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Cronaca

Amministratori sotto tiro: la Sicilia terza regione più colpita

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Roma – Oltre 5.300 atti intimidatori, di minaccia e violenza nei confronti di Amministratori locali e personale della Pubblica Amministrazione in 14 anni. Sono questi i numeri che emergono dal report “Amministratori sotto tiro” redatto dell’associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione che censisce da quattordici anni il fenomeno a livello nazionale.

Sono 315 quelli censiti nel 2023, un caso ogni 28 ore. È quanto emerge dalla presentazione del nuovoRapporto “Amministratori sotto tiro”, ospitata il 17 aprile a Roma nella nuova sede della Federazione nazionale della stampa italiana.


«I dati confermano quantitativamente un fenomeno inaccettabile, che in alcuni luoghi d’Italia ha una pervasività tale da diventare quasi “ordinaria” modalità di relazione con le istituzioni. Atti concreti come violenza fisica, incendi e attentati dinamitardi – non solo lettere minatorie, offese, fake news e ingiurie sui social – si concentrano soprattutto al Centro-Sud», dichiara il presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà.

«Una condizione che si cronicizza, in particolare laddove la presenza criminale è più forte e dove si registrano scioglimenti dei comuni, a dimostrazione di un nesso pericoloso che deve essere oggetto di attenzione da parte del legislatore in vista di una possibile revisione della legge».

Per la prima volta la Calabria – e in particolare la provincia di Cosenza, dove sono stati registrati ben 30 atti di intimidazione in 15 differenti aree comunali – si attesta la regione italiana più colpita, con 51 episodi di atti intimidatori. Seguono la Campania, la Sicilia e la Puglia.

La Sicilia con 35 casi (- 30% rispetto al 2022) si situa quindi al terzo posto tra le regioni più colpite dal fenomeno Amministratori sotto tiro. Palermo (12 casi) è la terza provincia più colpita del 2023, dietro Cosenza (30) e Napoli (21).

Qui i dati aggregati in Sicilia dal 2010 al 2023.

Con 862 atti intimidatori la Sicilia si situa al primo posto della graduatoria davanti a Calabria e Campania

Con 214 casi censiti Palermo è la quarta provincia più colpita su tutto il territorio nazionale. Agrigento, con 162 casi, si situa al sesto posto.

Con 208 Comuni colpiti (il 53% del totale presenti sul territorio regionale) la Sicilia è la seconda regione che fa registrare il più alto numero di Enti locali colpiti da atti intimidatori a livello nazionale, dietro alla Campania e davanti la Calabria.

Palermo (47 Comuni), Catania (31) e Agrigento (28) le province con il maggior numero di Enti locali coinvolti.

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Cronaca

Balbo:”la persistenza di Zuccalá al governo è una iattura per Butera”

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Una versione diversa quella fornita dall’ex sindaco oggi consigliere comunale Filippo Balbo sulla movimentare seduta consiliare del 5 marzo riguardante gli atti propedeutici e il bilancio di previsione 2025/2027. Balbo la racconta così:

Una seduta molto importante poiché in gioco lo strumento economico finanziario con cui l’amministrazione dovrà operare e su cui la responsabilità, meglio dirlo, è del Consiglio Comunale.
La seduta si è aperta con le dichiarazioni spontanee dell’assessore Giovanna Donzella, fiore sempre sbocciato e valido per tutte le stagioni, specialmente in campo politico e partitico, data la onnipresenza nelle giunte che si sono succedute da decenni e che si è dimessa dall’appartenere al partito di FdI, se mai lo è stata, dopo i chiarimenti sulla stampa del deputato Totò Scuvera, che ha precisato la non adesione del partito all’amministrazione di Butera.
Quindi la consigliera Cristina Chimera, appartenente al gruppo misto, in opposizione al Sindaco, ha chiesto il prelievo del punto sul piano delle alienazioni, sollevando qualche dubbio sugli immobili inseriti, poiché quasi tutti con destinazione d’uso, richiamando la normativa vigente in materia, chiedendo lumi ai dirigenti in aula e allo stesso tempo mettendo ai voti la richiesta di un parere pro veritate all’assessorato regionale agli Enti locali, sempre per la garanzia verso i consiglieri che si devono assumere la responsabilità di votare atti.


Non si capisce come mai il sindaco e gli oramai esigui consiglieri a lui rimasti affezionati si siano irritati per tale richiesta di chiarimento, avrebbero dovuto supportare senza indugio, proprio per le garanzie che arreca, invece si sono arroccati su una polemica sterile, sintomo di insussistenza e nervosismo, sproloquiando su questioni che eludevano la discussione sul punto all’ordine del giorno, anzi manifestando pretese alquanto insolite e inusuali.
Il bilancio di previsione non corre rischi! Sarà analizzato e votato dalla nuova maggioranza che, sensibile alle esigenze della comunità, metterà in essere tutte quelle iniziative per andare incontro ai cittadini, circostanza che né il sindaco né la sua giunta né, altrettanto, il gruppo consiliare minoritario, che lo sostiene, hanno saputo fare da quando si sono insediati.
Dire che la persistenza del sindaco Zuccalà al governo della città è una iattura per il paese, per l’intera comunità e per il territorio è senz’altro superfluo, i cittadini se ne stanno accorgendo, se ne accorgeranno ancora di più e non basterà un carnevale o una sagra a mascherare il malgoverno che ci affligge.
Prima ci si libera da questa gogna e meglio è!

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Cronaca

Violenza sessuale su minore: arrestato un ventenne

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Caltanissetta- La Squadra Mobile a Caltanissetta ha eseguito un ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa nella fase delle indagini dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un ventenne nisseno per il reato di violenza sessuale su minore.

I fatti risalgono allo scorso mese di gennaio e la violenza si sarebbe consumata tra le mura domestiche della minorenne, presuntivamente abusata dall’odierno arrestato, suo congiunto. Le indagini sono scattate qualche giorno dopo su segnalazione dei medici del pronto soccorso di un presidio ospedaliero di provincia, in quanto la giovane vittima di violenza si era recata in ospedale per essere sottoposta a visita medica. L’odierno arrestato, dopo la notifica degli atti, è stato posto agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

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Cronaca

Oltre 5 milioni per le Mura Timoleontee

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Cinque milioni e 280 mila euro ( 5.292.800) per interventi di prevenzione, messa in sicurezza dal rischio sismico delle Mura Timoleontee con risanamento conservativo, in località Caposoprano nel territorio di Gela, sono stati stanziati dall’Assessorato regionale Cultura .

Ecco quanto pubblicato dal Ministero della cultura:

https://trasparenza.cultura.gov.it/archivio28_provvedimenti-amministrativi_0_24645_726_1.html

Un progetto importante del quale si parla da anni senza aver mai ottenuto nulla. Adesso è arrivato e servirà per conservare adeguatamente il prezioso muro di fortificazioni greche del V secolo avanti Cristo.

Il progetto è stato seguito dal Rup della stazione appaltante Domenico Ficarra. Un risultato superiore ad ogni aspettativa che restituisce speranza per la testimonianza storica unica al mondo per le quali sono stati fatti appelli, chiacchiere, francobolli ma rari interventi strutturali.

Le mura timoleontee sono antiche fortificazioni greche della città di Gela. Costituiscono un’importantissima testimonianza archeologica del sistema difensivo che cingeva la collina sulla quale sorgeva l’antica città greca di Gela, fondata da coloni di Rodi e Creta nel 689 a.C. e definitivamente distrutta nel 282 a.C.

In base alle dimensioni della collina e ai ritrovamenti susseguitisi nei secoli è possibile immaginare una notevole estensione del sistema difensivo dell’antica colonia greca, la quale si espande nella zona di Caposoprano solamente in coincidenza della ricostruzione della città da parte del tiranno Timoleonte nel IV sec. a.C., epoca alla quale appartiene il tratto di mura messo in luce.

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