Seguici su:

Politica

Catania chiede a Tesauro di convocare la conferenza dei sindaci per la sanità

Pubblicato

il

Il sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania ha notificato al mio collega sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, nella sua qualità di Presidente, la richiesta per la convocazione di una conferenza dei sindaci in campo sanitario.

“Ho ritenuto opportuno richiedere una convocazione, in considerazione del fatto che dall’insediamento della nuova direzione (avvenuta ormai in data 1 febbraio scorso), completata peraltro di recente con la nomina del direttore sanitario e del direttore amministrativo, nessun incontro è stato realizzato o calendarizzato con un organo estremamente importante come è la conferenza dei Sindaci”.

“Appare, inoltre, quanto mai opportuno – continua- così come previsto dalle prerogative della conferenza: da un lato verificare che vi sia coerenza tra gli atti di programmazione a suo tempo approvati dalla Regione Siciliana ed il piano attuativo posto in essere dalla nuova governance dell’ASP di Caltanissetta e dall’altro comprendere nel dettaglio quali siano le prospettive relative alla revisione della rete ospedaliera attualmente esistente in provincia atteso che presso l’Assessorato Regionale della Salute è stato recentemente costituito il tavolo tecnico per la predisposizione della proposta di rimodulazione della rete ospedaliera e che l’ASP di Caltanissetta esprime un componente in tale tavolo”.

I punti all’ordine del giorno di cui è stata richiesta la trattazione sono i seguenti:

1.      P.O. M.I. Longo di Mussomeli: Stato di attuazione della rete ospedaliera in corso;

2.      Servizi Territoriali Distretto di Mussomeli: criticità e carenze;

3.      Delucidazione Piano Operativo di governo e di recupero delle liste di attesa anno 2024

4.      Prospettive rimodulazione della rete ospedaliera ASP di Caltanissetta.

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Flash news

Bennici boccia Di Stefano per i fondi perduti di Agenda urbana

Pubblicato

il

“La notizia della bocciatura, da parte della Regione Siciliana, dell’ambizioso programma di “Agenda Urbana” del Comune di Gela, con conseguente annullamento dei 5 milioni di euro di finanziamenti per lavori da fare sul perimetro urbano non può passare in sordina. E ‘ stato il
“cavallo di battaglia” dell’attuale sindaco, allorquando Terenziano svolgeva la doppia funzione di vicesindaco ed assessore allo Sviluppo Economico della giunta di Greco”: lo dice il dirigente di Fratelli d’Italia Sandra Bennici che ricorda che sono stati definanziati interventi per l’efficientamento energetico delle scuole e per l’ottimizzazione dei sistemi di illuminazione pubblica nell’area nord della città, per un totale di circa cinque milioni di euro. I tempi per assumere l’obbligazione giuridicamente vincolante non sono stati rispettati dagli uffici comunali.

“E’ gravissimo quello che è successo – dice Sandra Bennici- progetti ed opere che non saranno realizzati e i cui fondi, sono tornati a Palermo ,un’ iniziativa finalizzata solo ed esclusivamente a conferire incarichi a professionisti anche di paesi limitrofi,che hanno sicuramente contribuito a determinare il default finanziario dell’ ente e non così come affermato dal primo cittadino che è stato il dissesto a determinarne il flop dell iniziativa”.


“I cittadini non si aspettavano dopo solo 100 giorni dalla insediamento della nuova governace che risolvesse i problemi atavici della città ma almeno che non perdessero quello che doveva essere un risultato certo!
Auspico che il giovane sindaco possa essere coadiuvato dalla sua maggioranza,dagli esponenti istituzionali del “campo largo ” per evitare che la città possa subire altre gravi perdite ,che i finanziamenti ritornino in città,che si cerchi di far fronte alla carenza di organico anziché pensare solo ed esclusivamente all eventuale allargamento degli assessori in Giunta o il conferimento di ulteriori incarichi per rispettare gli impegni elettorali evitando magari errori grossolani come quello della nomina dell’Oiv”

Continua a leggere

Flash news

Pista ciclabile e Ccr sono progetti realizzabili

Pubblicato

il


Il progetto della pista di atletica nell’area della Cittadella può avere concretizzazione e forse il finanziamento sul Ccr si può recuperare.Lo ha detto durante il question  time il sindaco Di Stefano rispondendo a 2 interrogazioni dei Dem Cuvato e Alabiso. 

Sulla pista di atletica leggera nella zona del plesso Majorana di Marchitello  manca solo l’atto che formalizzi la cessione dell’area  al Comune da parte del Libero Consorzio di Caltanissetta. Poi si useranno fondi delle compensazioni Eni per realizzarla. Riguardo al centro comunale di raccolta già finanziato per 1 milione di euro dalla Regione e poi definanziato ci sono novitá .

“Alcuni giorni fa la Regione ci ha fatto sapere che il finanziamento può essere recuperato – ha detto  il sindaco – servirá aggiornare il progetto e abbiamo già nominato il rup. Per quanto riguarda il Ccr sulla 115 nel sito dell’ex autoparco, stiamo vagliando la strada da percorrere. Per il dirigente, ricade in un’area Zps e quindi il progetto va tramesso alla Regione. Io non la penso così”

Continua a leggere

Flash news

Il Pd ha depositato un ricorso sul piano rifiuti regionale

Pubblicato

il

Il Partito Democratico Sicilia ha depositato un ricorso straordinario, a firma del segretario regionale Anthony Barbagallo, al presidente della Regione chiedendo l’annullamento del decreto con cui l’assessore per il territorio aveva espresso a giugno parere positivo sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dell’aggiornamento del piano regionale dei rifiuti. 

Contemporaneamente è stata inoltrata una diffida all’assessore per il territorio per chiedere che venga annullato in autotutela il decreto, insieme alla ripubblicazione del piano e la redazione di un nuovo rapporto ambientale.

“La presentazione del ricorso e della diffida – afferma Barbagallo – dopo la mancata considerazione delle osservazioni formulate in sede Vas, era per il Pd un atto obbligato, affinché si operi nel rispetto delle leggi e delle direttive europee, nella assoluta salvaguardia dell’ambiente e della salute, nella valutazione delle migliori soluzioni tecniche e di impianti. Le modalità con cui è stata prevista la realizzazione di due inceneritori – aggiunge – fa fare alla Sicilia un passo indietro sulla gestione del ciclo dei rifiuti, lasciando irrisolte le problematiche relative alla raccolta a agli obblighi di riciclo”.

Tra i motivi del ricorso: il fatto che l’aggiornamento del piano avrebbe dovuto proporlo e apprezzare il Presidente della Regione nella qualità di Commissario straordinario del governo, anziché il Dipartimento acqua e rifiuti; la violazione della legge sull’obbligo di competenza e indipendenza della Commissione tecnica specialistica; l’indeterminatezza sul significato da attribuire al termine Termovalorizzatori, sulla tipologia di impianto (ne esistono 12), sulla classificazione che nel piano li inserisce come impianti di smaltimento e non di recupero determinando lo sforamento dell’obbligo imposto dalla Ue di non conferire più del 10% dei rifiuti in discarica o ad incenerimento; la confusione che si è determinata sulla produzione di combustibile solido da rifiuti da poter utilizzare nei cementifici (prevista fino a 300 mila tonnellate annue), dal momento che il Csc-c  0non è un rifiuto ma un combustibile soggetto, quindi, a regole di mercato.

Nella diffida, che figura come parte integrante del ricorso, vengono sollevati numerosi punti critici: l’assenza di valutazione delle possibili alternative agli inceneritori, quali gli impianti di gassificazione; la assoluta carenza di analisi sugli impatti sulla salute e sull’ambiente, indispensabili dal momento che il piano non si limita ad indicare il fabbisogno di inceneritori ma addirittura li localizza uno nella area industriale di Palermo e l’altro nell’area industriale di Catania; la mancanza di valutazione dei fabbisogni di combustibile, acqua per il raffreddamento, prodotti chimici connessi all’esercizio degli impianti; l’assenza di analisi sulla formazione dei costi e dei criteri minimi per l’impiantistica di recupero previsti dalla legge. 

Tutti punti che erano presenti nelle osservazioni presentate dal Pd in sede Vas e che sono state tutte, in modo apodittico e in contraddizione con l’accoglimento di altre osservazioni simili, ritenute superate. Infine viene lamentata la violazione della Convenzione di Aarhus sull’obbligo della partecipazione del pubblico alle scelte. 

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
Pubblicità