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Recuperati nel mare di Agrigento reperti segnalati da BcSicilia

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Sono stati recuperati con grande professionalità dal Nucleo sommozzatori dei Carabinieri di Messina, nel mare davanti contrada Cannatello in territorio di Agrigento, un ceppo mobile e una contromarra entrambi in piombo, appartenenti ad un’ancora di una antica nave di oltre duemila anni fa.

Al recupero hanno preso parte, oltre ai subacquei dei Carabinieri, Fabrizio Sgroi, responsabile di zona della Soprintendenza del Mare, e Francesco Urso del Gruppo subacqueo di BCsicilia. Erano inoltre presenti militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Palermo e il Responsabile del Gruppo subacqueo di BCsicilia Gaetano Lino.

A seguito della scoperta il 20 luglio del ceppo (lungo 102 cm.) e della contro marra (lunga 65 cm circa) da parte di Francesco Urso, BCsicilia ha informato prontamente la Soprintendenza del Mare fornendo l’esatta posizione e chiedendo un immediato intervento in quanto i due importanti reperti di interesse archeologico risultavano in grave pericolo di trafugamento perché adagiati ad alcune decine di metri dalla battigia e a bassissima profonditàNella stessa area sono state rinvenute, sempre da Francesco Urso, qualche anno fa, cinque ancore bizantine, due lingotti plumbei con bollo, un cannone medievale, una bombarda in ferro dello stesso periodo, oltre ad alcune decine di ancore litiche ad uno e a tre fori, che dimostrano la presenza di un antichissimo approdo alla foce del fiume Naro, che sfocia proprio nell’area.

Tutti questi reperti sono stati rigorosamente posizionati e rilevati spesso con la tecnica 3D dai volontari del Gruppo subacqueo di BCsicilia e trasmessi alla Soprintendenza del Mare.

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Attualità

Interporto chiede chiarimenti sul piano regolatore

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L’ Associazione Interporto Gela APS con il suo presidente Marco Fasulo ha chiesto un incontro al Sindaco Terenziano Di Stefano per comprendere se il Piano regolatore portuale della città si Gela (PRP) esiste considerato che è uno strumento urbanistico specifico che disciplina lo sviluppo e l’assetto complessivo di un porto e delle aree circostanti Il piano regola:

l’Ambito e perimetro del porto: Definisce chiaramente i confini dell’area portuale, includendo tutte le zone operative e logistiche.

l’Organizzazione funzionale delle aree: Identifica le diverse aree e la loro destinazione d’uso. Queste possono essere:

    Aree industriali: Destinate alla produzione e attività connesse al porto.

    Cantieristica: Zone dedicate alla costruzione e manutenzione navale.

    Infrastrutture stradali e ferroviarie: Percorsi di collegamento che permettono lo scambio di merci e persone tra il porto e il territorio circostante.

    Potenziamento delle infrastrutture: Stabilisce piani per migliorare la connettività del porto con la rete stradale, ferroviaria e talvolta aerea, favorendo lo sviluppo economico della zona.

      Il PRP non solo pianifica la crescita e l’uso delle aree portuali, ma cerca anche di garantire un equilibrio tra sviluppo economico, sostenibilità ambientale e integrazione con il tessuto urbano e industriale locale.
      Signor. Sindaco della città di Gela se vuole bene alla città mi chiami. Le ricordo che da tempo chiedo appuntamento con la sua gentile persona, ma nessuna risposta ho ricevuto.

      Le comunico che la nostra organizzazione è fornita dei migliori tecnici e esperti nel settore marittimo a livello nazionale e internazionale.
      La nostra organizzazione iscritta nei registri Nazionali esiste da 20 anni e abbiamo Partnership importanti.

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      Attualità

      Gli studenti del Liceo Classico “Eschilo” salutano il nuovo anno con il mito di Narciso rivisto nell’era digitale

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      La festa dell’accoglienza al Liceo Classico “Eschilo” diretto da Maurizio Tedesco, è stata dedicata all’antico mito di Narciso, giovane bellissimo che si innamorò della sua immagine riflessa rivisto in chiave moderna.

      Un Narciso moderno con la vita condizionata da selfie, dal mondo virtuale e da sentimenti e valoridi plastica. Dalla storia narrata dal poeta latino a quella che vivono oggi i giovani nati nell’era di internet: una narrazione che gli studenti del Liceo Classico hanno reso unendo la forza della recitazione al linguaggio del ballo. La regia dello spettacolo è stata curata dalla prof.Concetta Massaro coadiuvata dalla prof Lella Oresti.

      Sul palco Giulia Bonaccorso, Federica Costa,Angelica Gentili che hanno anche curato le coreografie, Alessandra Occhipinti, Martina Romano, Giulia Macri,Virginia Venezia, Greta Bonura, Sofia Di Buono, Flavia Barletta, Miriam Guida. Giovanni Palumbo e Simone Scerra hanno curato musiche e canto.

      Durante la giornata dell’accoglienza hanno portato il loro saluto Giuseppe Pardo e Andrea Migliore rappresentanti d’istituto e Martina Romano rappresentante della Consulta. I tre liceali hanno evidenziato nel loro intervento che il Liceo Classico è una famiglia e saprà stare unita anche con la divisione in più plessi imposta dal cantiere ancora aperto al plesso di via Eritrea. Ancora pochi mesi di sacrifici per tornare a respirare tutti l’aria di casa e di libertà tipica dell’Eschilo.

      Nel suo discorso di saluto il Ds Maurizio Tedesco ha parlato di un Liceo Classico che forma i giovani ad affrontare tutte le sfide, di una scuola che consente a ciascuno di scoprire il proprio talento e di vivere felice i suoi momenti scolastici anche quando si fanno sacrifici nello studio.

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      Classifica dei reati: Milano violenta, Caltanissetta al 57° posto

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      Milano – Milano la città con il più alto tasso di reati. Ma la Sicilia non scherza di certo.

      I reati denunciati in Italia tornano a salire. Si tratta della prima volta dal 2013.

      La concentrazione della delittuosità spinge i due centri metropolitani ai primi posti dell’Indice della criminalità del Sole 24 Ore, ordinato in base al numero di denunce ogni 100mila abitanti: Milano si conferma il territorio con più denunce (7.093 ogni 100mila abitanti), seguita dalla Capitale che balza dal terzo al secondo posto con un incremento dell’11% su base annua (6.071 denunce ogni 100mila abitanti).

      Subito sotto: Firenze(3ª), Rimini (4ª), Torino (5ª), Bologna (6ª), Prato (7ª), Imperia (8ª)e Livorno (10ª). Tra le poche novità c’è Napoli(12ª) che cede il posto a Venezia (9ª) tra le prime dieci province per numero di reati registrati nel 2023

      Palermo si piazza al 21esimo posto (su 106), nell’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore, la graduatoria delle province meno sicure in rapporto alla popolazione residente.

      Catania al 24esimo, Siracusa al 25esimo, Trapani al 46esimo, Ragusa al 55esimo, Caltanissetta al 57esimo, Messina è all’81esimo mentre Agrigento (93esimo posto) e Enna (al centesimo posto) sono in coda alla classifica e quindi tra le più sicure non solo in Sicilia ma in Italia.

      Nella provincia di Palermo si sono registrate 4 .010 denunce ogni 100 mila abitanti e le denunce totali nel 2023 sono state 48.065 (di cui 34568 solo nel capoluogo, il 71,9%). La provincia è al 79esimo posto per omicidi volontari (4), al settantaseiesimo per violenze sessali (91 denunce), al ventesimo per denunce relative agli stupefacenti (777) al quinto per rapine a uffici postali, e al settimo per denunce per mafia (7) e al 51esimo per denunce per estorsione (218).

      La provincia siciliana più sicura è Enna con 2364 denunce su 100 mila abitanti e 3631 denunce totali nel 2023. Enna è però seconda per omicidi volontari (3 denunce) e quinta per minacce (299 denunce), 101esima per furti  quella di Palermo, al 21esimo posto (su 106), la prima provincia siciliana che s’incontra nell’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore, la graduatoria delle province meno sicure in rapporto alla popolazione residente, pubblicata oggi dal quotidiano. E’ seguita da Catania al 24esimo, Siracusa al 25esimo, Trapani al 46esimo, Ragusa al 55esimo, Caltanissetta al 57esimo, Messina è all’81esimo mentre Agrigento (93esimo posto) e Enna (al centesimo posto) sono in coda alla classifica e quindi tra le più sicure non solo in Sicilia ma in Italia. Nella provincia di Palermo si registrano 4 .010 denunce ogni 100 mila abitanti e le denunce totali nel 2023 sono state 48.065 (di cui 34568 solo nel capoluogo, il 71,9%).

      La provincia è al 79esimo posto per omicidi volontari (4), al settantaseiesimo per violenze sessuali (91 denunce), al ventesimo per denunce relative agli stupefacenti (777) al quinto per rapine a uffici postali, e al settimo per denunce per mafia (7) e al 51esimo per denunce per estorsione (218). La provincia siciliana più sicura è Enna con 2364 denunce su 100 mila abitanti e 3631 denunce totali nel 2023. Enna è però seconda per omicidi volontari (3 denunce) e quinta per minacce (299 denunce), 101esima per furti 

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      Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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