“E’ un compito spiacevole, ma va fatto e per l’ennesima volta” – dice il consigliere di Avanti Gela Totò Scerra un una nota dedicata alla pulizia delle spiagge e al turismo
“E’ il 16 giugno e, come preventivabile- sottolinea Scerra- l’estate nella nostra calda terra ha già spiegato la sua dirompenza spingendoci tutti a trovare sereno ristoro nelle fresche acque del nostro Mediterraneo a pochi passi dalle nostre abitazioni.Un privilegio che pochi al mondo possono vantare.Eppure, come da consuetudine, l’amministrazione Comunale in persona del sindaco deve essere pubblicamente richiamata ai suoi doveri perché non è ancora partito il servizio di pulizia delle spiagge”
” Si parla tanto di resilienza negli ultimi tempi – aggiunge , la spinta che a livello mondiale deve stimolare le pubbliche iniziative per la ripresa economica che, in territori come il nostro, dovrebbe partire dal turismo,una parola mortificata nella nostra città dalla disorganizzazione amministrativa”. Il consigliere Scerra fa una considerazione amara:” Il sole, il mare, la spiaggia, il lungomare per certe città sono fonte di arricchimento, economico e sociale, per noi sono emblema di criticità.Ci si riempie la bocca in campagna elettorale con slogan del tipo “Gela meta turistica” ma, è questo il modo?Non occorre essere politici navigati o tecnici esperti per comprendere la manchevolezza di misure minime di dignità, figuriamoci tese al turismo”
” Maturo questa riflessione con grande dispiacere- dice- s ono stanco di ricordare che occorre, almeno, una volta al giorno, la pulizia accurata della spiaggia, il posizionamento lungo tutto il litorale di un sufficiente numero di cestini idonei a garantire la raccolta differenziata ed il servizio di raccolta di tutto ciò che gli immancabili incivili lasciano in spiaggia. Nei territori dove il turismo balneare è considerato una risorsa, il servizio di pulizia e cura della spiaggia non è limitato al solo periodo estivo, ma viene effettuato anche d’inverno; qui, purtroppo, non avviene nemmeno nel periodo estivo in cui lo stesso risponde, anzitutto, a ragioni di igiene pubblica (altro che decoro e turismo)” .Poi l’appello:” Sarebbe ora di cambiare cultura e sentirci turisti a casa nostra.Spesso sottovalutiamo il nostro potenziale per esaltare altre realtà, questo fa ancora più male, perché sono certo che potremmo essere invidiati da tante realtà, essere una metà quotata e attivare una nuova fonte di ricchezza economica in città.Basterebbe poco, e pare sia impossibile”