lucia Di Paola Guzzardi past President dell’intervento Wheel. La presentazione a cura di Salvatore Parlagreco in qualità di critico d’arte.

Franca Schininà e’ nata a Caserta, vive e lavora a Ragusa. La sua passione per la fotografia nasce nel 1980. E’ stata allieva del fotografo siciliano Peppino Leone, che l’ha indirizza al bianco e nero intuendo la capacità di sintesi fotografica.

“Franca Schininà si e’ accostata alla fotografia come un pittore in erba a tele e pennelli – si legge nel grande volume- animata dall’esigenza vitale di ritrovarsi ed esprimere sé stessa nella creazione di un’immagine. La sua ricerca percorre a tappe forzate la strada verso l’auto-consapevolezza, la raggiunge e spinge il traguardo più in avanti, in direzione dell’universale comune senso dell’uomo. La definizione di Giuliana Traverso, per cui “le donne fotografano puntando l’obiettivo contro sé stesse”, la guida e le indica il cammino. I segni di questa ri-voluzione interiore rappresentano il senso profondo di alcuni tra i suoi più commoventi lavori. Nel 1983 realizza il reportage sugli ospedali psichiatrici “Emarginazione e solitudine”, al quale appartengono le immagini selezionate, nel 1999, per la Mostra sulla Storia del Manicomio di Palermo “000 Mondo della follia e oltre”, tenutasi in seno all’omonimo Convegno, presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Nel 1993 pubblica “Fin qui sei giunto…”, immagini di un viaggio-ricerca effettuato nel Tibet nel 1991.Dalle Lofoten alla Sicilia, dalla Patagonia all’Africa, dal Perù allo Yemen, dalla Cina al Portogallo, al Marocco nasce, nel 1996, il lavoro autobiografico “Un silenzio attorno a una voce”.Il tratto comune a molte delle sue fotografie – l’attenzione istintiva all’uomo ed ai contesti, dualisticamente composti nella classicità del suo fotografare in B/N – la rende protagonista a più riprese di importanti iniziative sul tema dei DIRITTI UMANI: l’Istituzione Salvatore Fiume di Comiso (RG) espone da Marzo a Giugno del 2000 circa 110 sue immagini, nell’ambito di quattro seminari sui diritti umani.Nel 2001, l’Istituto Buddista Italiano SOKA GAKKAI la sceglie per la Mostra itinerante sui “DIRITTI UMANI VIOLATI”, inaugurata a Matera dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.Nel 2002, una selezione di 13 sue fotografie, aventi ad oggetto la condizione dei minori in diversi paesi del mondo, viene utilizzata per la realizzazione del calendario Unicef dedicato al “Progetto ZAMBIA, assistenza ai bambini orfani dell’Aids”.Nel Novembre 2003, partecipa al 4° World Summit of Nobel Peace Laureates: ”Roma, Città dei Diritti Umani”, svolto ai Mercati di Traiano, presentato dal Summit mondiale dei Premi Nobel per la Pace, dal Comune di Roma, dalla Fondazione Gorbaciov e dall’Istituto italiano Soka Gakkai.

Nel 2004 presenta, assieme alla mostra, in svariate città e sedi universitarie, la pubblicazione “SETE D’AFRICA”, seguita da una seconda edizione nel Febbraio 2005, con i cui proventi della vendita realizza svariati progetti in Africa.Nell’Ottobre 2006, svolge, per conto dello I.O.M. (International Organization Migration) e con la collaborazione della Fondazione PARADA (creata nel 1995 dal clown Miloud), il lavoro “I Ragazzi di Bucarest”, relativo ai bambini e ragazzi di strada in Moldova e in Romania.Il 27 Gennaio 2007, per la Giornata della memoria, presenta a Scicli, Pal. Spadaro, “Conoscenza – Coscienza – Clemenza”, realizzato ad Auschwitz e Birkenau.Nell’Aprile 2007, un interessante lavoro su “Pasqua in Guatemala” (Antigua, S. Pedro Salcatepequez, Playa Grande ecc.) e “On the road”, reportage sulle condizioni di vita del Guatemala, Nicaragua e Costa Rica.Nell’Agosto 2008, si reca in Brasile per ultimare il lavoro sui bambini e ragazzi di strada. In cantiere “FIHAVANANA”, pubblicazione sul Madagascar e sulla Missione, a Marovoay, della quale si occupa, con grandi risultati, l’Associazione Progetto Missione Madagascar Onlus, di cui fa parte a tempo pieno.Febbraio 2009: Palestina: Pellegrinaggio di Pace e Giustizia, un lavoro che verrà richiesto e presentato, dai Comitati palestinesi, in parecchie città d’Italia. Nel Luglio 2014, al Castello di Donnafugata, un’antologica: Camminando per il mondo…La sua ricerca continua sui ragazzi di strada in Brasile, meninos de rua, e in Sud Africa.

Ecco la ragazza col ciuccio che cerca ancora la sua mamma.

E ancora, l’inospitale, ma straordinaria Dancalia (tra Eritrea ed Etiopia), il mitico Giappone e ultimamente il Vietnam, che la conquista per la gentilezza, la dignità e l’affettuosa ospitalità della sua gente…Il percorso di una vita, la ricerca di una verità,per il conseguimento di una speranza”.

L’iniziativa è stata resta possibile grazie all’Inner Wheel di Ragusa Centro e Niscemi, della Fidapa, del Soroptimist e UniTre, dell’associazione Progetto Madagascar Odv. La mostra resterà aperta dal 28 aprile al 30 maggio

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Acqua: torna l’erogazione a giorni alterni

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Riportato il danno alla condotta San Leo che serve le zone di San Giacomo, Caposoprano e quartieri balneari, la società di gestione della erogazione idrica Caltaqua, ha comunicato la ripresa della fornitura idrica da parte di Siciliacque.

Ecco il calendario aggiornato:

28.04.2025 Macchitella dal pomeriggio

29.04.2025 Caposoprano basso, San Giacomo alto, Fondo Iozza e Marchitello

30.04.2025 Caposoprano alto, San Giacomo basso e Scavone.

A seguite la consueta turnazione a giorni alterni.

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Il Rotary incontra la squadra che ha vinto il primo posto alle Olimpiadi di Primo Soccorso della Croce Rossa

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Il Rotary di Gela presieduto da Ugo Granvillano ha organizzato per martedì 29 Aprile 2025, alle ore 19.30 al Palazzo Mattina: i rotariani incontreranno la squadra vincitrice Regione Sicilia tutta gelese che ha conquistato il primo posto alle Olimpiadi di Primo Soccorso della Croce Rossa Italiana e che apre il varco alle prossime gare nazionali.

Saranno presenti durante la serata l’Aministrazione Comunale di Gela con il Sindaco Terenziano di Stefano, Giuseppe Di Cristina Assessore alle Politiche Giovanili ed all’Istruzione, Anita Lo Piano Presidinte della Croce Rosssa Italiana Comitato di Gela, la Prof.ssa Serafina Ciotta Dirigente del Liceo Scientifico di Gela “E.Vittorini”, la referente del progetto prof.ssa Maria Scebba e la presenza di tutta la squadra delle studentesse del Liceo Scientifico “Elio Vittorini” di Gela, che hanno conquistato il primo posto alla III Edizione delle Olimpiadi Regionali di Primo Soccorso per Studenti, che si sono svolte a Ortigia, Siracusa!

Il team, guidato da Cristina Corallo e composto da Aurora Carfí, Sofia Granvillano, Eleonora D’Arma, Delia Maria Dominante ed Elisa Giudice, la squadra ha brillato nelle prove pratiche e ha vinto anche la competizione social con un video che verrà pubblicato sulla pagina Social Giovani Crisicilia. Ora, si preparano a rappresentare la Sicilia alle Olimpiadi Nazionali! Avremo modo di conoscerle meglio e assaporare assieme a loro le emozioni che hanno provato nonchè l’orgoglio tutto gelese che si apprestano a rappresentare nella competizione nazionale.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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