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Debutto in coalizione alle Amministrative guardando all’Europa con Virginia Farruggia

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Una competizione elettorale molto particolare per i Cinquestelle: si presentano per la prima volta in coalizione e per la prima volta c’è, in contemporanea alle Amministrative, una candidata gelese alle Europee, Virginia Farruggia.

La coalizione creata sotto la regia dell’on Nuccio Di Paola è una sorta di prova generale di ciò che dovrebbe essere poi l’alleanza che sfiderà alle prossime Regionali la coalizione del presidente Schifani.

In un lido del Lungomare l’on Di Paola, i senatori Damante e Lorefice con il candidato a sindaco Terenziano Di Stefano hanno presentato la lista al consiglio comunale fatta di esponenti storici e nuovi ingressi. Le scelte fatte come alleanze e liste non sono state gradite ad alcuni esponenti storici che hanno scelto altre vie politiche.

I big del partito sono impegnati a sostenere la candidatura in Europa di Virginia Farruggia ( presente con il capolista Giuseppe Antoci) e a far capire agli elettori che questa è un’opportunità importante per Gela .Con lei la città ha l’occasione di contare in Europa dove si prendono decisioni su temi che toccano da vicino il territorio gelese e siciliano.

L’auspicio è quello di un voto gelese che vada oltre l’ appartenenza politica e punti sul peso e il vantaggio di avere una rappresentanza diretta a Bruxelles attraverso una donna come Virginia Farruggia che ha alle spalle tante battaglie- a cominciare da quelle ambientali – e la giusta dose di competenza politica.

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Cronaca

Abusivismo commerciale, la Finanza accende i fari nel Nisseno. Sequestrati merce e carte prepagate

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La Guardia di Finanza di Caltanissetta, nell’ambito dell’azione di contrasto ai traffici illeciti, ha avviato un piano di interventi finalizzato al contrasto della vendita di merce contraffatta e, più in generale, di forme di abusivismo commerciale pubblicizzate a mezzo social network o tramite noti siti di annunci online.

L’operazione ha preso avvio da un ampio monitoraggio del commercio di beni a mezzo internet all’interno della Provincia, con particolare riguardo a numerose posizioni risultate irregolari sotto il profilo del rispetto degli obblighi tributari e, in alcune circostanze, costituenti reato. Le attività di analisi sono state orientate su due filoni investigativi, il primo riguardante il crescente fenomeno della vendita di prodotti di abbigliamento contraffatti, spesso pubblicizzati a mezzo “dirette” attraverso i più noti social network. A tal proposito sono stati individuati numerosi profili pienamente operativi di soggetti indiziati dei reati di vendita di merce contraffatta e ricettazione. I capi sottoposti a sequestro, convalidati dall’Autorità Giudiziaria, sono risultati circa 1000, assieme a carte prepagate utilizzate per le transazioni con gli utenti, per un giro di affari che ammonta ad oltre 50.000 euro.Il secondo filone, invece, ha consentito di tracciare, dopo acquisizione di annunci sulle più importanti piattaforme dedicate in rete, le attività di vendita svolte da privati cittadini, totalmente sconosciuti al fisco, i quali, per quantità e qualità di beni venduti in un breve lasso temporale, hanno esercitato in modo professionale attività commerciali in assenza di partita Iva e delle necessarie autorizzazioni di legge. I settori merceologici maggiormente pubblicizzati sono risultati quelli del commercio di autovetture, moto e scooter, abbigliamento ed allevamento di animali, con volumi d’affari, in alcuni casi, di oltre 100.000 euro. Le posizioni dei venditori sono state sottoposte alla locale Agenzia delle Entrate al fine di ottenere l’apertura d’ufficio delle partite Iva ed avviare controlli fiscali utili ad attrarre a tassazione gli eventuali introiti incassati in evasione di imposta. L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della vendita e distribuzione di prodotti contraffatti e all’abusivismo commerciale, a tutela del mercato, delle imprese regolari, della libera concorrenza e dei consumatori finali.

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Cinema

Aggredisce la sua ex dentro un bar, arrestato pregiudicato gelese

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Un pregiudicato gelese di 56 anni, è stato arrestato dalla Polizia per inosservanza della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e del divieto di comunicare con la stessa, sua ex. Nonostante il divieto, la donna è stata raggiunta dall’uomo che l’ha aggredita all’interno di un bar della città. L’immediato intervento degli agenti delle Volanti ha permesso di bloccare sul nascere l’aggressione commessa nei confronti della vittima, avvenuta nella serata di mercoledì scorso.

A chiamare il numero unico per le emergenze, 112, sono stati alcuni avventori dell’esercizio commerciale che hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte, segnalando alla Polizia una coppia che stava litigando animatamente. L’aggressore ha continuato il suo comportamento aggressivo, fisico e verbale, verso la donna anche alla presenza del personale di Polizia. Le immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale hanno inoltre dimostrato che nella prima fase dell’incontro, e ancor prima dell’intervento della Polizia, l’uomo era arrivato persino a tappare più volte la bocca della vittima, nel tentativo di non consentirle di chiedere aiuto. L’identificazione di entrambi i soggetti ha permesso di accertare che a carico dell’aggressore era in atto la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e del divieto di comunicare con la stessa. Questa misura vale anche nel caso in cui sia la stessa vittima a dare il consenso ad un incontro, così come anche di recente statuito dalla Suprema Corte di Cassazione, che ha stabilito che l’indagato risponde della violazione della misura cautelare anche solo consentendo che la vittima gli si avvicini volontariamente, nell’ottica di dare priorità alla sicurezza delle vittime e delle persone in pericolo, garantendone l’incolumità, anche contro la volontà della stessa persona offesa. In ragione di ciò, e alla luce dei tanti episodi di cronaca, è molto importante per le vittime di simili reati rifiutare il cosiddetto “ultimo incontro”. Infatti, il persecutore utilizza questo sotterfugio, adducendo a finti buoni propositi di chiarimento, per poi giungere, invece, a mettere in atto gesti di violenza spesso sfociati nell’omicidio. L’arrestato è stato condotto al Commissariato e, su disposizione del Pm di turno, posto agli arresti domiciliari.

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Attualità

Tubi scaricano acque nere Lungomare

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Ogni volta che cadono anche poche gocce d’acqua dal cielo, due grossi tubi scaricano acque nere al Lungomare.

Accade sulla spiaggia alla foce del fiume Gela. La segnalazione viene da Totò Terlati presidente dell’Unione dei Comitati di quartiere che ritiene questa situazione inaccettabile sotto il profilo ambientale e del decoro

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