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Cronaca

Antidroga: tre arresti. La vendita dello stupefacente fruttava 15 mila euro al mese

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Un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti è stato smantellato dai Finanzieri del Gruppo di Gela che, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, hanno eseguito un provvedimento restrittivo della libertà personale emesso dal Gip del locale Tribunale nei confronti di 3 persone, indagate per l’ipotesi di reato di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Si tratta di Rocchiana Meroni, di 28 anni, Paolo Vitellaro di 33 e Francesco Davide Scicolone di 34 anni.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Gela tra i mesi di novembre 2023 e marzo scorso scaturite da un sequestro di cocaina pronta per lo spaccio al minuto, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’esistenza di un gruppo di gelesi di giovane età dedito esclusivamente allo smercio di cocaina.

Dagli elementi investigativi acquisiti, è emerso che gli indagati vantavano un’organizzazione ben definita e radicata a Gela, tale da garantire l’operatività 24 ore su 24 in tutti i principali quartieri della zona. Le complesse attività investigative condotte, hanno permesso di ricostruire le dinamiche criminali del sodalizio, che avevano come base uno strutturato apparato di vendita in grado di fruttare circa 15 mila euro mensili e soddisfare la “domanda” di numerosi acquirenti, provenienti anche da altre città limitrofe. Il consistente giro d’affari consentiva di provvedere persino al sostentamento economico di uno dei soggetti sottoposto a misura cautelare e del relativo nucleo familiare.

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Cronaca

E’ mancato il pediatra Giuseppe Giardina

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Ha seguito migliaia di neonati e bambini dell’hinterland e adesso il pediatra Giuseppe Giardina non c’è più a vedere crescere i più piccoli e curare i pazienti più indifesi.

È morto stamane in una Residenza assistita dove risiedeva da qualche tempo, il medico di Gela, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad andare in pensione anticipatamente.

Un coro di attestati di stima si è alzato sui social dal momento in cui si è diffusa la notizia.

Per decenni il medico, oggi settantaduenne, ha prestato servizio al reparto di pediatra dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

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Cronaca

Omicidio Santa Croce Camerina: in carcere altri 3 tunisini

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Santa Croce Camerina – A seguito degli interrogatori di garanzia presso il carcere di Ragusa, dei 3 tunisini raggiunti domenica scorsa da un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero di turno in relazione alla rissa durante la quale è rimasto ucciso un 21 enne loro connazionale, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale ibleo ha convalidato in toto il provvedimento ed emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ulteriori tre tunisini, rispettivamente due 35enni ed un 26enne, anch’essi coinvolti nella rissa di sabato 7 settembre, nel centro storico di Santa Croce Camerina, durante i festeggiamenti di Santa Rosalia.


I tre sono stati rintracciati e tratti in arresto nella serata di ieri, 12 settembre, dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa all’esito di una tempestiva attività di ricerca.
Lo sviluppo incessante delle indagini ha permesso di riscontrare a loro carico gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza per la rissa che ha avuto come triste epilogo il decesso del 21 enne.
I tre, condotti in carcere dai militari dell’Arma, dovranno pertanto rispondere dei reati di rissa aggravata, lesioni personali e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

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Cronaca

Convalidato arresto di Tinnirello. Prima del matricidio, aveva assunto cocaina

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Il Gip del tribunale di Gela, ha convalidato l’arresto di Filippo Tinnirello, 43 anni, ed ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere, così come chiesto dalla Procura diretta da Salvatore Vella. Dai primi risultati dell’autopsia, intanto, emerge che l’uomo avrebbe colpito violentemente la madre Francesca Ferrigno alla testa causandole un trauma cranico, prima di finirla con un taglio alla gola, mentre lei era ormai probabilmente priva di sensi. Dinanzi al Gip l’indagato ha confessato di aver ucciso la madre “d’impeto”, dopo l’ennesimo litigio in casa, aggiungendo che la mattina aveva assunto cocaina.

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