Nella sede Auser di Gela si è tenuta l’assemblea dei soci .
Il presidente, dopo avere informato che le attività in corso saranno sospese per il periodo estivo ha presentato il progetto “ Terza Età nella Solidarietà “ Si tratta di un progetto finanziato da Regione Siciliana Assessorato della famiglia, politiche sociali e del lavoro. Il progetto sarà realizzato nei Comuni di Siracusa Augusta, Lentini, Noto, Floridia, Ispica e Gela.
Sarà in questi Comuni che il progetto si realizzera’ con servizi ed attività dedicati alla terza età quali il Centro di assistenza telefonica gratuita, utilizzando il numero verde Auser nazionale; la consegna a domicilio di farmaci e della spesa; attività culturali, sociali, ludico-ricreative per un invecchiamento attivo; organizzazione di corsi di informatica oltre che per l’uso dello smartphone per la terza età, così come di eventi culturali e conviviali. Ancora, la possibilità di usufruire del Filo d’argento, un servizio di trasporto verso strutture sanitarie e sociali che sarà operativo per adesso solo nella città di Noto .
L’iniziativa è voluta intensamente dall’ Auser, che è l’associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e nel valorizzare il loro ruolo nella società.
La proposta associativa dell’ Auser è rivolta in maniera prioritaria agli anziani, ma è aperta alle relazioni di dialogo tra generazioni, nazionalità, culture diverse.
“Il Progetto Terza età nella solidarietà – spiega il presidente Auser di Gela Emanuele Scicolone vedrà i nostri volontari insieme a giovani che assicureranno i servizi offerti nel bando, nella piena consapevolezza che tutto ciò che viene donato al prossimo è utile a rinsaldare quell’ideale di solidarietà sociale, indispensabile per la nostra società”.
L’assemblea ha proseguito il lavori con Luciano Vullo che ha relazionato sul tema “ Patologia della Solitudine “. Per provare che la solitudine è, per l’uomo, una situazione patologica, il relatore ha voluto mettere in evidenza che ogni essere vivente ha bisogno, sin dal suo concepimento del cibo. Ogni individuo, infatti, non promuove da se stesso la vita ma essa si sviluppa, invece, nella relazione con l’Altro : si tratta di una condizione che non è autogenerata, ma dinamicamente elaborata in una relazione già attivatasi nel ventre della madre . Se il neoarrivato al mondo non trova accoglienza, abbandonato alla solitudine -ecco la patologia!-, non ce la fa e muore.
Soffermandosi sulla comunicazione scritta, il relatore ha evidenziato come questa ha sancito distanze ben marcate non solo dalla Natura, ma anche dai Padroni della Parola, dai padroni del <> degli analfabeti senza firma… Si è dovuto ricorrere a cure esterne per accorciare le distanze affidando gli infanti (=coloro che non sanno parlare) alla scuola che, insegnando, promuove valori di libertà, di uguaglianza e di emancipazione attraverso la cura degli analfabeti da guarire dalla solitudine e dall’emarginazione.
Oggi avanza velocissimamente un nuovo modo di comunicare. Si è diffusa la comunicazione digitale .Gli anziani (fragili) rischiano di essere esclusi perché non hanno competenze e i nativi digitali (pure fragili) rischiano di essere abbandonati all’ansia di solitudine provocata dall’incombente rischio di perdita della connessione. Soli gli uni e soli gli altri: sradicati reali o potenziali dalle rispettive comunità. Con pericoli non solo potenziali e oggetto di studio di psichiatri, sociologi, criminologi… Gravi pericoli anche nelle culture mediterranee dove la comunità era legittimata dai vincoli parentali oggi ancora presenti, pervasivi anche se nascosti sotto il tappeto come la polvere. Per chiudere, il relatore ha preso in considerazione il detto <>. Non tanto per esaminarne i contenuti variabilissimi secondo le circostanze., ma per dare forza ad un comportamento o a un divieto attraverso la validazione di una sentenza pronunciata dai Padri che, come Dio, stanno in Alto nei Cieli. Liberarsi da queste culture non è semplice. Comporta un doloroso ma necessario sradicamento per trovare la via di un nuovo radicamento in comunità non più dominate con potere assoluto dagli assoluti padroni degli algoritmi con i quali essi governano le piattaforme digitali.
Il Comune di Gela ha celebrato la Libertà, la Democrazia, il coraggio di donne e uomini che hanno lottato per consegnarci un’Italia libera dall’oppressione e dalla dittatura con un raduno di associazioni e rappresentanze istituzionali per la classica deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti .
Gela ha ricordato ed onorato la memoria di caduti della Resistenza e di tutti coloro che, con il sacrificio e l’impegno civile, hanno reso possibile la nascita della nostra Repubblica.
” L’Amministrazione Comunale – ha sottolineato il sindaco Di Stefano- ribadisce con forza il valore dell’antifascismo e della partecipazione democratica come fondamenti imprescindibili della nostra comunità.
Il 25 Aprile non sia solo una data da ricordare, ma un impegno da rinnovare ogni giorno, per costruire una città più giusta, libera e solidale”.
Peccato che questa testimonianza è stato ascoltato da uno sparuto numero di cittadini adulti! Messaggi di questo tipo dovrebbero essere destinati alle giovani generazioni.
Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.
La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.
Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti
Caltanissetta- Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato nella tarda serata di ieri che, a causa di un guasto riscontrato lungo la condotta Ancipa – Blufi, ha dovuto interrompere la fornitura destinata ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco.
Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha consequenzialmente rimodulato la programmata distribuzione come di seguito indicato in dettaglio:
Caltanissetta: restando operativa solo la fornitura dall’acquedotto Madonie per circa 75 l/s, non sarà possibile garantire l’erogazione H24 ad eccezione delle utenze Ospedale e Carcere che saranno regolarmente servite. Distribuzione garantita altresì nel centro storico Sant’Anna e Centro Balate.