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Cronaca

“Tradito” da incidente, negli slip aveva droga e soldi

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Rimane coinvolto in un incidente stradale autonomo e si …guadagna una denuncia per spaccio di droga.

Protagonista della vicenda è un ragazzo vittoriese di 21 anni.

I carabinieri di Palagonia, intervenuti sul luogo del sinistro, sulla statale 417 Catania-Gela, in territorio di Mineo, hanno scoperto che il giovane (soccorso dal 118) aveva negli slip due buste di plastica contenenti 116 grammi di hashish e 9700 euro in contanti.

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Cronaca

Investito da due auto, vittoriese muore in Toscana

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Un vittoriese di 59 anni, residente a Firenze, ha perso la vita a seguito di un incidente stradale che si è verificato sulla Sr222 Chiantigiana, all’altezza de La Martellina. La vittima si chiama Vincenzo Nicosia.

Secondo le prime informazioni, pare che si sia trattato di una sorta di doppio investimento.Il pedone sarebbe stato colpito lateralmente da un’auto che procedeva in direzione Grassina, che lo avrebbe fatto cadere a terra sulla carreggiata opposta dove sopraggiungeva un’altra auto, in direzione Greve in Chianti, che lo avrebbe colpito in pieno, trascinandolo sull’asfalto e causandone la morte.

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Cronaca

Accesso informatico abusivo, hacker gelese disposto a collaborare con la magistratura

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Si è detto disposto a collaborare con i magistrati, l’hacker gelese Carmelo Miano, 24 anni, arrestato due giorni fa dalla Polizia, su ordine della magistratura di Napoli, per accesso abusivo aggravato a strutture informatiche e di diffusione di malware e programmi software, commessi in concorso.

Durante l’interrogatorio di garanzia, il ventiquattrenne (residente a Roma) ha ammesso di avere violato i server del ministero della Giustizia.

Miano ha però negato che le sue incursioni informatiche abbiano arrecato dei danni ai sistemi informatici presi di mira.

Il giovane esperto informatico ha anche ammesso di avere consultato le email di diversi magistrati tra Napoli, Roma, Gela e Brescia. L’avvocato dell’indagato, Gioacchino Genchi, ha chiesto che gli atti vengano trasmessi per competenza alla Procura di Perugia e lodato l’attività investigativa del pool di pm partenopei che hanno indagato sul suo assistito sottolineando, nel contempo, la fragilità dei sistemi informatici violati dal giovane hacker gelese. L’avvocato Genchi ha chiesto al gip di Napoli, che ha emesso l’arresto in carcere notificato a Miano dalla polizia postale, l’attenuazione della misura cautelare del carcere con gli arresti domiciliari.

Quanto al danneggiamento del sistema informatico contestato, il difensore di Miano ha semplificato ricordando il caso di un imputato accusato di una presunta truffa all’assicurazione, per avere richiesto il risarcimento per l’ammaccatura di un paraurti di un tamponamento che poi si è accertato essere realmente avvenuto “anche se – ha sottolineato il legale – è poi emerso che il paraurti era già ammaccato e che per la sua riparazione l’infortunato era già stato risarcito da un’altra assicurazione: il sistema informatico che lui avrebbe danneggiato era già abbastanza disastrato di suo”, ha detto ancora Genchi.

Circa l’eventualità che il 24enne sia entrato in contatto anche con presunti esponenti dei servizi segreti, l’avvocato ha replicato che il suo cliente è disposto a rispondere ai pm “su ogni altro aspetto delle indagini”.

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Cronaca

Maxisequestro a Modica di oltre 1 mln e mezzo

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Modica – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, sotto il
coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito, nei giorni scorsi, un sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale ibleo del complesso aziendale e delle
quote societarie di un’impresa modicana operante nel settore della riparazione meccanica di autoveicoli per un importo pari a 450.000 euro, nonché del profitto illecito conseguito dalla compagine amministrativa della società, per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e
documentale, emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio, fino alla concorrenza di oltre un milione di euro.


L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Modica, ha consentito di disvelare un meccanismo fraudolento mediante il quale i cinque indagati appartenenti al medesimo nucleo
familiare, attraverso condotte illecite e distrattive, dopo aver accumulato debiti erariali per quasi 4 milioni di euro con una prima società, poi dichiarata fallita, hanno trasferito le attività e i beni aziendali in una nuova impresa, formalmente intestata alla nuora del rappresentante
legale della società fallita, così da rendere difficoltosa la ricostruzione del patrimonio ed
arrecare pregiudizio ai creditori e, soprattutto, all’Erario.


I finanzieri, grazie ad accurati accertamenti, hanno individuato differenti irregolarità, quali il mancato deposito delle scritture contabili, prelevamenti di denaro contante dai conti correnti societari nonché pagamenti e ricariche di carte prepagate tutti privi di giustificazione contabile, trasferimento del compendio aziendale dalla prima società, in decozione, a quella di nuova
costituzione, emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione
fraudolenta al pagamento delle imposte.
L’attività eseguita ha consentito di sottoporre a sequestro, oltre a quote societarie e somme di denaro in capo agli indagati, anche beni posseduti da questi ultimi, tra cui nove autoveicoli (due dei quali di grossa cilindrata) e otto orologi marca Rolex.


Il Giudice per le Indagini Preliminari ha altresì nominato un amministratore giudiziario al fine di custodire i beni sottoposti a sequestro e garantire la continuità aziendale nella sua totalità.


L’attività di servizio testimonia la trasversalità dell’azione del Corpo a tutela della legalità
economico-finanziaria e l’impegno nel contrastare tutti i fenomeni distorsivi che ostacolano la crescita e la realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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