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Eni Versalis Ragusa. Cna Fita Sicilia: “dichiarazioni Ricci non ci tranquillizzano”

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Ragusa – “Le sue dichiarazioni non ci tranquillizzano per nulla. Lei, provando a rassicurare, ha dichiarato che l’impianto ENI Versalis di Ragusa “verrà riconvertito in un centro servizi e ricerca a servizio di Priolo”. Una riconversione che “riguarderà anche l’indotto” il quale si “cercherà di valorizzare”. Ecco, è la coniugazione del verbo cercare che ci preoccupa e non poco. E’ come se avesse lasciato intendere che ci siano delle clausole, delle riserve, difficili da svelare”.

Lo scrivono Saro Tumino, Daniela Taranto e Giorgio Stracquadanio, rispettivamente presidente e responsabili della Cna Fita Sicilia, in una lettera inviata al direttore operativo di Eni Versalis, Giuseppe Ricci.

“Lei sa benissimo – aggiungono – come il settore del trasporto, che ha fornito fino ad ora servizi all’impianto di Ragusa, sia fatto da centinaia di piccoli padroncini i quali per dare una prestazione di qualità hanno acquistato mezzi rispettosi dell’ambiente. Per onorare i tempi di consegna hanno fatto assunzioni. Sicuramente saprà come attorno al trasporto del polietilene si sia sviluppato un secondo indotto fatto da centinaia di attività di autoriparazione (meccatronici, carrozzieri e gommisti), agenzie di servizi, distributori di carburante, assicurazioni, banche”.

“Tutto questo, per anni, ha prodotto milioni di euro di fatturato creando lavoro produttivo, reddito e risparmio. Ma dietro tutto questo non c’è solo economia. Prima di ciò vi sono persone, famiglie, che dal 24 ottobre hanno perso la serenità. Forse per Lei tutto questo sarà banale, tant’è che ha detto, con una battuta secca: “l’indotto… si cercherà di valorizzare”. Ma le persone, le famiglie di questo indotto – che hanno bisogni, impegni e scadenze da onorare – vorrebbero capire come, in che modo, in che tempi si “cercherà di valorizzare””. 

“Veda, la retorica aziendalistica, fatta di annunci magniloquenti (investimenti per un miliardo di euro) – concludono – se poi è seguita da un “si cercherà…” perde ogni significato e assume il sapore amaro del poco attendibile. Da Lei e dalla sua Azienda chiediamo, più attenzione, un po’ di rispetto e maggiore concretezza. Prorogare la chiusura dell’impianto, non chiuderlo in modo repentino, consentirebbe all’indotto di adeguarsi verso nuove mansioni. Su questa nostra proposta vorremmo poter avviare un confronto sereno con Lei per capire realmente come si “cercherà di valorizzare” l’indotto e quali intenzioni ha l’ENI nei confronti delle tante imprese di trasporto che collaborano con la stessa e che noi ci onoriamo di rappresentare”.

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Alario (Ugl):le royalties,superata l’emergenza,si usino per lo sviluppo di Gela

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“E’ positivo che non ci sia stata alcuna impugnativa della legge finanziaria regionale e di conseguenza l’ente comunale potrà disporre delle somme delle royalties, anche per finalità legate all’uscita dal dissesto. Però, questi importanti fondi dovranno servire, superata l’emergenza, a progetti di sviluppo in città”

Il segretario confederale Ugl Andrea Alario ritiene favorevole la decisione del governo Meloni, che ieri ha ufficializzato l’assenza di presupposti per impugnare le norme della legge finanziaria regionale, compresa quella cosiddetta sblocca royalties che per il Comune di Gela è essenziale a copertura del bilancio.

Il governo regionale ha annunciato solo “correzioni”. Sulle royalties, Alario insiste affinché i fondi vadano alla città e ai progetti di sviluppo, non appena sarà superata la fase del dissesto. Al contempo, il sindacalista non trascura la vicenda delle royalties del progetto “Argo-Cassiopea”, che con un decreto regionale sono state congelate, in attesa di verifiche sulle dodici miglia marine.

“Le royalties – aggiunge – spettano alla città e al territorio. Non dimentichiamo, indipendentemente dalle dodici miglia marine, che le installazioni e le interconnessioni per il gas sono tutte sul territorio comunale. Sono certo che una soluzione verrà trovata, affinché la comunità possa avere ciò che gli spetta. Il progetto “Argo-Cassiopea” di Enimed è molto importante. E’ tra i principali per le forniture di gas nel territorio nazionale. Parliamo di un investimento strategico che ha generato occupazione. E’ giusto però che la città possa goderne, proprio a seguito dell’avvio della produzione”.

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Sindacale

Forestali in piazza oggi contro la riforma che non c’è

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I Forestali davanti a Palazzo d’Orleans oggi con i sindacati

“Ci hanno chiesto di aspettare ancora e ancora. Ma il tempo è scaduto. Mentre il presidente si è sempre negato al confronto, qualche esponente del governo Schifani ci domandava perché fare oggi sciopero generale dei forestali. Ha ragione, avremmo dovuto proclamarlo prima. Per reclamare con più forza la riforma-che-non-c’è e per rivendicare il diritto dei siciliani a un efficiente e stabile servizio pubblico di Protezione ambientale, che solo i forestali possono assicurare”. Così, i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Sicilia e Fai-Flai-Uila Sicilia Alfio Mannino, Leonardo La Piana, Luisella Lionti, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, stamattina a Palermo in piazza Indipendenza dinanzi la sede della Presidenza della Regione per lo sciopero generale del settore forestale. Migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutte le nove province hanno aderito alla giornata di mobilitazione che s’è svolta sotto questo titolo: “Qualcuno ha visto la riforma forestale? Basta prese in giro!” Di fronte a Palazzo d’Orleans, gli interventi degli esponenti di Cgil-Cisl-Uil Sicilia e Fai-Flai-Uila Sicilia che sottolineano: “Negli ultimi vent’anni gli effettivi sono scesi da 35mila a 15mila, altri lasceranno il servizio a breve. Molti, troppi, sono i precari a vita. Oltre 13 mila! Stabilizzazione e ricambio generazionale sono doverosi in un comparto che ha una media età di 58 anni, difficilmente conciliabile con la delicatezza di compiti come quello svolto dagli operatori dell’Antincendio. Ecco perché sollecitiamo da tempo, con questo e con i precedenti Governi regionali, una nuova legge che garantisca una forza di contrasto permanente e professionale a dissesto idrogeologico, siccità, roghi boschivi, deforestazione e desertificazione del territorio”.

“Il disegno di legge c’è, abbiamo contribuito a scriverlo – concludono Mannino, La Piana, Lionti, Scotti, Russo e Marino – ma non è mai arrivato in Giunta, è stato quindi negato all’esame e al voto dell’Assemblea regionale. Così si offende la dignità del lavoro e il diritto alla salvaguardia del territorio. Ecco perché siamo in piazza oggi e ci torneremo ancora, fino a quando la riforma-che-non-c’è non salterà fuori”.

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Asili nido,ci sono i fondi e la Cgil sollecita i Comuni a non sprecare l’occasione

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Alla luce del decreto 51 pubblicato il 17 marzo 2025 e relativo Avviso Pubblico dal Ministero dell’Istruzione e del Merito , gli Enti Locali entro il prossimo 3Aprile 2025 sono chiamati a registrare l’adesione alla manifestazione di interesse per il nuovo Piano di Interventi per asili nido nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1
Si tratta di uno stanziamento derivante dello spostamento dei finanziamenti di alcuni investimenti del PNRR a titolarità del Ministero dell’Istruzione e del Merito previsti in sede di revisione dell’8 dicembre 2023 e del 7 maggio 2024.
Una diversa allocazione di risorse riconosciuta dalla Commissione europea al MIM in sede di revisione del Piano a seguito degli incrementi di prezzi.
Ne sono destinatari 1822 Comuni e in Sicilia possono essere finanziati 5.712 posti facendo riferimento per la relativa partecipazione a due specifici criteri: il mancato raggiungimento ad oggi del 33% di posti nido da garantire entro il 2027 quale livello essenziale della prestazione; la presenza di una popolazione residente di almeno 45 bambine/i tra 0 e 2 anni; con la
possibilità per i comuni che non raggiungano singolarmente questo requisito di aggregarsi in convenzione con comuni limitrofi al fine di raggiungere il requisito stesso
Per la provincia di Caltanissetta sono stati previsti 452 posti per un totale di €9.264.000 cosi ripartiti:
Caltanissetta n. 108( € 2592.000), Butera n. 24 (€ 576.000), Delia n. 24 ( € 576.000), Mazzarino n. 42(€ 1008.000),Milena n. 24( €576.000), Niscemi n. 42( €1008.000), Riesi n. 42( € 1008.000), San Cataldo n. 42( € 1008.000), S. Caterina Villarmosa n. 24(€ 576.00), Serradifalco n. 28( € 672.00), Sommatino n. 28 ( € 672.000), Vallelunga Pratameno n. 24 ( € 576.000);
“Di certo non sfugge ad alcuno l’importanza di raggiungere in ciascun territorio gli obiettivi assegnati tanto nell’interesse dei bambini quanto delle donne che potrebbero fruire di un servizio così importante che vede disparità di diritti tra i bambini e le famiglie del Sud rispetto al Nord del nostro Paese con una condizione ancora più svantaggiata per le aree interne Gli asili si configurano come diritti dei bambini oltre al fatto che il potenziamento dell’offerta di nidi andrebbe a creare opportunità di lavoro con profili professionali di qualità.
Abbiamo pertanto inviato a ciascun comune una nota di riscontro in merito a quanto metteranno in essere per raggiungere l’obiettivo di ciascun territorio e per sollecitare l’attività dei Comuni interessati al fine di non vedere sprecata un occasione così importante per il nostro territorio”- dice la segretaria della Cgil Rosanna Moncada

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