Seguici su:

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Lettera aperta ai candidati sindaco

Pubblicato

il

Dallo storico Nuccio Mulè, riceviamo e pubblichiamo

E’ un dato di fatto che le Amministrazioni comunali che fino ad oggi si sono succedute al governo del Comune di Gela, al di là di qualche caso isolato, non hanno portato avanti un programma di conoscenza e di rilancio dei Beni Culturali (e non solo) nel contesto del turismo se non in reiterate dichiarazioni che si sono volatilizzate nell’etere; si è ignorato purtroppo che la loro fruizione poteva, e può dare, tra l’altro anche un ritorno economico ed occupazionale importante.

E così si è assistito impotenti alla conseguente cancellazione di Gela dagli itinerari turistici isolani; non solo, gli stessi Beni Culturali spesso sono diventati oggetto di incuria tale che addirittura con l’indolenza delle istituzioni competenti il loro numero a livello di fruibilità negli ultimi trent’anni si è ridotto notevolmente ma si è ridotto anche il loro numero; ad esempio sono spariti palazzi ottocenteschi, chiese antiche e quasi la totalità di basolati di strade e vicoli, ma anche aree archeologiche in seguito al loro risotterramento come ad esempio è accaduto all’area archeologica dell’ex Stazione FF.SS., da decenni completamente abbandonata, e al secondo complesso di bagni greci in via Romagnoli con un pregiato e raro mosaico, quest’ultimo oggetto di conferenze in Spagna, a Caltanissetta e mai a Gela dove addirittura risulta sconosciuto. Anche l’archeologia, punta di diamante per il rilancio del turismo, è stata oggetto di un totale disinteresse da parte di chi doveva curare gli interessi della città, tanto che la Soprintendenza nissena e quella precedente agrigentina, hanno avuto mano libera di fare bello e cattivo tempo soprattutto nel trasferimento di una notevole quantità di reperti archeologici nei loro rispettivi musei. E con questo andazzo di incuria, disinteresse e indolenza nessuno mai degli amministratori gelesi si è accorto di nulla, addirittura nemmeno che tra il 1999 e il 2001 dal Museo di Gela sono state trasferite ben 936 (novecentotrentasei) cassette colme di reperti archeologici da parte dell’allora direttrice archeologa, aggravando così il depauperamento del nostro patrimonio archeologico. Gela, nonostante quanto impunemente sottratto al suo patrimonio, possiede ancora uno dei più vasti e più importanti giacimenti culturali del Mediterraneo (vedi allegato), giacimenti il cui sfruttamento può diventare lo strumento di riscatto sociale, economico, culturale e civile dei gelesi.

I Beni Culturali nostrani spaziano in un intervallo abbondante di tempo che dall’Età del Bronzo arriva al XX secolo. Necropoli e villaggi preistorici, insediamenti greci fin dal periodo arcaico, vestigia romane e maggiormente medievali (Castelluccio, centro storico murato, ecc.) e persino quelli legati all’archeologia militare dell’ultima guerra di cui rimangono ancora capisaldi di bunker, casematte e rifugi antischegge. Per non parlare poi dei reperti, spesso unici, che si trovano nel nostro museo dove esiste tra l’altro uno dei più cospicui patrimoni monetari di epoca greca e di ceramica attica a figure rosse e nere della collezione Navarra. E che dire dei relitti delle navi antiche greche e del Museo del Mare in fase di finitura che da soli potrebbero rappresentare un fattore strategico per il rilancio del turismo archeologico. Se ne deve convenire che i Beni Culturali rappresentano lo strumento per l’elevazione sociale e culturale di una popolazione che attraverso essi si ricollega al retaggio delle precedenti generazioni, ai loro valori alle loro esperienze plurisecolari per poi trasmetterle alle future generazioni. Una segreta speranza, infine, quella che il nuovo sistema di governo, senza entrare nel merito del colore politico, che di qui a poco tempo andrà a reggere le sorti della città, possa veramente cambiare questo deplorevole andazzo e far recuperare alla città un ruolo importante nell’ottica di un rilancio dell’economia, dell’occupazione ed il recupero di antichi e immutabili valori che sono da sempre alla base di una civile società. Spero veramente che il nuovo sindaco e la Giunta che presiederà possano inquadrare nella giusta risoluzione tutta la tematica dei Beni Culturali della città e il rilancio del turismo. Ed è con questa speranza che chiudo la presente formulando a tutti i candidati a sindaco l’augurio di una positiva affermazione.

E, però, prima di chiudere questa lettera aperta, mi si consenta di riportare il testo di un breve discorso scritto nel dopoguerra del conterraneo On. Salvatore Aldisio dal titolo “Ricordi di una grande battaglia” che faccio mio: “Augurio alla Città di Gela” “Già, cogli occhi della fantasia, io precedo i tempi. Vedo finalmente il povero aggregato di case nel quale sono nato, e dove molto ho sofferto, faticato e lottato, insieme a tutti coloro che hanno cooperato per il suo rinnovamento, avviarsi a giorni veramente migliori; vedo il modesto comune della mia fanciullezza, con volto interamente rinnovato, avviarsi all’antico splendore della gloriosa città mediterranea, le cui immanes ruinae destarono una profonda emozione nell’animo di Cicerone. Vedo la nuova città, attiva e prospera, specchiarsi sul quel mare che, dopo l’ultimo crudele conflitto, torna ad essere una pulsante arteria di traffici, e a ricordarsi, attraverso questa comunione di popoli nel lavoro, di essere stato acqua lustrale alla Religione che ha dato al mondo il dono delle più alte idealità umane.” “Nè mi pare senza significato e senza presagio, volgendo lo sguardo intorno al paesaggio reale che ci sta innanzi, il fatto che proprio in questi giorni tornano alla luce, dopo 25 secoli, numerosi e singolari monumenti, testimonianze ed auspìci di grandezza.” “Iddio illumini le nuove vie segnate alla Città: coloro che sapranno percorrerle con passo deciso e con l’animo sgombro da ogni meschino egoismo, la porteranno verso l’adempimento della giustizia sociale, che è nella legge di Dio e nell’ansia degli uomini”.

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

L’eredità di Paolo Capici continua: lettera della moglie

Pubblicato

il

Riceviamo e pubblichiamo la nota della vedova dell’avv. Paolo Capici, Rocchina Pisano.

“A un mese dalla improvvisa scomparsa di mio marito Paolo Capici sento l’esigenza di rivolgermi alle istituzioni con particolare riguardo all’ill.mo Presidente del Tribunale di Gela e al nostro Sindaco. Vi scrivo perché in queste settimane non ho solo sentito la vicinanza di chi gli ha voluto bene ma ho dovuto accogliere lo sgomento e lo smarrimento di chi sente di aver perso tutto.

Perché se è vero che io ho perso il mio prezioso marito, l’uomo che ho amato in salute e in malattia, ho dovuto constatare che molti gelesi hanno perso il loro unico faro, la loro unica speranza di essere ascoltati quando le cose si fanno complicate, quando le istituzioni non danno risposte, quando la vita si fa difficile e tutti ti voltano le spalle.

Paolo poteva infatti permettersi ogni comfort, era amato da una grande famiglia che lo sosteneva in ogni sua esigenza e non aveva bisogno delle istituzioni per vivere sereno. Eppure le perseguiva, creava incontri e scontri e di certo non per sé stesso. Una catena infinita di battaglie per gli interessi di tutti spesso da solo, nemmeno i diretti interessati al suo fianco ma solo Paolo per tutti contro tutti.Lo abbiamo visto così nelle piazze, in televisione, in Tribunale, negli uffici del comune sempre agguerrito e determinato e il silenzio che ha lasciato è assordante.

Vi scrivo perché io oggi sono la vedova di Paolo Capici e in quanto tale penso ai suoi orfani, cittadini smarriti dalla perdita di un uomo straordinario che vi chiedo di onorare espiando i più vecchi peccati. E’ tardi per mostrargli che adesso è chiaro anche a voi che non agiva per pubblicità personale e per riparare le cattiverie che talvolta subiva. Potete però rivedere le priorità dei vostri interventi sforzandovi per le politiche di sostegno alla disabilità da ora in poi un po’ più soli, anche voi, perché non ci sarà più mio marito a punzecchiarvi.

Non sedie a rotelle per disabili negli uffici pubblici né messaggi di solidarietà ma interventi seri e concreti per contrastare le situazioni che ostano all’inclusione.Basti pensare, a titolo esemplificativo, che mio marito doveva chiedere l’apertura del cancello per le auto per poter accedere in tribunale, doveva sperare che l’ascensore funzionasse per poter arrivare in udienza, doveva chiedere agli impiegati dei servizi sociali presso il comune di Gela la cortesia di scendere al pian terreno per svolgere i colloqui, doveva gestire le conseguenze delle lungaggini processuali.

Una serie di esperienze che hanno coinvolto vostri uffici, vere e concrete delle quali vi chiedo di fare tesoro, per le quali vi chiedo di smentire il triste mantra di chi sente che, morto Paolo, nessuno si occuperà più di loro. Non basterebbero mille righe per esprimervi l’importanza delle mie richieste ma concludo questo scritto nella speranza che possiate cogliere la profondità del dolore di molti e il loro auspicio di trovare un conforto nel vostro imminente, concreto e serio impegno affinché, dopo la scomparsa di mio marito, nessun disabile venga abbandonato”.

Continua a leggere

Flash news

Il Pd gelese sostiene l’attivazione dell’Utin al Vittorio Emanuele

Pubblicato

il

Dal Pd di Gela, riceviamo e pubblichiamo:

il Partito Democratico di Gela segue con attenzione la situazione sanitaria locale. A riguardo si registra la recente nota del Direttore Sanitario dello Ospedale Santa Elia di Caltanissetta indirizzata al Tavolo Tecnico Regionale Sanitario per prevedere la nascita della Utin unità di terapia intensiva neonanatale a Caltanissetta, dove nel 2024 vi sono stati 401 nascite, anche in presenza di pari Utin in funzione allo Ospedale di Enna distante circa 30 Kilometri da Caltanissetta.

In materia si evidenzia che la Città di Gela, dove nel 2024 vi sono state 555 nascite, la Utin inserita nel piano sanitario regionale vigente non è entrata ancora in funzione, nonostante nel locale Ospedale Vittorio Emanuele sono già arrivati i previsti macchinari occorrenti per la attivita della Utin per vari milioni di Euro, perché non vi è stato assegnato il personale medico. Peraltro la Utin di Gela andrebbe a servire anche i comuni del sud della provincia che distano quasi cento kilometri dalle Utin più vicine di Enna e Catania.Ben venga la richiesta di istituire la Utin a Caltanissetta ma si chiede con forza ai vertici della Asp di Caltanissetta ed allo Assessorato Regionale alla Sanità di mettere i funzione al piu presto la Utin a Gela in quanto già inserita nel piano sanitario regionale e per la quale sono stati già acquistati i necessari macchinari allo stato non utilizzati. Altresi si fa presente anche la forte necessità di istituire a Gela la unità di Emodinamica in quanto annualmente circa duecento pazienti da Gela vengono trasferiti a Caltanissetta con grave pericolo per la vita per i tempi occorrenti a coprire la distanza e per i rischi stradali scaturiti. Di quanto sopra il PD di Gela informerà il Partito regionale e nazionale nonché i parlamentari regionali PD facenti parte della Commissione Sanità alla Assemblea Regionale Siciliana per mettere in campo le azioni più utili ed incisive tese a dotare Gela di una sanità degna di questo nome. La Struttura Commissariale del PD di Gela

Continua a leggere

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Psichiatria: la direzione spiega l’organizzazione dei servizi

Pubblicato

il

In riferimento alle notizie diffuse a mezzo stampa, inerenti l’ipotesi di riduzione delle ore di assistenza di Psichiatria nell’Area Sud dell’Asp a beneficio del reparto del P.O. “S. Elia” che, secondo la dirigenza rappresentano parte della verita’ , riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del direttore Mdsm Area Sud
Giuseppe Arancio e del Direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’Asp
Massimo Cacciola.

“La Direzione Strategica dell’Asp di Caltanissetta – si legge nella nota –
data la grave carenza di Medici Psichiatri, con atto deliberativo n. 989 del 30/12/24 ha prorogato gli incarichi libero professionali a 3 Medici Psichiatri, ciascuno a 38 ore settimanali;
dei tre Medici, i Dottori Lauria e Stuto sono stati destinati all’Area Sud e soltanto un Medico all’Area Nord; considerata la carenza di Psichiatri nel Dsm e vista la necessità di garantire i ricoveri nel Spdc del P.O. “S. Elia” anche dei pazienti provenienti dall’Area Sud, numero 12 su 38 ore settimanali dei Dottori Lauria e Stuto saranno impiegate per assicurare la turnazione diurna, nottura/festiva nel Presidio Ospedaliero; ciascuno dei due Medici, nelle restanti 26 ore settimanali, garantirà la copertura degli ambulatori centrale e periferici dell’Area Sud, che pertanto non subiscono alcun danneggiamento; in particolare, il Dott. Stuto con il Direttore del Modulo Dott. Arancio continueranno a coprire il servizio per l’intera settimana presso l’ambulatorio centrale di Gela, mentre il Dott. Lauria è previsto che assicuri settimanalmente il servizio negli ambulatori periferici di Mazzarino (2 giorni), Niscemi (2 giorni) e Butera (1 giorno); questa Direzione pertanto non soltanto non ha mai inteso depotenziare i Servizi dell’Area Sud, ma, al contrario, nonostante la grave carenza di Personale Medico, ha determinato la riapertura degli ambulatori periferici, chiusi in precedenza proprio dal Dott. Lauria durante il suo mandato di Direttore del Modulo Dsm Area Sud”.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
Pubblicità