E’ arrivata al Comune l’ennesima nota ufficiale dell’ASP nella quale si suggerisce, alla luce dei dati allarmanti degli ultimi giorni relativi ai nuovi positivi (46 solo nel bollettino odierno), di emettere apposite ordinanze sindacali che favoriscano il divieto di assembramenti, garantiscano il distanziamento sociale in ambienti pubblici (compresi i trasporti), e incentivino l’uso delle mascherine all’aperto e di disinfettanti per l’igienizzazione delle mani.
Il DPCM n.105 del 23 luglio ha modificato i criteri per l’attribuzione delle fasce di rischio, mettendo come paletti l’occupazione dei posti letto in ospedale e 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Gela è abbondantemente sopra questi limiti. Per questo, il Sindaco Lucio Greco oggi pomeriggio ha convocato una riunione urgente, al fine di confrontarsi con assessori, consiglieri comunali, capigruppo, associazioni datoriali e di categoria. Il settore della ristorazione e della movida, infatti, potrebbero essere quelli maggiormente interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi in fase di studio.
Il Sindaco, nelle prossime ore, chiederà la convocazione di un tavolo tecnico alla Prefettura e alla Questura, unici enti preposti all’attivazione dei controlli richiesti dalle associazioni, ma la bozza dell’ordinanza per vietare assembramenti e stazionamenti è già sul suo tavolo. Ecco cosa prevede:
– obbligo dell’uso della mascherina sia nei luoghi al chiuso che all’aperto
– obbligo di chiudere a mezzanotte e di riaprire non prima delle 5 del mattino per i pubblici esercizi rientranti nell’attività della ristorazione (bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, lidi balneari, etc)
– divieto di vendere e somministrare bevande, a posto fisso o in forma ambulante, dalle ore 21 alle ore 5 del giorno successivo, e comunque mai in bottiglie o bicchieri di vetro, ma solo in quelli di carta e plastica
– obbligo per tutti i pubblici esercizi e tutti i mezzi di trasporto di mettere a disposizione del pubblico il disinfettante per le mani
“Sapevamo che la fine della zona rossa non equivaleva ad un liberi tutti, – ha dichiarato il Primo Cittadino al termine della riunione – ma i numeri degli ultimi giorni sono realmente agghiaccianti e non ce li aspettavamo nella bella stagione. Ancora una volta, a malincuore, siamo costretti a pensare a provvedimenti restrittivi, ma vogliamo anche fare affidamento sul senso civico dei concittadini. Con le associazioni datoriali e di categoria ci siamo confrontati sulle strade da percorrere per evitare nuove chiusure tout court, e l’ipotesi di una chiusura a mezzanotte o, al massimo, all’una potrebbe essere percorribile. Siamo in piena emergenza, siamo chiamati a trovare una soluzione e non ci tireremo indietro di fronte a queste responsabilità. Ma, ancora una volta, voglio ricordare che senza la collaborazione dei cittadini possiamo fare ben poco. Occorre vaccinarsi e prestare la massima attenzione nelle piccole cose di ogni giorno. Mi rendo conto che in estate attenersi a certe regole è ancora più difficile, ma non abbiamo scelta: dobbiamo adottare comportamenti responsabili”.