Seguici su:

Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Risotto allo zafferano, tuma persa e cardoncelli

Pubblicato

il

Oggi vi propongo un risotto da leccarsi i baffi, da poter sfoggiare quando avete qualche ospite buongustaio da stupire. Come per ogni buon risotto partiamo dal brodo che va preparato con qualche ora d’anticipo. Partendo con acqua fredda portiamo a bollore un bel pezzo di manzo da bollito, un paio di cipolle, un paio di carote, del gambo di sedano (no le foglie che darebbero un colore verdastro al brodo non invitante), qualche grano di pepe nero e una manciata di foglie d’alloro. Calcolate minimo due ore di cottura per il brodo.

Passiamo ai cardoncelli: dopo averli mondati e tagliati a pezzettoni, spadelliamoli velocemente in padella con un filo d’olio ed uno spicchio di aglio schiacciato, salate e pepate. Possiamo iniziare col risotto, useremo un Carnaroli o in alternativa un Vialone Nano. Tostiamo a secco il riso e sfumiamo con del vino bianco secco. Quando il vino sarà evaporato iniziamo ad aggiungere il brodo un mestolo alla volta, mescolando di tanto in tanto.

A metà cottura aggiungiamo i pistilli di zafferano e aggiustiamo di sale. Portiamo il risotto a cottura, aggiungiamo i cardoncelli e fuori dal fuoco mantechiamo con abbondante burro e tuma persa grattugiata, mescoliamo energicamente, mettiamo il coperchio e lasciamo riposare il riso due minuti prima di servirlo. Se gradite potete aggiungere una leggera spolverata di prezzemolo tritato finemente. Saporito, cremoso e avvolgente, vi farà fare un figurone.

Chef Totò Catania

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Sicurezza alimentare, hamburger ben cotto o al sangue?

Pubblicato

il

Torniamo su un argomento a me molto caro, quello della sicurezza alimentare. Qualche puntata scorsa abbiamo parlato di come mangiare pesce crudo in modo sicuro, adesso è il momento di parlare della carne. Le crudità di carne sono certamente una prelibatezza, personalmente servo nel mio ristorante tartare di carne e carpacci regolarmente. Per prima cosa partiamo dal tipo di animale da scegliere, perché non tutte le carni si possono mangiare crude. Il pollo ad esempio o il maiale non si possono assolutamente mangiare crudi, perché le loro carni potrebbero aver subito contaminazioni pericolose per l’uomo.

State tranquilli, è sufficiente la cottura per eliminare questo tipo di rischio. La carne di manzo invece si presta a poter essere consumata cruda, perché come avviene generalmente per le carni rosse, si tratta di un animale che non presenta i tipici rischi alimentari che possono avere invece carni come il pollo o il maiale. Dopo questa premessa è fondamentale sottolineare come sia necessario, se vogliamo mangiare una buona carne cruda, un rapporto di fiducia con il macellaio. Perché la carne deve essere anzitutto freschissima, tagliata in un ambiente pulito e sanificato, certificata per quanto riguarda origine e provenienza.

A questo punto è possibile gustare il nostro crudo di manzo. Non lasciatevi ingannare dalle dicerie che sostengono che la marinatura ammazza i batteri o robe simili perché è una falsità senza fondamento scientifico, solo la cottura elimina la carica batterica. Un discorso a parte va fatto per gli hamburger. Normalmente sulla carne, come su qualsiasi altra superficie organica compresa la nostra pelle, vive una colonia di batteri. Questi batteri tendono a riprodursi, in maniera molto lenta quando si rispettano le normali condizioni igienico sanitarie di conservazione come la refrigerazione, in maniera molto più veloce quando queste norme non vengono rispettate pedissequamente.

I batteri sono presenti solo sulla superficie e non dentro la bistecca, quindi quando andiamo a cuocere la bistecca, anche se dentro rimane al sangue se è così che la gradiamo mangiare, andremo a consumare un prodotto sano perché la cottura ha eliminato la carica batterica che oltre un certo livello di proliferazione può dare disturbi all’apparato gastro-intestinale. Quando invece si realizza un hamburger la carne viene macinata e questo processo porta i batteri dall’esterno all’interno dell’hamburger, dunque un hamburger al sangue e non ben cotto non è un prodotto sicuro da mangiare soprattutto se quel hamburger è stato conservato per più giorni perché non tutti i batteri moriranno con la cottura.

Tuttavia, in linea di principio, è possibile mangiare anche un hamburger poco cotto se sono state rispettate tutte le accortezze necessarie che avremmo usato per mangiare una buona tartare. Quindi in questo caso, se la carne è freschissima e certificata, la tritiamo al momento mantenendo una temperatura controllata e la cuociamo, anche se con una cottura al sangue, subito senza conservarla. Solo in questo caso avremo abbassato il rischio rendendolo accettabile. Da professionista mi preme sottolineare come non bisogna mai barattare il gusto e la succulenza con la sicurezza alimentare, dunque meglio un hamburger ben cotto che correre rischi, specialmente se viene dalla larga distribuzione.

Chef Totò Catania

Continua a leggere

Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Cous cous al salmone e mela verde

Pubblicato

il

Con questo caldo piatto freddo ricco mi ci ficco. Partiamo dal cous cous, useremo quello istantaneo senza troppi sbattimenti. Acqua bollente salata, un giro d’olio evo e ricopriamo il cous cous mettendo un coperchio, lasciamo intiepidire e sgraniamo. Questa sarà la nostra base.

Prendete un bel filetto di salmone già spellato e spinato a dovere, conditelo con del sale, del pepe e un filo d’olio evo e fatelo arrostire in forno a 200 gradi per 10/15 minuti. Appena intiepidito sbriciolatelo con le mani e unitelo a cous cous.

A questo punto aggiungete del sedano affettato, dei cubetti di mela verde passati in acqua acidulata col limone per non farli ossidare, un abbondante trito di prezzemolo e menta, una generosa dose di emulsione di olio evo e succo di limone, un po’ di scorza di limone ed abbondante pepe nero appena macinato.

Lasciate riposare il tutto in frigo per un’oretta e il gioco è fatto. Comoda da portare al mare, un ottimo sostituito dell’insalata di riso.

Chef Totò Catania

Continua a leggere

Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Crudo di mare, come mangiarlo in modo sicuro

Pubblicato

il

Arriva la bella stagione, si alzano le temperature ed anche le voglie mangerecce si mettono il costume. L’estate alle porte ci fa pensare ai magnifici plateau con i crudi di mare, marinati e non. In cucina non bisogna mai barattare il piacere della tavola con la sicurezza alimentare, dunque proviamo a fare chiarezza su questo tema delicato dove a volte si rischia di cadere in luoghi comuni del tutto fuorvianti. Quando parliamo di pesce crudo la normativa nazionale dispone in maniera chiara il necessario abbattimento di temperatura a -20 gradi al cuore del prodotto per almeno 24 ore.

Questo trattamento è necessario per scongiurare il rischio anisakis, un parassita che può annidarsi nelle carni della maggioranza delle tipologie di pesci, è molto comune per esempio nel pesce azzurro. Se non disponete di un abbattitore è possibile anche congelare in freezer calcolando però un tempo più lungo per essere sicuri, almeno 48 ore per piccole quantità per il consumo privato.

Un altro modo per mangiare pesce in maniera sicura è certamente la cottura, infatti raggiungendo i 60 gradi per almeno un minuto al cuore del prodotto scongiuriamo il rischio parassiti. Quando parliamo invece di prodotti marinati in aceto, limone, olio, sale e zucchero ed ogni altro tipo di conservante naturale che non prevede la cottura una fase precedente di abbattimento della temperatura a -20 gradi è assolutamente necessaria, poiché l’azione conservante di questi alimenti non è sufficiente ad eliminare i parassiti pericolosi per la salute. Dunque dovete pretendere da chi vi serve al ristorante il rispetto rigoroso di questa procedura, diversamente è sconsigliato mangiare pesce crudo. Con la salute non si scherza.

Chef Totò Catania

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852