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Gaetano Fasciana nuovo presidente del Rotary club

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L’imprenditore gelese Gaetano Fasciana è il nuovo presidente del Rotary club. La cerimonia del Passaggio della campana si è tenuta ieri nella cornice dello storico palazzo Mattina sede del club da qualche anno, alla presenza el sindaco e tanti ospiti che hanno assistito al rito rotariano che prevede la rotazione annuale dei presidenti alla giuda del club service.

Con un commosso saluto, il presidente uscente Silvio Scichilone ha passato la campana al nuovo rappresentante, ripercorrendo le numerose tappe dell’anno sociale che hanno portato il club, nelle scuole, fra la gente, nel mondo della cultura. Il nuovo presidente ha espresso brevemente l’intenzione di continuare la tradizione rotariane con i suoi temi portanti e gli appuntamenti canonici con l’aggiunta di nuove idee da condividere con i soci.

Il tutto condito da tanta allegria e condivisione all’insegna dell’amicizia, fulcro portante del sodalizio che va avanti da oltre un secolo.

 I nuovi componenti del direttivo sono: Silvio Scichilone vicepresidente; Francesco Giudice segretario; Giovanni Di Vita co-segretario, Manlio Galatioto Prefetto, Nino Rizzo co-prefetto, Enrico Maria Toscano Tesoriere, Simone Siciliano Rotary Foundation, Sara D’amaro Progetti Service, Ugo Granvillano Effettivo, Valentino Granvillano Immagine Pubblica Rotary Club Gela. A tutto lo staff si augura buon lavoro per un 2024/2025 ricco di importanti traguardi, con la “Magia del Rotary” e focus la PACE e la Sostenibilità, per essere irresistibili e magici attuatori di progetti e continuare a contribuire a migliorare le nostre comunità.

I Rotary club riuniscono persone di diverse generazioni che desiderano creare un cambiamento duraturo nel mondo, nelle loro comunità e in loro stessi. I soci del Rotary e del Rotaract di tutto il mondo rafforzano i loro legami con amici e vicini, agendo attraverso il service. Dalle grandi città ai villaggi rurali, il Rotary sta cambiando le comunità.

Il Rotary, un’organizzazione con radici nella comunità locale, connette 1,2 milioni di soci per formare un’associazione con uno scopo comune. Tutto è cominciato dalla lungimirante visione di Paul Harris. Questo avvocato di Chicago ha creato il Rotary Club di Chicago il 23 febbraio 1905 per consentire a professionisti di vari settori di incontrarsi per scambiare idee, instaurare amicizie significative e durature e contraccambiare la loro comunità. Il nome Rotary deriva dalla consuetudine iniziale di riunirsi a rotazione presso gli uffici dei soci.

L’ impegno  sociale arriva fino ad oggi attraverso un’organizzazione che rimane davvero internazionale. Dopo 16 anni dalla sua fondazione, il Rotary aveva già dei club in sei continenti. Oggi i Rotariani di tutto il mondo, mantenendo i contatti di persona e online, collaborano per risolvere alcuni dei problemi più pressanti per l’umanità.

Per oltre 110 anni, i soci del Rotary rispondono alle sfide pressanti in tutto il mondo.

I soci sono  impegnati nel servizio e portano avanti obiettivi coraggiosi. La lotta contro la polio risale al 1979 con l’ambizioso obiettivo di immunizzare 6 milioni di bambini nelle Filippine. Oggi, la polio resta endemica solo in due Paesi (Afghanistan e Pakistan) rispetto ai 125 del 1988.

Il club di Gela è stato fondato nel 1958 presidente fino al 1960 Angelo Iacono. Sono seguiti nomi prestigiosi che hanno mantenuto alto il simbolo conosciuto in tutto il mondo. Da decenni il Rotary porta avanti il premio di poesia ‘Terra d’agavi’ , inno alla sicilianità che ha fatto sfilare a Gela, tanti nomi della cultura siciliana ed italiana.

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Attualità

Anche Pupi Avati sul set del film di Gianni Virgadaula su Nino Benvenuti

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Il regista Pupi Avati ha voluto incontrare il regista gelese Gianni Virgadaula, suo collaboratore in vari film, mentre a Roma è impegnato in un nuovo lavoro cinematografico.

Si tratta di “Nino Benvenuti, un campione per amico”. I primi ciak sono stati battuti a Roma con una serie di interviste fatte a giornalisti, sportivi e personaggi dello spettacolo che hanno conosciuto la leggenda  vivente della boxe italiana.

Ritenuto fra i più grandi pugili di tutti i tempi, Benvenuti, originario di Isola d’Istria, vinse nel 1960 l’oro olimpico a Roma nella categoria dei pesi welter. Passato poi professionista divenne campione del mondo, prima dei superwelter battendo 2 volte Sandro Mazzinghi, e poi dei pesi medi, sconfiggendo nel 1967 al Madison Square Garden di New York Emile Griffith.  

Legati da un’amicizia più che trentennale Benvenuti e Virgadaula hanno attraversato, il primo da protagonista indiscusso del ring, il secondo da giornalista e scrittore, l’epoca d’oro del pugilato, quando grazie a grandi artisti del “guantone” come Sugar Ray Robinson e  Muhammad Alì, questo sport antico quanto l’uomo, decantato anche da Omero, Virgilio e l’apostolo Paolo, veniva chiamato la “Noble Art”.  

Dice il regista gelese: “Da anni intendevo narrare le gesta di Nino, e lo faccio adesso nella maturità pensando pure che questo film potrebbe essere uno dei miei ultimi lavori. Anche per i registi, prima che si rimbambiscano del tutto, viene il momento di appendere i guantoni al chiodo, proprio come i pugili. E 41 anni di questo mestiere penso bastino. Da ora in avanti vorrei solo scrivere, ma mi rimangono un paio di progetti da realizzare. Spero abbia energie sufficienti e la pazienza per portarli a termine”.

Documentario ma anche fiction, dopo Roma il nuovo lungometraggio di Virgadaula prevede alcune riprese anche in Sicilia. Protagonisti della parte sceneggiata saranno il tredicenne Mattia Cosco, che ricoprirà il ruolo del giovanissimo Nino Benvenuti, e poi Erika Kamese, Gaetano Libertino, Pino Bonanno, Michele Seminara, Leo Cassarino e Deborah Borrello. Importante sottolineare come la realizzazione del film vede coinvolte figure tecniche e artistiche che hanno voluto aderire al progetto in spirito di puro volontariato. Un omaggio al grande campione, disinteressato e senza alcun fine di lucro. Un doveroso tributo al “Nino nazionale”, oggi ottantaseienne, ma sempre bandiera dello sport più bello del mondo.

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“Il piccolo gesto che può fare la differenza”: raccolta solidale di Leo club e Leo cubs

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Leo club del golfo di Gela e Leo cubs Gela Atc insieme per una raccolta alimentare Leo: “Il piccolo gesto che può fare la differenza”. L’iniziativa si è svolta al supermercato Coop di via Palazzi.

Come ogni anno, i giovani leoncini propongono la raccolta solidale di spesa da consegnare a chi ha bisogno, tramite il sostegno del Cav – Centro di aiuto alla vita – che ha sposato l’evento e le sue finalità.

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La provincia nissena ad Assisi

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Assisi – C’è anche la provincia di Caltanissetta all’appuntamento di Assisi. I sindaci di Niscemi e Butera, Giovanni Zuccalà e Massimiliano Conti, il parroco della parrocchia Sacro cuore di Niscemi, il gelese Don Giuseppe Cafà, il Vescovo della Diocesi Armerina Mons. Gisana, hanno accolto l’invito ed hanno partecipato alle celebrazioni.

Oggi il saluto del Presidente della Regione Renato Schifani, rivolto alle istituzioni, ai duecento sindaci e ai cinquemila pellegrini provenienti dall’Isola, ma anche dall’Umbria e da tutte le altre regioni italiane, all’apertura delle celebrazioni in onore di San Francesco, patrono d’Italia.

«Una Sicilia festante, oggi e domani, è chiamata a invadere Assisi in tutte la sue bellezze e in tutta la sua sacralità. Porteremo qui l’olio santo per alimentare la fiamma di san Francesco. Una Sicilia fatta da gente per bene che ama il lavoro e che vuole uscire dai temi della disoccupazione, della siccità per la quale ci stiamo battendo alacremente sotto il profilo istituzionale. Una Sicilia che accoglie, una Sicilia che aiuta chi sta male, che si occupa dei deboli; questa è la Sicilia che portiamo ad Assisi e della quale siamo orgogliosi».

La Sicilia è la regione scelta per il 2024 per offrire l’olio che alimenta la lampada votiva che arde giorno e notte sulla tomba del Poverello d’Assisi. Oggi pomeriggio, i saluti del presidente Schifani, del vice presidente della Regione Umbria, Roberto Morroni, dei sindaci di Assisi, Stefania Proietti, e Palermo, Roberto Lagalla, al centro congressi Domus Pacis, accanto alla Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, poi il corteo fino all’ingresso della chiesa, dove monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e vicepresidente della Conferenza episcopale siciliana, ha celebrato i Primi vespri.

Durante la celebrazione – a cui erano presenti anche gli assessori regionali della Famiglia, Nuccia Albano, e dell’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – il presidente Schifani, al momento dell’offertorio, ha donato alla Cappella del Transito di San Francesco una riproduzione bronzea della Madonna “Mater Siciliae” del maestro Salvo Salvato, realizzata dal Laboratorio Federiciano per i giardini di Palazzo d’Orléans.

Nella Basilica di Santa Maria degli Angeli la Presidenza della Regione Siciliana, per l’occasione, ha promosso il restauro di un dipinto a olio su tela raffigurante “La Madonna sui luoghi della Passione”, del XVII secolo, attribuito a Piergirolamo Crispolti.

L’intervento del presidente Schifani, trasmesso in diretta su RaiUno, assieme a quelli di altre autorità civili e religiose, ha chiuso le celebrazioni della mattinata cominciata con un incontro tra le autorità al Palazzo municipale di Assisi, poi un corteo civile fino alla Basilica di san Francesco, chiesa superiore, preceduto da circa mille studenti delle scuole di Assisi, dove ha sfilato il gruppo folcloristico Val d’Akragas, iscritto nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia, per promuovere Agrigento capitale italiana della cultura 2025.

Nella Basilica il presidente della Conferenza episcopale siciliana, monsignor Antonino Raspanti, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, alla presenza di tutte le autorità e dei pellegrini, e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia. La Presidenza della Regione Siciliana ha finanziato il restauro del dipinto a olio su tela, con cornice lignea policroma, raffigurante “L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura”, del XVIII secolo, custodita nella Basilica di san Francesco.

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