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Stessa norma diversa applicazione…

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Ragusa – Due forme di applicazione della norma differenti: ad un disabile viene riconosciuta la patologia e il sostegno economico ed ad un’altra no. Ma la battaglia continua sul fronte legale visto il precedente. Ma andiamo con ordine. A seguito di ricorso, presentato al giudice del lavoro del tribunale di Ragusa, dagli avv.ti Antonio e Luigi Santagati del Foro di Gela, l’ASP di Ragusa ha riconosciuto il diritto di M.C. di ottenere il beneficio, previsto per la disabilità gravissima,  dalla legge regionale n.4/ 2017 (c.d. legge Crocetta) che,in precedenza, le  aveva negato .

Tuttavia, ancora una volta, la stessa ASP ha rifiutato di concedere lo stesso  beneficio ad A.D.,   minore affetta da Sondrome di Dawn, disturbo dello  spettro autistico, di terzo grado, previsto dall’art.3,comma 2 ( lettera “g”) della legge regionale  n.4/2017,  che determina   la disabilità gravissima ed il conseguimento della relativa indennità. 

I genitori di A.D.   si sono rivolti allo studio legale degli avvocati Antonio e Luigi Santagati i quali hanno già depositato il ricorso al Giudice del lavoro e sono fiduciosi di poter far conseguire ad A.D.  Un giusto diritto, negato dall’ASP di Ragusa, ma previsto dalla legge regionale n.4/ 2017,  voluta dal concittadino gelese , On.le Rosario Crocetta.

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Giudiziaria

Via libera del Tar ai lavori dell’Osservatorio Astronomico dell’Agenzia Spaziale Europea

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Palermo – Dopo un lungo iter amministrativo iniziato nel 2022 che ha visto coinvolti la Regione Siciliana e l’Ente Parco delle Madonie, l’ESA-Agenzia Spaziale Europea ha ottenuto i provvedimenti di assenso e autorizzativi per la realizzazione nel territorio del Comune di Petralia Sottana (PA) e, precisamente all’interno del Parco regionale delle Madonie, sulla sommità del Monte Mufara, del telescopio Flyeye, ovvero la prima unità di una rete globale di telescopi per il monitoraggio degli oggetti potenzialmente pericolosi vicini alla Terra.

Tuttavia, alcune Associazioni Ambientaliste, nel luglio del 2024 hanno proposto un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR-Palermo per chiedere l’annullamento dei suddetti provvedimenti autorizzativi, lamentando un presunto contrasto dell’opera con le previsioni di tutela che disciplinano l’area del Parco delle Madonie istituito con Decreto 9 novembre 1989 dell’Assessore al Territorio e Ambiente. Per resistere a tale azione si costituivano in giudizio l’Ente Parco delle Madonie, con patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, la So.svi.ma s.p.a, che gestisce il SUAP Madonie Associato, l’Amministrazione regionale e l’Agenzia Spaziale Italiana.

L’Avv. Rubino, nell’interesse dell’Ente Parco, eccepiva preliminarmente la tardività e l’inammissibilità del ricorso proposto dalle associazioni ambientaliste, in quanto il vero e proprio provvedimento autorizzatorio rilasciato dal SUAP madonita, era stato rilasciato nel maggio 2023, ovvero un anno prima della proposizione del ricorso.Inoltre, nel merito il predetto legale rilevava che il progetto dell’Osservatorio astronomico risultava certamente compatibile con i vincoli vigenti all’interno del Parco delle Madonie ove è espressamente consentita la realizzazione di strutture destinate alla ricerca scientifica.Il TAR-Palermo, condividendo le difese dell’Avv. Girolamo Rubino in rappresentanza dell’Ente Parco delle Madonie, con ordinanza del 24 settembre 2024 rigettava l’istanza cautelare proposta dalle Associazioni ricorrenti e, conseguentemente, l’ESA ha potuto continuare i lavori per la realizzazione dell’Osservatorio Astronomico sul Monte Mufara.

Preso atto della decisione cautelare resa dal T.A.R. le Associazioni ambientaliste hanno presentato istanza di sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del ricorso e, conseguentemente, con sentenza del 20.12.2024, il TAR-Palermo ha dichiarato il ricorso proposto improcedibile.Alla luce della statuizione del TAR-Palermo potranno dunque proseguire, senza le rimostranze delle associazioni ambientaliste, i lavori per la realizzazione dell’Osservatorio Astronomico sito all’interno del Parco delle Madonie.

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Morì a causa di un incidente stradale, condannato chi guidava la macchina a 120 km orari

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E’ stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione Gaetano Vizzini, il ragazzo catanese di 24 anni che il 17 marzo 2019 effettuò un testa coda a 120 chilometri orari, provocando la morte della 15enne gelese Vittoria Maria Caruso che si trovava sui sedili posteriori dell’auto. Il giudice ha disposto anche la revoca della patente e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. “A settembre Vittoria avrebbe compiuto 21 anni e, quasi sicuramente, avrebbe frequentato l’università – raccontano i genitori Irene e Francesco – Ciò che ci fa più male è il futuro che le è stato sottratto. Un’intera vita di sogni, speranze, amori, finita all’improvviso e troppo presto. Vittoria ci manca come l’aria. Con la condanna di oggi si chiude per noi un capitolo dolorosissimo. Vittoria ci è sempre rimasta accanto, dandoci la forza di lottare per lei e insieme a lei”. La famiglia si è rivolta a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali, ed ha seguito il processo con l’avvocato fiduciario Rita Parla. L’incidente avvenne poco dopo le 22 del 17 marzo 2019 sulla strada statale 117 in “Contrada Farello” a Gela. Vizzini, alla guida della Fiat Panda della madre, imboccò una strada chiusa al traffico in direzione del cimitero di Farello. In auto, assieme a lui, altri tre ragazzi tra cui appunto Vittoria. Dopo aver raggiunto i 120 chilometri orari, Vizzini tirò il freno a mano, sterzando a sinistra ed effettuando un testa coda. Quando i ragazzi vennero trasportati in ospedale, si scoprì che Vizzini era sotto l’effetto di alcol (0,46 grammi per litro) e sostanze stupefacenti (cannabis). Rimasero tutti illesi a parte Vittoria che, purtroppo, riportò ferite che si dimostrarono fatali. “Sono passati quasi 6 anni dall’incidente e per la famiglia è sempre un dolore immenso ricordare quel giorno – commenta Diego Ferraro, responsabile della sede di Giesse ad Agrigento – La condanna, ovviamente, non restituirà Vittoria ai suoi genitori, ma possiamo dire che giustizia è stata fatta. Al tempo stesso, però, serve sensibilizzare i giovani affinché comprendano le conseguenze di questi comportamenti che violano le norme del Codice della strada: se bevi o ti droghi non puoi metterti alla guida di un veicolo, senza se e senza ma”. È ciò che la mamma di Vittoria ha spiegato e sta spiegando agli studenti delle scuole locali. “Parlo con i giovani, di persona, e racconto la mia storia, mostrando anche le immagini dell’incidente che ha spento il sorriso di mia figlia per sempre – racconta Irene – Vorrei far capire ai ragazzi che la vita è una e merita di essere vissuta. Non puoi rischiare di perderla a 15 anni per una bravata. L’alcol e le droghe ti fanno percepire il pericolo in modo diverso, rispetto a una persona lucida”.

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Inganna la scuola con permessi e congedi per assistere la madre, docente a processo

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La Procura della Repubblica di Gela, retta da Salvatore Vella, ha disposto il rinvio a giudizio di un ingegnere quarantottenne di Niscemi, per truffa e falso. Da docente a tempo pieno di un istituto scolastico superiore di Milano ha goduto indebitamente di permessi e congedi chiesti e ottenuti per assistere la madre portatrice di handicap e figlia infradodicenne, affermando falsamente che la madre vivesse con la sua famiglia, mentre in realtà continuava a svolgere la libera professione (senza essere autorizzato a farlo), invece di assistere i propri familiari e ingannando i dirigenti scolastici degli Istituti milanesi. Le indagini sono state eseguite dalla Guardia di finanza di Gela.

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