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I poteri forti, i ricattatori e la politica malata

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Il sindaco in aula per discutere di ricattatori e poteri forti  accusa tentativi di destabilizzazione del suo governo che sta operando bene ma non fa nomi.

Lascia intendere però che si tratta dell’opposizione e di pezzi della sua maggioranza.

Alias i consiglieri di Libera Mente che devono dire da che parte stanno, se sono maggioranza o opposizione.

Greco ha ritenuto strana e singolare la richiesta di una seduta monotematica avanzata dai due consiglieri di Libera Mente che però hanno replicato ricordando che la dialettica, il  confronto sono la base della democrazia.Su poteri forti e consiglieri ricattatori era chiamato a riferire il sindaco in aula.

Nel primo caso ha rimandato alle relazioni Antimafia ben note. ” Mi sembra strano che qualcuno non sappia che Gela non è mai stata Portofino, Cortina d’Ampezzo” .Niente nomi: il consiglio non è un’aula di giustizia.

“Mi meraviglio che per le commissioni consilari  è stato chiesto il voto segreto, io invece dovrei riferire in aula pubblicamente di nomi e cognomi” – ha detto Greco accusando i consiglieri di ingenuità.

Ma gli è stato contestato che lui le ha fatte pubblicamente certe dichiarazioni creando sospetto sociale, dando l’immagine di una politica bassa , o facendo temere rischi di scioglimento del consiglio per mafia.Greco non ha risposto.

Tra le righe ha accusato consiglieri indagati che vanno dal Prefetto ad accusarlo e Totò Scerra gli ha risposto rilanciando il caso delle assunzioni alla Srr e chi le ha suggerite. Chi sono i ricattatori?

Dal dibattito e dalle poche parole del sindaco è emerso che si tratterebbe di ricatti politici. I due consiglieri di Libera Mente , prima Casciana , poi Grisanti , gli hanno ricordato che è stato lui a contattarli e chiedere per tre volte l’ingresso in Giunta condizionato alle dimissioni di Grisanti dal consiglio per fare entrare un’altra persona. Il gruppo ha rifiutato ciò che non aveva mai chiesto. Grisanti ha posto l’accento sul fatto che siano state “violate le regole di ingaggio” che si è creato uno scontro interno insopportabile. E poi l’indice sul primo cittadino: o denuncia o evita certe esternazioni dal contenuto improvvido.

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Cronaca

Tirapugni in valigia, ennesimo caso all’aeroporto. Denunciato calatino

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Un tirapugni in metallo, possederne uno e tenerlo a portata di mano, sembra ormai essere di moda. Sono ancora molte le persone che continuano a portare al seguito, anche durante i viaggi, questi oggetti il cui porto è vietato dalla legge. È quanto accaduto all’aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” di Catania. Il personale preposto ai controlli di sicurezza si è accorto che, all’interno del bagaglio di un 36enne, originario di Caltagirone, in partenza per Madrid, era nascosto un tirapugni.A quel punto sono stati informati immediatamente gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera che hanno denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica per porto di armi o oggetti atti ad offendere. Solo nell’ultimo semestre sono stati sequestrati dalla Polizia di Frontiera di Catania diverse decine di oggetti vietati, in gran parte tirapugni.

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Attualità

La discarica abusiva di amianto è servita

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La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

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Flash news

M5S presenta all’Ars la norma sull’ecotassa a favore dei Comuni in cui vi sono discariche

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Il Movimento 5 Stelle Sicilia deposita la norma sulla “ecotassa”, una tariffa a carico dei proprietari delle discariche ed in favore dei Comuni nei cui territori insistono questi impianti. Gli introiti serviranno anche ad intervenire per implementare i modelli di raccolta differenziata. 

“In un momento storico – spiega il coordinatore regionale Nuccio Di Paola – in cui i Comuni sono costretti a pagare le conseguenze di una pessima gestione regionale dei rifiuti che provoca danni non solo in termini economici, legati agli extra costi per il conferimento degli stessi, ma anche e soprattutto sotto il profilo della tutela dell’ambiente, si pensi ai territori nelle cui prossimità sorgono discariche, ci è sembrato doveroso intervenire con una norma che quantomeno offrisse un minimo di ristoro. La nostra proposta sulla ‘ecotassa’ nel recepire la norma nazionale, interviene aumentando la tariffa in modo progressivo per i prossimi tre anni nei confronti dei titolari delle discariche, aumentando l’aliquota a favore dei Comuni, premiando quelli che riciclano di più e colpendo anche i termovalorizzatori che in questo modo anche loro saranno tenuti a pagare una tassa a favore dei Comuni nei quali dovrebbero sorgere”. 

La legge è al vaglio della Commissione Ambiente “ma vi è una iniziativa simile proposta dalla maggioranza – sottolinea la deputata Cristina Ciminnisi – che risulta poco coraggiosa. Servono aiuti concreti per i Comuni in difficoltà che ospitano nei loro territori questi impianti. Di certo la nostra battaglia a difesa di un’economia ‘rifiuti zero’ non si limita e non si conclude con questa iniziativa, anzi serve ancora molto altro da fare. Il Governo Schifani in due anni ha prodotto quasi zero e gli effetti di questo lassismo si vedono ovunque” – conclude la deputata.

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