La burocrazia ha prevalso su bisogni e diritti dei soggetti fragili. Ancora una volta lo dovranno constatare i soggetti fragili con autismo e le loro famiglie che passeranno da un apprezzato progetto pilota ASP trimestrale , successivamente prorogato di altri tre , alla fermata da lunedì prossimo del servizio erogato in convenzione dalle cooperative del terzo settore. Dall’inaugurazione di un servizio più adeguato ai fragili si passa al nulla, soprattutto per adulti, gravi e gravissimo
Lo denuncia l’associazione AMAUTISMO evidenziando come questo interruttore non vada bene per soggetti in cui non si possono destrutturare/cancellare contenuti e contesti cui sono abituati perché i loro deficit di relazione, comunicazione, in altre parole la loro sindrome, non lo permettono causando viceversa destabilizzazioni dannose e regressione.
Ma andiamo ai fatti. Doveva partire un nuovo progetto ASP, questa volta semestrale, arricchito di nuove idee figlie dell’esperienza del progetto pilota, ancora più accogliente e ambizioso ma si è inceppato l’iter burocratico che doveva portare all’autorizzazione e alla pubblicazione del nuovo avviso relativo al nuovo progetto rivolto alle cooperative. Non sono valsi a nulla l’impegno degli specialisti del settore sanitario, gli incontri con i genitori e le associazioni , le azioni di sensibilizzazione a cura delle stesse che durano da anni ma intensificatesi particolarmente quando si è visto la necessità di trovare soluzioni per non interrompere.
Alla fine nonostante sforzi e impegni il risultato netto è negativo per la mancata pubblicazione del nuovo avviso da parte ASP: interruzione del servizio per i soggetti con autismo prodotto da ritardi di programmazione e complessità createsi nell’iter autorizzativo, ritardi che danneggeranno, destabilizzeranno, creeranno regressione e disagi per fragili e famiglie.
E’ legittimo chiedersi chi riparerà a questi danni anche quando con urgenza ed efficacia, come chiede AMAUTISMO, riprenderanno i servizi, nel tempo più breve possibile. Per alcuni fragili l’interruzione potrà essere in minima parte attenuata dal supporto scolastico ma per gli adulti fuori dal percorso scolastico e i soggetti con maggiore gravità il danno è totale perché mancano alternative.
“Per tutti constatiamo dunque che continua l’indifferenza degli enti preposti, poco sensibili ad implementare adeguatamente la rete socio sanitaria, incapaci di intuire che il ritardo nella programmazione, nella progettazione comporterà disagi, difficoltà e sofferenza nonostante le leggi, che a quanto pare gli stessi enti stentano ad applicare, formalmente proteggano i disabili” – evidenzia l’associazione
Le famiglie constatano di dovere continuare a combattere contro questo deserto territoriale, di servizi sulla disabilità, di progetti di vita durante e dopo di noi e di indifferenza culturale delle persone, deserto che ha ripreso ad avanzare.A fronte delle risposte concrete che riceveranno, praticheranno tutti i modi costruttivi, legittimi e democratici per fare valere i diritti dei fragili.