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Cronaca

Intensificati i controlli nel ragusano

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Ragusa – Prosegue senza sosta l’attività di controllo straordinario del territorio ed il controllo ad Alto Impatto predisposti dal Questura di Ragusa con la condivisione dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, a seguito delle tematiche di settore approfondite in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Tali servizi, svolti periodicamente in ambito provinciale, sono finalizzati al contrasto di ogni forma di illegalità sia nelle aree urbane con particolare riguardo alla fascia costiera che nelle zono rurali.

In tale contesto, lo scorso fine settimana, gli agenti della Polizia di Stato, i militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, in collaborazione con gli operatori della Polizia locale, hanno intensificato l’attività di controllo del territorio nella fascia costiera in particolar modo nella zona di Marina di Ragusa, Casuzze, Punta Secca e Punta Braccetto.

Nel corso di detta attività, concentrata soprattutto nelle ore serali e notturne, le diverse pattuglie hanno effettuato in sinergia sia molteplici posti di controllo che pattugliamento dinamico; inoltre sono stati controllati diversi locali pubblici al fine di verificare il rispetto delle regole da parte dei gestori delle attività commerciali.  

Durante detti servizi, che hanno avuto l’obiettivo di incrementare a presenza e l’azione sul territorio delle Forze dell’Ordine c sono state identificate complessivamente 96 persone, controllati 27 Veicoli ed accertate 2 infrazioni al codice della strada con conseguenti contestazioni delle violazioni nei confronti dei conducenti dei veicoli.Inoltre, sono stati effettuati 25 controlli domiciliari a soggetti sottoposti a misure restrittive da parte dell’Autorità Giudiziaria e a Misure di Prevenzione personali.

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Cronaca

Fatture false e crediti inesistenti, sequestrati 4 milioni di euro

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La Guardia di Finanza di Gela ha dato esecuzione a un decreto di sequestro per equivalente emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale gelese, per un valore di oltre 4 milioni di euro, nei confronti di 6 persone, indagate per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione.Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno portato all’individuazione di uno schema societario composto da 9 imprese dedite esclusivamente alla sovrafatturazione di prestazioni di manodopera ad una società per azioni operante nel settore della meccanica generale e con sede legale a Roma. Le società venivano costituite unicamente per consentire una rotazione sistematica del personale tra le stesse e permettere, in tal modo, alla capofila di abbattere la pressione fiscale e generare disponibilità finanziarie che, nel tempo, venivano trasferite ai soggetti segnalati.Le “imprese apri e chiudi”, operative per circa due anni, erano solite compensare i contributi previdenziali ed assistenziali con crediti d’imposta inesistenti per complessivi 1.047.482 euro, di cui 308.932 euro rientranti nel Pnrr.

Gli accertamenti eseguiti hanno confermato che la società per azioni, dal 2019 al 2022, si è avvalsa di fatture per operazioni in parte inesistenti, attestanti un importo maggiorato rispetto a quello effettivamente corrisposto, per un valore complessivo di 6,7 milioni di euro. Al termine delle indagini, il Giudice presso il Tribunale di Gela ha disposto il sequestro preventivo diretto e per equivalente per oltre 4 milioni di euro, somma pari alle imposte evase e ai crediti inesistenti compensati nei confronti delle persone indagate. L’ operazione di polizia economico–finanziaria esprime l’impegno del Corpo nel contrasto alle frodi fiscali per preservare le risorse dello Stato e salvaguardare gli operatori economici onesti dalla concorrenza sleale di quelle imprese che partecipano ad appalti con la possibilità di presentare offerte al ribasso non pareggiabili.

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Cronaca

Il Comune di Porto Empedocle vince su una ditta di smaltimento

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Porto Empedocle . Il Comune di Porto Empedocle, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, ha impugnato avanti al CGARS l’ordinanza cautelare del TAR-Palermo, che ha accolto la domanda cautelare promossa nel ricorso proposto dal RTI I.srl, società mandataria di un raggruppamento di ditte specializzate nel servizio di smaltimento dei rifiuti e di igiene pubblica operanti nell’Agrigentino.

Nel giudizio innanzi al TAR-Palermo,la I. srl aveva chiesto l’annullamento, previa sospensione degli effetti, della determinazione con cui il Comune di Porto Empedocle aveva ridefinito il complesso dei costi industriali riconoscibili relativi alla proroga del servizio dei RSU, ed altresì era stato determinato di procedere nei confronti delRTI ricorrente al recupero della somma complessiva di € 410.588,91 di costi non sostenibili,da detrarre dal complesso delle somme dovute per il servizio svolto.

Nell’ambito del giudizio di appello l’Avvocato Rubino, nell’interesse del Comune di Porto Empedocle, ha eccepito il difetto di giurisdizione in capo al Giudice Amministrativo, in quanto la controversia oggetto del giudizio presupposto risultava attinente a profili patrimoniali relativi alla fase di esecuzione del rapporto contrattuale e rientrante,dunque,nella giurisdizione del Giudice Ordinario, con conseguente inammissibilità della concessione della tutela cautelare da parte del G.A.

Con l’ordinanza del 14.09.2024, il CGARS, ha ritenutofondatoil difetto di giurisdizione sollevato dall’Avv. Rubino,ed in particolare, ha osservato come, nelle more della definizione della controversia in primo grado, la tutela cautelare non avrebbe dovuto essere erogata in favore della I.srl, in quanto i profili della controversia attengono unicamente alla determinazione di corrispettivi contrattuali contesi tra il Comune e la I. srl,i quali, rientrano nella sfera di competenza del Giudice Ordinario.

Il CGARS, con l’ ordinanza ha accolto l’appello cautelare proposto dal Comune di Porto Empedocle, e per l’effetto, in riforma dell’impugnata ordinanza del TAR-Palermo ha respinto l’istanza cautelare concessa in prime curealla I. srl.; per effetto dell’ordinanza resa dal CGARS il Comune di Porto Empedocle non dovrà dunque corrispondere alcuna somma alla I.srl nelle more del giudizio di merito.

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Cronaca

Autocarro in fiamme in via Romagnoli

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Un boato nella notte ha svegliato i residenti della via Ettore Romagnoli, nel lato sul del Liceo delle scienze umane.

Alle 1.20 un autocarro è andato in fumo come si vede nelle foto.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e la polizia .

Un’ indagine è stata avviata per stabilire se l’incendio sia di natura dolosa o altro.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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