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Il Presidente della Regione annulla un ordine di demolizione del Comune

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Su un immobile sito ad Agrigento ed affetto da difformità il Presidente della Regione Siciliana ha accolto il ricorso straordinario ed annullato l’ordinanza di demolizione adottata dal Comune di Agrigento.

Nel 2005, la Sig.ra C. P., originaria di Agrigento, acquistava un’unità immobiliare, facente parte di un condominio e che al momento dell’acquisto risultava regolarmente accatastato.
Nel 2022, a distanza di ben 19 anni dalla edificazione del complesso immobiliare, il Comune di Agrigento notificava alla Sig.ra C.P. un’ordinanza di demolizione e rimessione in ripristino afferente alcune opere ritenute abusive.


In particolare, con quella ordinanza il Comune di Agrigento contestava alla Sig.ra C.P. la diversa distribuzione interna dell’unità immobiliare in questione e la mancata realizzazione del terrapieno esterno e delle scale rappresentate nei grafici del progetto autorizzato con il titolo edilizio del 2003.
La Sig.ra C.P., con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, proponeva un ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana al fine di ottenere l’annullamento, previa sospensione, della predetta ordinanza
In particolare, gli Avv.ti Rubino e Airò rilevano in primo luogo come le opere asseritamente ritenute abusive dal Comune in realtà risalivano ad un periodo antecedenti all’atto di acquisto stipulato nel 2005 e, pertanto, la ricorrente non sarebbe potuta essere stata considerata l’autrice degli abusi contestati.


Ed ancora, sempre gli Avv.ti Rubino e Airò evidenziavano che la propria assistita non avrebbe avuto la titolarità per poter eseguire i lavori di ripristino dei luoghi, poiché le difformità oggetto di contestazione riguardavano anche parti dell’edificio di proprietà di soggetti terzi e non individuati nell’ordinanza di demolizione.
Infine, i predetti legali deducevano l’illegittimità dell’ordinanza di demolizione, in quanto frutto di una carente ed inadeguata istruttoria dal momento che il Comune di Agrigento, prima di adottare l’ordinanza di demolizione, avrebbe dovuto riscontrare l’impossibilità per la ricorrente di eseguire il ripristino dei luoghi senza pregiudicare i diritti dei terzi proprietari delle altre unità immobiliari.


All’esito dell’Adunanza delle Sezioni riunite del 27 giugno 2024, il CGARS, in conformità con il precedente Decreto del Presidente con cui era stata accolta l’istanza cautelare, ha espresso parere favorevole anche all’accoglimento nel merito del ricorso, osservando come “il perimetro dell’ordine di demolizione è delineato dal potere di intervento sulla proprietà su cui insiste l’illecito edilizio; di certo non può estendersi alla proprietà esclusiva di soggetti terzi, in ragione del fatto che necessita il rapporto materiale con la res, ossia il potere di rimuovere concretamente l’abuso”.


Ebbene, in recepimento del predetto parere reso dal CGARS, che ha ritenuto illegittimita l’ordinanza di demolizione impugnata, il Presidente della Regione Siciliana, con decreto del 5 agosto 2024, ha accolto il ricorso straordinario proposto dalla Sig.ra C.P. e, per l’effetto, ha annullato l’ordinanza di demolizione adottata dal Comune di Agrigento.
Pertanto, per l’effetto dell’accoglimento del ricorso straordinario la Sig.ra C.P. non dovrà procedere alla demolizione della propria unità immobiliare.

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Presentato un ddl sull’acqua pubblica scritto dalle segreterie di Controcorrente e PeR

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La collaborazione tra il movimento “PeR” di Miguel Donegani e “Controcorrente” fo dato da La Vardera prosegue con fatti concreti. Dopo l’interrogazione sull’Ospedale di Gela e sui dializzati, è notizia di oggi che l’On.le La Vardera ha presentato all’ARS un importantissimo Disegno di Legge, ideato e scritto in sinergia dalle segreterie di entrambi i movimenti, per una gestione realmente pubblica del ciclo integrato dell’acqua.

La proposta prevede che la governance del ciclo integrato dell’acqua venga affidata ai Comuni, singolarmente o in forma consorziata, che potranno scegliere la modalità gestionale più idonea tra gestione in house o concessione a terzi tramite gara pubblica, garantendo trasparenza ed efficienza del servizio. In caso di gestione in house, l’ente gestore dovrà garantire l’efficienza del servizio, l’accessibilità economica per gli utenti e il reinvestimento degli utili nella manutenzione e nel miglioramento della rete idrica. Tra le finalità principali vi è il contrasto allo spreco delle risorse idriche, promuovendo unutilizzo responsabile e garantendo il diritto all’approvvigionamento per i soggetti socialmente ed economicamente svantaggiati o residenti in aree disagiate.


“Ringraziamo l’on La Vardera – dichiara Donegani- per la sensibilità e l’interessamento dimostrati nei fatti nei confronti della Sicilia e del nostro territorio. Lo avevamo anticipato in occasione di una recente diretta online della nostra scuola politica e adesso il DDL è realtà. E l’ennesima dimostrazione che noi di “PeR” manteniamo gli impegni presi. E’ chiaramente un passaggio chiave per la nostra città, dal quale si capirà chi è realmente contro un sistema che ha prodotto solo vessazioni e clientele e chi invece lo è solo a parole”

“Chi voterà il Ddl presentato dall’ on Lavardera, su proposta di PeR sarà per l’acqua pubblica, chi non lo voterà sarà per continuare con l’attuale stato di cose, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti”- conclude Donegani

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Accolta dal sindaco Di Stefano la proposta di un tavolo permanente per gli investimenti

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Urge un tavolo permanente per gli investimenti sul territorio gelese.La proposta avanzata nelle scorse settimane dall’Ugl è stata accolta dal sindaco di Gela Terenziano Di Stefano.

Il segretario confederale Ugl Andrea Alario, più volte, si era rivolto alla politica e all’amministrazione, avanzando questa richiesta. L’ha confermata durante il congresso del movimento “Una Buona Idea”. Il sindacalista ha parlato di “un’esigenza da concretizzare prima possibile per dare una prospettiva di rilancio al territorio”. Il sindaco Di Stefano, a sua volta intervenuto ai lavori congressuali, ha accolto l’invito.

“Darò da subito indicazioni ai miei assessori affinchè si proceda in questa direzione – ha riferito il primo cittadino  – sono d’accordo con la proposta di un tavolo permanente per gli investimenti”.

“Il settore industriale, nella dimensione della sostenibilità, così come una filiera di nuovi investimenti sul territorio locale, non sono punti lontani dall’attenzione del sindacato. Sono invece prioritari – precisa Alario – siamo pronti a partecipare al tavolo e a dare il nostro contributo. La proposta è stata avanzata dall’Ugl proprio per programmare e dare vere possibilità di sviluppo e occupazionali. Fummo tra i primi a credere nell’area di crisi per gli investimenti alternativi a quelli di Eni, altro strumento istituzionale che va attuato in pieno”.

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Vacca al congresso nazionale del Pci:”un partito moderno che deve saper coinvolgere i giovani”

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Tre giorni intensi ed entusiasmanti per il segretario cittadino del Partito Comunista Nuccio Vacca che ha partecipato come delegato al terzo congresso nazionale.

I quattro componenti della delegazione siciliana di cui faceva parte Vacca hanno seguito a Forlì i lavori guidati dal segretario nazionale Alboresi e che hanno visto presenti rappresentanti della Palestina, del Vietnam, della Corea e sono arrivati anche contributi dei comunisti degli Stati Uniti.

La politica internazionale con il no alla guerra e al riarmo dell’Europa, la condanna degli attacchi alla Palestina e delle scelte del presidente Trump hanno impegnato una parte del dibattito. Si è entrati nel vivo di ciò che oggi deve essere il PC.

“Non il partito dei nostalgici del passato – ha riferito al rientro dal congresso Nuccio Vacca- ma un partito moderno che utilizza le più moderne tecnologie per diffondere le sue idee e progetto.Un partito che deva sapere coinvolgere nelle sue battaglie soprattutto le nuove generazioni. È stata evidenziata dal segretario regionale la nostra differenza con il Pd”.

” Si è parlato anche di alleanze- dice Vacca- e a livello locale la scelta va fatta secondo le problematiche e le peculiarità del territorio. I casi verranno sottoposti alle segreterie regionali e nazionale che decideranno se dare o meno il consenso”

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